Sabato 20 Aprile 2024 - Anno XXII

Genova viaggio nel tempo e nello spazio

Cento anni fa la conquista della terra della regina Maud. Nel 1911 due spedizioni di temerari raggiunsero la punta estrema del pianeta Terra in Antartide. La squadra norvegese di Amudsen tornò a casa, gli inglesi guidati da Scott persero la vita nel viaggio di ritorno. Tra palazzo Ducale e l’Acquario, gli eventi che ricordano l’anniversario

La slitta del team di Scott. Foto: Corbis
La slitta del team di Scott. Foto: Corbis

Da poco più di una settimana la città di Genova offre un viaggio nel tempo e nello spazio, fino al Polo Sud. Il sottoporticato di palazzo Ducale e l’Acquario ricordano il centenario della conquista dell’Antartide, tra la fine del 1911 e il 1912, ad opera delle spedizioni del norvegese Roald Amundsen e del britannico Robert Falcon Scott. A palazzo Ducale si tiene la mostra “Race. Alla conquista del Polo Sud”, ideata dal museo americano di storia naturale di New York, un’anteprima in Europa e unica tappa italiana. All’Acquario le caratteristiche del paesaggio polare (della Terra della regina Maud, come la chiamarono le autorità norvegesi per indicare quella porzione di Antartide da loro rivendicata) sono riprodotte in vasche che riproducono ambienti antartici e subantartici, pinguini compresi. Un calendario di incontri, con esperti, studiosi ed esploratori completa il quadro di quella che potrebbe intendersi come una semplice celebrazione, ma che è soprattutto il ricordo di un’impresa.

Verso la terra di ghiaccio

Amundsen sugli sci. Foto: AMNH Library
Amundsen sugli sci. Foto: AMNH Library

L’avventura di Amundsen e Scott iniziava a metà del 1910 e si sarebbe conclusa più di un anno dopo. Il sogno di giungere al Polo Sud, già accarezzato da altre spedizioni negli anni precedenti, venne raggiunto dalla determinazione di uomini che sopportarono temperature a meno cinquanta gradi sotto zero, distanze sterminate, condizioni atmosferiche durissime e nessuna possibilità di comunicare con il mondo civile. Nel deserto di ghiaccio ebbero la meglio i norvegesi, che arrivarono a piantare la loro bandiera al traguardo nel dicembre 1911, dopo trentanove giorni di cammino. Le pellicce di renna per coprirsi, l’aiuto di cani da slitta e i metodi di sopravvivenza appresi dagli esquimesi permisero agli uomini della spedizione di tornare tutti a casa, in salvo. Circa un mese dopo, dopo un itinerario di cinquanta giorni, giunsero alla meta anche gli uomini di Scott: sfiniti, anche per aver trascinato essi stessi le sllitte e meno equipaggiati, pagarono lo scotto dei loro errori tecnici e morirono nel viaggio di rientro.

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In Antartide oggi

Pinguini polari ©American Museum of Natural History
Pinguini polari ©American Museum of Natural History

La fama era destinata ad accompagnare le due missioni: la prima era un primato storico, la seconda aveva assunto i contorni romantici delle azioni eroiche. “Quasi tutti vi domanderanno: a che scopo?” scriveva Cherry-Garrad, tra i compagni di Scott, “Noi siamo una nazione di bottegai e a nessun bottegaio interessa partire in cerca di qualcosa che non produca un ritorno economico entro un anno. E così sarete in pochi su quelle slitte, ma quelli con cui andrete non saranno di sicuro bottegai e questo conta già parecchio”. L’Antartide e l’Oceano antartico sono oggi la più estesa area protetta del pianeta e ospitano numerose stazioni di indagine scientifica. Nelle aree non coperte da tutela integrale, si è sviluppato un turismo di fascia alta: costoso ma dal fascino ineguagliabile, offre viaggi con tratti in nave o in aereo e soste a terra tra i pinguini chin strap, dal collare nero su petto bianco. Si parte dall’America Latina, da Punta Arenas, la città più meridionale del Cile o da Ushuaia, in Argentina, attraversando in mare lo stretto di Drake. (28/10/2011)

 

Race. Alla conquista del Polo Sud

Dal 16 ottobre al 18 marzo 2012

Genova, palazzo Ducale, sottoporticato; Acquario

Biglietto unico per Acquario e palazzo Ducale

Info: tel. 010 5574064 – 65

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