Una cornice di grande impatto, l’Hangar-7 dell’aeroporto di Salisburgo, ospita sino a settembre la rassegna “Una forza del passato“, di otto giovani artisti italiani. È aperta dal 4 luglio la tredicesima edizione del programma artistico che promuove talenti giovani e autori all’inizio della loro carriera. Il titolo della mostra è ispirato ai versi di Pier Paolo Pasolini: “io sono una forza del Passato, solo nella tradizione è il mio amore”.
Il programma HangArt-7, del resto, privilegia la pittura figurativa, riannodando il dialogo tra il background storico dell’arte europea e le istanze attuali. La pittura sarebbe quella “forza del passato”, alimentata da tensioni nuove, che la mostra racconta attraverso una rosa selezionata di autori, provenienti da tutta Italia: Alessandro Ceresoli, Gabriele Arruzzo, Valentina D’Amaro, Francesco De Grandi e ancora Pietro Ruffo, Fancesco Lauretta, Sybille Trafoier e Francesca Pizzo.
Hangar-7 come i primi atti della dopostoria
Il progetto di HangArt è iniziato nel 2005 e da allora ha dato spazio a dodici esposizioni, ciascuna dedicata a un gruppo artisti di un paese diverso. La struttura polifunzionale, in acciaio e vetro, voluta da Dietrich Mateschitz, fondatore di Red Bull, per custodire i suoi aerei da collezione, sede inoltre di un bar e un ristorante, ospita per la prima volta una collettiva di artisti italiani. La più giovane del gruppo è Francesca Pizzo, bolognese, classe 1981, seguita dal romano Ruffo, del ‘78; il più maturo è Francesco De Grandi, nato nel ’66. Il progetto non privilegia installazioni o opere multimediali, ma guarda al linguaggio visivo di disegni e dipinti: l’accostamento, nelle luminose e moderne vetrate dell’hangar, ricorda quasi un’era da “dopostoria”, un po’ come nella lirica di Pasolini.
Pittura e disegno
Chi passi dall’aeroporto di Salisburgo, prima o dopo una pausa per il caffè o per il pranzo, potrà riprendere confidenza con l’arte contemporanea con le figure fantastiche su fondo nero di Ceresoli o le tavole, quasi in stile da fumetto, di Arruzzo. Tornerà a riflettere sui riti della Sicilia di Lauretta o sui singolari ritratti, giocati sulla prospettive e su un elemento simbolico, di Francesca Pizzo. “Milano, indiscussa metropoli dell’arte, è dunque il punto di partenza di questa mostra in cui s’intrecciano posizioni contemporanee di luoghi diversi”, ha detto Lioba Reddeker, curatrice e direttrice del programma HangArt-7. “Caratteri e regioni che, pur essendo molto differenti, ritrovano un minimo comun denominatore solamente nella pittura”. La selezione delle otto giovani leve, produce “non un semplice conglomerato”, ha detto la Reddeker, “bensì un insieme che può essere interpretato quale una totalità, capace di formulare una critica nei confronti del nostro tempo”. (10/7/09)
Una forza del passato. HangArt-7.
Per informazioni: www.hangar-7.com