Nei primi secoli dell’Era cristiana, bonzi e brahmani, che viaggiavano sulle navi dei mercanti diretti ad Oriente lungo la rotta della seta e delle spezie, approdarono sulle coste della Cambogia. Portavano con loro il tesoro della millenaria cultura indiana, della sua arte, delle grandi religioni storiche: buddismo e brahmanesimo. I Khmer aprirono lo scrigno contenente questo tesoro e crearono la meraviglia di Angkor il cui mito avvolge e affascina ancora oggi il viaggiatore che si addentra fra queste superbe ruine.
La Cambogia è prima di tutto Angkor, descritto nella guida con molta accuratezza, fornendo le cartine dei principali monumenti con una preziosa legenda che ne descrive le caratteristiche; consigliando itinerari e percorsi di visita e approfondendo l’aspetto storico culturale. Ma la Cambogia non è solo Angkor. È anche Phnom Penh – la capitale – con i suoi mercati e la possente statuaria in pietra del Museo Nazionale, con le eleganti forme del Palazzo reale e le tragiche immagini del Museo-prigione S21 che evoca il feroce regime dei Khmer rossi.
La Cambogia è anche la navigazione sul Tonle Sap e nel Grande Lago attraverso la foresta allagata, sono le spiagge incontaminate e le isole disabitate del golfo di Sihanoukville, le torri-santuario degli antiche regni di Funan e di Ce-La.
La Cambogia è anche il Mekong, la “Madre delle acque”, che dal Laos scende nella pianura precipitando dalle rapide che segnano il confine tra la terra del popolo khmer e l’antico Lanc Xang, il paese del Milione di elefanti, nato da una costola dell’impero Khmer nel 1353, quando il principe Fa Ngum partì da Angkor e diede unità al paese ponendo la capitale in Vieng Chan, l’attuale Vientiane. Una pratica cartina della zona archeologica di Angkor è allegata al volume.