* (Seguito della vicenda “Soldi per l’Expo” della precedente puntata) … “Expo, Stanca al Cda: già intaccato il capitale sociale” (Corriere Milano, 26/2, Elisabetta Soglio) “Avvenuta erosione del capitale sociale” (così, d’amblée prima ancora di cominciare, mica male; mica, ndr) “ipotesi sul tavolo, rinviare le perdite o ricapitalizzare, cioè mettere nuovi soldi. L’Expo ha chiuso i conti con un passivo strutturale (dal momento che le entrate ci saranno nel 2015): per coprirlo, il capitale sociale è già stato intaccato, pare di 6 milioni di euro. Per evitare di dover portare i libri in Tribunale i soci pubblici dovranno aggiungere soldi a soldi e bisogna capire se e dove le istituzioni li troveranno”….. Ma c’è di più…
* (Sempre il Corriere 26/2, stesso articolo) … “C’è la questione politica: tra i soci qualcuno comincia a chiedersi cosa ci sia dietro la decisione del Parlamento di bloccare il decreto (Milleproroghe). E comincia a serpeggiare l’idea di una Lobby Anti-Expo della quale farebbero parte i parlamentari di maggioranza eletti al Sud che già avevano cercato di boicottare i fondi per le infrastrutture. E a questa Lobby si starebbe aggiungendo chi mal sopporta il doppio ruolo di Stanca che come onorevole aveva detto che avrebbe lavorato per Expo a Roma”.
* “Expo, i conti non tornano, ancora aperta la trattativa sui terreni”, titola il Corriere della Sera (Elisabetta Soglio 24/2, pagine Milano) e prosegue “I conti dell’Expo ancora non tornano. Il problema che all’inizio pareva una quisquilia è un piccolo emendamento al decreto Milleproroghe che il Parlamento ha bocciato due settimane fa. Quelle poche righe avrebbero consentito alla Società Expo 2015 di utilizzare il 10% dei fondi messi a disposizione dal Governo per coprire le spese correnti. Invece niente” … “come hanno ricordato ieri l’amministratore delegato Lucio Stanca e la presidente Diana Bracco “il disavanzo è strutturale per questa società che avrà le sue entrate solo nel 2015, quando si potranno cominciare a vendere biglietti, spazi pubblicitari e diritti televisivi’”.
* Istituzioni milanesi compatte (adesso va di moda dire) coese, ben decise? Ma mi faccia il piacere! Corriere, 24/2: “PGT, Piano Governo Territorio; l’ex vecchio Piano Regolatore, il nuovo strumento in grado di rivoluzionare l’urbanistica, problema tutto interno alla maggioranza troppe volte assente in aula, pressioni lobbistiche non del tutto trasparenti” … morale … “saltate 15 sedute su 27, vicini al rinvio”.
* “Milano, a rischio gli ippodromi”. Speculazioni edilizie fanno sì che scompaia il Trotto (e mettono a rischio il “verde” del Galoppo. Milano perde dunque altri impianti sportivi (e la presenza di un ippodromo dà “immagine e importanza” a una città). Il Palazzo dello Sport (in zona San Siro, forse i giovani non sanno nemmeno che “c’era”), il cui tetto crollò per una nevicata (l’è propi inscì….) più di una generazione fa, non è stato ancora ricostruito.
E allora? Metter su una Expo in una città in queste condizioni?
Ma mi faccia il piacere!!!
(25/03/10)
* Con tutto quello “sfaccimme” di soldi di cui sopra, c’è da pensare che la corruzione possa aumentare, eppertanto a organizzare costosi eventi e manifestazioni dovrebbero essere città in cui di mele marce se ne contano poche. E invece (se si parla di corruzione) di assessori e consiglieri comunali e/o provinciali e/o regionali se le carceri non sono piene, poco ci manca (né fa onore a Milano la abbastanza comune diceria che nulla ottieni se all’Ufficio Edilizia non ti presenti con la mazzetta).
* “Milano, Tribunale in crisi, mancano i cancellieri, ritardi nei processi, rischia di fermarsi la macchina giudiziaria”.
* Un milione di euro buttato via dalla (nuova) Società dell’Expo a favore di quella “vecchia” (fallita, ma “stranamente”, guarda caso, ambedue le società annoverano gli stessi padroni). Vedi Corriere del 22/1. La “nuova” (società) subentrando a quella “vecchia” (fallita) si era “dimenticata” di rilevare (gratuitamente) il marchio (dell’Expo) dalla società precedente (fallita, vedi sopra) e (invece) adesso per “riavere” il marchio si ritrova con una richiesta di (appunto) un milione di euro (da pagare ai vecchi soci falliti, che poi sono i nuovi) …
* Milano è sempre più “aggredita”, in tanti cercano di fotterla e derubarla (Roma vuole la F1, e due GP nello stesso Paese sono difficili da ottenere; Venezia vuole il design e quanto alla Moda Ann Wintour potente “Diavolo” – “veste Prada” – della Fashion, vuole declassare le sfilate di Milano da cinque giorni al solo weekend). Morale: chi è sotto attacco pensa a difendersi con immediatezza e dati concreti, mica progettando cose faraoniche (arricchenti pochi, che cuccano e gestiscono i soldi di Pantalone) ma dai dubbi risultati di immagine.