Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il sapore del ferro

Il sapore del ferro di Enrico Mottinelli, edito da Carte Scoperte, pagine 136, € 14,50. ” width=”178″ height=”270″> Il sapore del ferro di Enrico Mottinelli, edito da Carte Scoperte, pagine 136, € 14,50. Nel paese si è instaurata una violenta dittatura che costringe Mario a un esilio forzato. I segnali che il clima era cambiato Mario li percepisce dopo l’incontro con il suo ex professore universitario nominato vicerettore. Un ex pubblicista graffiante, ex maître a penser, ex pensatore scomodo e controcorrente divenuto complice dei capi del Partito che stava rivoltando il paese. “Non metterti di traverso Mario”, gli aveva detto … Leggi tutto


<span style=Il sapore del ferro
di Enrico Mottinelli, edito da Carte Scoperte, pagine 136, € 14,50.
” width=”178″ height=”270″>
Il sapore del ferro
di Enrico Mottinelli, edito da Carte Scoperte, pagine 136, € 14,50.

Nel paese si è instaurata una violenta dittatura che costringe Mario a un esilio forzato. I segnali che il clima era cambiato Mario li percepisce dopo l’incontro con il suo ex professore universitario nominato vicerettore. Un ex pubblicista graffiante, ex maître a penser, ex pensatore scomodo e controcorrente divenuto complice dei capi del Partito che stava rivoltando il paese. “Non metterti di traverso Mario”, gli aveva detto con tono che sapeva più di minaccia che di consiglio. “Sii realista e soprattutto tieni a freno la lingua, o sarà peggio per te”.
Mario vuole portare via la moglie Irene e i suoi tre bambini, Francesco, Angelica e Tommaso, fuori dal paese. Irene, però, pensa che le sue paure siano eccessive: gli uomini del Partito sono acclamati dalle folle nelle piazze, che bisogno c’è di preoccuparsi tanto? Mario è confuso, forse è lui che sbaglia? decide comunque di partire e andare da un amico oltreconfine: “Era partito una mattina convinto di assentarsi per pochi giorni, e adesso erano già passati più di sei mesi. Il ricordo dei saluti, quasi distratti, con i quali si era congedato dai bambini gli lacerava l’anima… Una lacrima gli cadde sul foglio della lettera mescolandosi all’inchiostro”.
La scelta di Irene di non seguire il marito la porterà a consumare la sua esistenza lentamente, prosciugata dal dolore in uno ospedale psichiatrico, custodendo inerme un segreto che la ridurrà ad un involucro abbandonato del corpo e della mente. Francesco, il figlio maggiore, fuggirà a soli sedici anni, rinunciando alla giovinezza, sacrificandola per guadagnarsi un futuro migliore. Fuggirà per sapere di suo padre scomparso qualche anno prima e per non fare la fine dei tanti rimasti con un’anima soffocata dal regime. La sorella Angelica invece sarà preda dell’ideologia del Partito e ne diventerà uno spietato braccio armato. Sarà Tommaso, il più giovane dei tre fratelli, che da adulto tenterà di ricucire i pezzi delle loro esistenze spezzate e di scoprire cosa si nasconde dietro il dolore che ha accompagnato il loro vivere travagliato.
Il sapore del ferro è un romanzo ambientato in un paese immaginario dove però si racconta il dramma di una vita normale investita dalla furia della Storia e dalla barbarie dell’ideologia. Il romanzo è costruito su più voci , come fossero frantumi di esistenze che si può solo cercare di ricomporre dopo una devastante bufera. La verità, di quanto accaduto, tanto dolorosamente rincorsa resterà inafferrabile come un refolo di vento. Ma il volerci credere aiuterà gli animi a ritrovare un malinconico sorriso.

(Pi. Ricc.)
LEGGI ANCHE  Marco Polo non ci è mai stato
Condividi sui social: