Un paese lontano, certo, ma molto popolare tra gli Italiani. Per il fascino di Bangkok e dei suoi mille canali e imbarcazioni. Per gli elefanti, bardati e coloratissimi a nobilitare cerimonie religiose e civili. Per i monti aspri e discontinui, simili a onde verdi a coprire le terre del nord; per le spiagge dorate, per le infinite isolette che bordano le coste frastagliate. E per lo tsunami, che non ha tuttavia mortificato l’animo gentile degli abitanti, sempre pronti ad accogliere i visitatori con un sorridente “Sawasdee!” (Benvenuti!).
La Thailandia è terra tra le più belle del mondo, da visitare e conoscere, non solo per le meraviglie naturali che offre, ma anche e soprattutto per la millenaria storia che la caratterizza; una storia che trasuda tradizione e cultura, antichi fasti e modernità assolute, villaggi semplici nei quali la vita scorre come nel lontano Medioevo e città rutilanti di luci e di vita.
Come tutti i paesi a forte vocazione turistica, anche la Thailandia, dopo le ultime annate “magre” dovute alla recessione mondiale, sta risalendo la china e si sta organizzando per accogliere al meglio i turisti che desiderano visitarla; e molto spesso queste sono seconde e terze visite. Ne parliamo con la Signora Juthaporn Renrgronasa, Deputy Governor a Bangkok della TAT (Tourism Authority of Thailand). Mrs. Rerngronasa, incontrata a Milano in occasione della recente BIT (Borsa del Turismo) è incaricata dell’International Marketing per i mercati dell’Europa, Africa, Medio Oriente e America.
Come vede il quadro generale del turismo nel suo Paese?
A partire dall’agosto dello scorso anno, si sono verificati chiari segni di ripresa. Ripresa dovuta in primo luogo al miglioramento dell’economia mondiale registratasi nell’ultimo trimestre del 2009, unitamente allo stabilizzarsi della situazione politica nel mio paese. Non escludiamo poi la minore gravità dell’ondata di influenza che ad inizio anno aveva spaventato non pochi turisti. Infine, alcune misure adottate dal Governo per favorire i flussi turistici: esenzione dall’imposta sul visto, riduzione delle tasse per decolli e atterraggi, campagne di marketing per risollevare l’immagine della Thailandia e rafforzarne la vocazione ad “accogliere” i viaggiatori. Tutto ciò ha indubbiamente portato tangibili benefici.
Per quanto riguarda l’arrivo degli Italiani, com’è la situazione?
La flessione è stata più lieve rispetto ad altri paesi. Abbiamo registrato un incremento del 6% rispetto ai dati del 2008, in particolare nella seconda metà del 2009. In Thailandia arrivano oltre 14 milioni di turisti internazionali; gli italiani sono stati 150mila l’anno scorso, attratti dalle molte possibilità che il paese offre. Spiagge, mare, destinazioni archeologiche e culturali, non esclusi i viaggi di nozze, che da noi vantano una tradizione consolidata. Molti luoghi oramai famosi (Phuket, Samui, Phang-Mga Bay e Krabi) vengono davvero vissuti come il “viaggio” per eccellenza, il viaggio di una vita. Di pari passo con il flusso turistico verso le località più note – e la capitale è sempre tra queste – hanno avuto un grande impulso anche le mete del lusso: splendide strutture ricettive, situate in luoghi altrettanto splendidi.
E il 2010 cosa riserberà, in tema di arrivi, alla Thailandia?
Col miglioramento della situazione economica in generale, ci aspettiamo un aumento degli arrivi valutabile attorno al 7-10%, con la concreta possibilità di raggiungere, per la fine di quest’anno, la cifra globale di 16 milioni di arrivi. Anche l’andamento della nostra economia interna fa ben sperare che tale obiettivo possa essere raggiunto. Parlando dell’incoming internazionale, è bene ricordare che la maggior parte degli arrivi provengono da paesi relativamente vicini alla Thailandia: 1 milione e 700mila dalla Malesia, 1 milione e 200mila dal Giappone, 1 milione dalla Cina. Anche molti paesi europei sono presenti in questa speciale classifica: in testa la Gran Bretagna (800mila) seguita dalla Scandinavia (700mila), quindi dalla Germania (450mila) e dalla Francia (400mila). Dall’Europa arrivano circa 4 milioni di turisti. Il flusso di denaro complessivo così originato, sfiora all’incirca i 15 bilioni di dollari.
Quindi, per mantenere e possibilmente aumentare tali entrate, su cosa puntate per promuovere il “prodotto” Thailandia?
Si è scelto in primo luogo di rafforzare il marchio Thailandia, quindi il prodotto, come lo ha definito lei. Promuoveremo il turismo eco-sostenibile e nel far conoscere sempre più l’offerta globale del nostro paese, porremo maggiore enfasi sul marketing digitale. Per poter comunque fronteggiare nel migliore dei modi gli strascichi che la recente crisi ha lasciato, punteremo per l’Italia sui tradizionali viaggi di nozze, intensificheremo la collaborazione con i tour operator e i media del trade e consumer, facendo conoscere nuove mete, assieme a quelle tradizionali. Un aspetto degno di considerazione finale, oltretutto, è legato all’iniziativa promozionale dei viaggi finalizzati “anche” ad accurati “check-up” in cliniche specializzate e a costi davvero competitivi. Visitare un bel paese e visitarlo avendo anche la possibilità di controllare il proprio stato di salute, non è obiettivo da trascurare.
Per restare nel solco del turismo tradizionale tailandese, quali sono i “tipi” di turismo preferiti dai visitatori?
Risposta facile e consolidata! Quello del mare, con grandi alberghi, servizi inappuntabili, spiagge da sogno, strutture adeguate e di classe. I resort nuovi che vengono concepiti debbono tener conto della funzione complessiva che andranno a svolgere, ma anche della necessità di conservare, a beneficio di chi arriva magari da molto lontano, quel certo fascino familiare che risponde bene al nostro motto: “Amazing Thailand” (Thailandia sorprendente, qualche volta persino stupefacente!). In più, favoriti anche da aumentati collegamenti aerei, i turisti troveranno nuove strutture per lo sport all’aria aperta (golf, sport acquatici ecc.). Stiamo poi curando due aspetti in precedenza non molto considerati, nel nostro paese: quello della “cucina comparativa”, favorendo nei turisti l’accostamento di sapori speciali di casa nostra con quelli tradizionali di casa loro e il turismo indipendente, migliorando l’accoglienza e i punti d’appoggio in generale per chi desidera sviluppare questo modo di visitare il paese.
È di pochi giorni fa, se non sbaglio, l’anniversario della TAT Thailandese. Come lo volete celebrare?
È vero. Il 18 marzo scorso sono stati celebrati i primi 50 anni di vita della massima Autorità del Turismo Tailandese. E’ stato quindi varato il “Golden Jubilee Media Mega Fam Trip”. Un giubileo d’oro festeggiato invitando circa 400 partecipanti, scelti tra giornalisti di turismo e personaggi di spicco per l’industria del turismo tailandese. Oltre ad assistere a seminari di lavoro di vario genere, tutti incentrati sull’offerta turistica del nostro paese, i partecipanti hanno avuto modo di effettuare escursioni di tipo culturale, visite a musei, serate di gala. Gli onori di casa sono stati affidati a Suraphon Svetasreni, Governatore della TAT.