La trama dei rapporti familiari, e in particolare il vincolo che lega una madre al figlio, sono il fulcro di Il vento e la moto. Con la sensibilità e la capacità d’immedesimazione della scrittrice autentica, Grazia Livi riesce a esprimere quello che non riusciamo a dire né a noi stessi né alle persone che ci sono più care. I vortici in cui si possono avvitare i sentimenti vengono via via svelati, con la precisione di un sismografo, irradiando una suggestione profonda. Una prosa limpida accompagna i sottili movimenti del cuore nella vita quotidiana: fughe, pene, rancori, intenerimenti, attese, slanci di gioia e di comprensione.
Il vento e la moto ci coinvolge nelle vibrazioni dei personaggi e ci fa scoprire in loro la nostra stessa fragile umanità. «Nostalgia! La parola si allargò e tremò fino ad annebbiare gli occhi. “Ah, sapessi che anche lui sente la stessa cosa!” le venne da dirsi, amando con impeto il mondo e conciliando gioiosamente tutti i lati mancanti della vita. Ma subito si tirò indietro, perché il rombo sempre più potente d’una moto le attraversò la mente e s’arrestò di botto in uno scoppiettio i scintille.»…