Mercoledì 23 Ottobre 2024 - Anno XXII

Il giro del mondo in 80 ricette

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Il giro del mondo in 80 ricette di Irene Cabiati, Il leone verde Edizioni, pagine 150, Euro 10,00. La prima parte di questo delizioso libro è dedicata – storie di avvenimenti tra il reale e il fantastico – alle avventure descritte e mai dimenticate di quel Jules Verne, che abbiamo italianizzato in Giulio Verne, attraverso il globo terracqueo e oltre: al centro della Terra, alla Luna. E quando i racconti, i libri, si occupano di avventure per così dire “terrene” (anche se è il mare il palcoscenico preferito) non è che tutto scorra e si svolga nella “normalità”. Isole sperdute, … Leggi tutto

Il giro del mondo in 80 ricette
Il giro del mondo in 80 ricette
di Irene Cabiati, Il leone verde Edizioni, pagine 150, Euro 10,00.

La prima parte di questo delizioso libro è dedicata – storie di avvenimenti tra il reale e il fantastico – alle avventure descritte e mai dimenticate di quel Jules Verne, che abbiamo italianizzato in Giulio Verne, attraverso il globo terracqueo e oltre: al centro della Terra, alla Luna. E quando i racconti, i libri, si occupano di avventure per così dire “terrene” (anche se è il mare il palcoscenico preferito) non è che tutto scorra e si svolga nella “normalità”. Isole sperdute, paesaggi selvaggi e disabitati o, se abitati, pullulanti di tribù primitive e talvolta feroci.

La fantasia e la bravura di Jules Vernes, la cui ambizione più sfrenata e disattesa in vita fu quella di poter far parte degli “Immortali” dell’Accademia di Francia, ha un personaggio speculare nel nostro Emilio Salgari. Entrambi scrittori (inventori di storie, anzi, quasi cantastorie) hanno esplorato il mondo rimanendo quasi costantemente a casa loro: Amiens per Jules, Verona e Torino per Emilio. A riprova che la mente umana può non avere confini nell’immaginare paesi mai visti, nel far dialogare personaggi mai incontrati, nel descrivere situazioni eccezionali, sempre in bilico tra il paradossale e il veritiero.

L’Autrice, attingendo a piene mani dalle opere del grande scrittore francese, mette in risalto nel suo saggio un aspetto solo in apparenza marginale delle avventure di viaggio: quello del cibo, visto nelle sue molteplici declinazioni (delizie della tavola, cibi sofisticati; fame e conseguente adattamento a ciò che il momento e l’ambiente offre, tra cui orripilanti manicaretti). Gli eroi di tante strabilianti avventure, alla ricerca perenne di luoghi, persone e tesori, non indugiano sul cibo, anzi, spesso si trovano nella condizione di doverselo procurare. Scrive infatti Irene Cabiati: “… diventano quindi cacciatori (Cinque settimane in pallone), agricoltori (L’isola misteriosa) o pescatori e allevatori negli abissi (Ventimila leghe sotto i mari) che non rinunciano al buon vino (Dalla terra alla luna) e si lasciano attrarre da sapori sconosciuti (Il giro del mondo in ottanta giorni) o stordire (Viaggio al centro della Terra) fino ad arrivare al limite estremo, il confine sottile e maligno dove la fame, spietata, acceca, confonde, trasforma (I naufraghi del Chancellor)”. Jiules Verne era una buona forchetta ed è per tale motivo che i racconti dei suoi viaggi costituiscono anche una ricerca dei cibi, del gusto, del buon vivere.

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La seconda parte del libro contiene una serie di ricette suddivise per Continenti e per provenienza dei cibi (mare, terra) oltre ad una scelta di dolci e bevande. Si può partire dalle “Gallette di Dumas” che riempivano le cambuse delle navi, accompagnandovi magari la “Spuma d’aglio”, delicatezza bretone che Jules avrà senza alcun dubbio provato. Tra i piatti di mare il “Tonno al cocco” d’Indonesia, il “Popiah” di Singapore (gamberi con verdure e spezie), l’ “Insalata di mare al vapore” degli Inuit, popoli del freddo. Tra quelli di terra il “Tarma’ara’a” tahitiano (carni e patate cucinate al forno), le “Frittelle di cavallette” africane oppure le “Locuste al pomodoro”, il “Matambe”, carne di manzo con pancetta, formaggio e spezie varie, in uso in Brasile e Argentina. Fra i dolci: “Torta al Rabarbaro”, “Crema di mammole”, “Corni di gazzella”, “Banane al miele”. Fra le bevande: “Grog di Helgoland”, l’ “Idromele”, il “Roolbos speziato” del Sudafrica. E cento altre ricette, complete di ingredienti e precise indicazioni per la loro preparazione. Ma questo, semmai, sarà piacevole compito di chi vorrà leggere il libro, divertendosi e sperimentando i vari piatti da gustare.

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