Dopo avere minacciato fuoco e fiamme, la cancellazione di tutti i voli interni nel nostro Paese per “ragioni di sicurezza” legate al riconoscimento dei documenti di identità italiani, la compagnia irlandese ha dovuto fare dietro front accettando “…tutti i documenti di identità modello AT/BT (Tessere ministeriali) rilasciati dalla pubblica Amministrazione di cui al DPR 851 del 28 luglio 1967”. Il virgolettato è la citazione letterale del comunicato stampa che l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha inviato agli organi di stampa il 7 gennaio. Burocratichese a parte, significa che il vettore non può fissare delle regole che vadano in contrasto con le leggi italiane le quali stabiliscono quali siano i documenti d’identità riconosciuti.
A bordo con la patente di guida? Per il momento no.
La minaccia della compagnia low-cost era quella di cancellare tutti i voli nazionali a partire dal 23 gennaio perché non volevano accettare per l’imbarco altri documenti che il passaporto o la carta d’identità. Messa alle strette dalla Legge per il momento la compagnia ha accettato le tessere rilasciate dai vari Ministeri, chiedendo, sempre secondo il comunicato dell’ENAC “…al CISA [Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo] del tempo per valutare la possibilità di accettare in futuro anche altri documenti, tra cui la patente di guida…”.
Il comunicato di Stephen Mc Namara, direttore della comunicazione del vettore irlandese, invece, ha un tenore differente, riconosce la validità delle tessere AT/BT ma sottolinea che “…licenze di pesca, patenti di guida e carte d’identità professionali non sono una forma accettata di identificazione… Questa procedura è stata concordata oggi con l’ENAC e non sarà modificata”. Un gioco di parole per fare credere di essere uscita vincitrice dal braccio di ferro con le autorità.
Il nodo di Ciampino
In realtà il dente dolente tra il vettore low-cost e le autorità dell’aviazione civile italiana è la questione dell’aeroporto di Roma Ciampino, una delle basi principali della compagnia irlandese in Italia. Da tempo si ventila la possibilità che Campino torni a essere un aeroporto esclusivamente militare o per i numerosi voli di Stato e che le compagnie low-cost si “trasferiscano” a Viterbo. Un eventuale volo Bergamo-Viterbo, per esempio, non sarebbe assolutamente concorrenziale per tempi di percorrenza con il treno Milano-Roma e nemmeno con le altre compagnie che volano su Fiumicino, da qui le preoccupazioni e le polemiche irlandesi.
(7/1/2010)