Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

“Noio volevam savuar”. Quando capirsi è un problema

Piccoli dettagli per grosse gaffe. Talvolta le finezze linguistiche causano grossi equivoci, alcuni anche molto imbarazzanti e divertenti

Celebre l'incomprensione linguistica nel film
Celebre l’incomprensione linguistica nel film “Totò, Peppino e… la malafemmina”

Ah, le lingue…! Quanti trabocchetti con parole che suonano simili alla nostra e invece significano tutt’altro… Non solo l’italiano si offre all’insidia dei “falsi amici” come si chiamano in linguistica queste parole o espressione. Il sito di viaggi svizzero www.holidaycheck.it segnala alcune esperienze in giro per l’Europa raccontate dai suoi utenti. Una ragazza spagnola racconta che durante un estate molto calda ha detto ai suoi compagni: “I’m hot”, traducendo alla lettera dallo spagnolo “tengo calor”. Ha ottenuto naturalmente gli apprezzamenti interessati dei suoi amici anglofoni maschi, visto il significato equivoco della frase. Sarebbe stato meglio se avesse detto “it’s really hot in here” come le hanno suggerito in seguito. Sempre a proposito di spagnoli, un pilota vittima di un potente raffreddore è andato in farmacia esclamando chiedendo qualcosa perché era “constipated”, solo che la costipazione inglese è in una parte del corpo differente da quella iberica…!

Gravidanze e mance… indesiderate

Le insidie della Torre di Babele
Le insidie della Torre di Babele

Anche in Francia ci sono problemi. Così se sentite esclamare “Oh, la vache” non meravigliatevi e non guardatevi in giro per cercare la mucca. in francese è solo un’esclamazione di sorpresa. Oppure, se al ristorante siete sazi, non dite al cameriere “Je suis plein(e)”, perché in francese “être pleine” significa essere in stato di gravidanza.

Talvolta queste incomprensioni possono portare a qualche inconveniente come al turista tedesco in vacanza in Grecia che a Creta entra in un negozio di souvenir e chiede se un determinato oggetto sia in vendita, il venditore rispone “ne” che, in greco significa “sì” ma in tedesco è un modo colloquiale per dire l’incontrario. Morale: doppia delusione, del tedesco che è uscito senza acquisto e del greco che ha perso un cliente… A proposito di soldi, se vi capita di fare un salto in Polonia e di comprare qualcosa o pagare al ristorante, aspettate di ricevere il resto prima di ringraziare con “dziekuje” (si pronuncia circa “Ginkuje”). Se lo dite troppo presto, darete il vostro resto come mancia. (28/1/2010)

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