Viaggiare con i Cral, gli oratori e le associazioni potrebbe essere una delle soluzioni alla crisi economica globale che riduce i budget di spesa. Questa, almeno, la speranza che emerge dal primo rapporto sul turismo sociale e associato che è stato presentato il 9 marzo. Isnart, istituto nazionale di ricerche turistiche, ha indagato un segmento specifico dei viaggi degli italiani, quelli condotti nell’ambito delle scuole, dei circoli per anziani, dai viaggi convenzionati da comuni sino a quelli organizzati dai Cral aziendali o da associazioni culturali. A Viterbo, in occasione della nona Borsa sul turismo sociale e associato, sono stati annunciati i primi dati: nel 2008, almeno un milione e quattrocentomila vacanze sono rientrati in questa categoria e hanno raggiunto circa 3 milioni di euro di fatturato. Si stima che siano circa il 4,2 per cento delle vacanze prenotate in Italia nel corso dell’anno.
All’estero con i Cral
“E’ la prima volta che esploriamo questo segmento, non abbiamo quindi termini di paragone per dire se è un mercato in crescita rispetto all’anno precedente”, osserva Flavia Maria Coccia, direttore operativo Isnart. “I numeri però segnalano che il settore potrebbe costituire una chance per il mercato”. La ricerca Isnart, sottolinea Coccia, è stata condotta da un campione di 5000 operatori del ricettivo e ha considerato solo la vacanza più importante dell’anno, cioè quella più lunga e con il costo maggiore. “Se andassimo a verificare anche le altre formule, come i fine settimana o i soggiorni più brevi, il dato sul turismo sociale e associato sarebbe ancora più alto”, osserva Coccia. Il turismo sociale, dalle gite scolastiche ai soggiorni organizzati per la terza età, si concentra su destinazioni italiane e preferisce Emilia Romagna, Puglia, Trentino Alto Adige e Sicilia. Il turismo associato, quello cioè legato ai Cral aziendali, punta molto di più su mete estere e fra queste Francia, Spagna, Grecia.
Dai giovanissimi alla terza età
La spesa media di un soggiorno di una settimana si attesta sui 741 euro a testa. Gli italiani che viaggiano con queste formule lo fanno principalmente per convenienza economica, ma citano anche, tra le motivazioni, il desiderio di trascorrere una vacanza rilassante e la voglia di visitare nuove destinazioni. Una buona percentuale è costituita da giovani – per il secondo semestre 2008, in particolare e per una fascia d’età che va dai 12 ai 24 anni – e da anziani. L’anno scorso, 261 mila ultra sessantacinquenni hanno prenotato tramite i Cral e i circoli, cioè il 29,4 per cento del totale. L’identikit tracciato da Isnart parla di un turista che appartiene a una fascia sociale medio alta, diplomati e laureati. Puntare sul turismo sociale e associato potrebbe dare buoni risultati: “avrebbe buone ricadute sul Mezzogiorno e aiuterebbe a promuovere alcune destinazioni in periodi di bassa stagionalità”, aggiunge Coccia. E’ un segmento minore, che “però è importante e va preso in considerazione per il prossimo futuro”. (11/03/09)