Venerdì 20 Settembre 2024 - Anno XXII

La vita davanti a sé

La vita davanti a sé  di Romain Gary, Neri Pozza Editore, pagine 218, € 11,50. ” width=”182″ height=”270″>La vita davanti a sé  di Romain Gary, Neri Pozza Editore, pagine 218, € 11,50. A trent\’anni di distanza dalla pubblicazione della prima edizione di La vita davanti a sé, la Biblioteca Neri Pozza ripropone questo capolavoro della letteratura francese contemporanea. “Venti anni prima di Pennac e degli scrittori dell\’immigrazione araba, ecco la storia di Momo, ragazzino arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa”. “…Dovevo avere tre anni quando ho visto Madame Rosa per … Leggi tutto

<span style=La vita davanti a sé 
di Romain Gary, Neri Pozza Editore, pagine 218, € 11,50.
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La vita davanti a sé 
di Romain Gary, Neri Pozza Editore, pagine 218, € 11,50.

A trent\’anni di distanza dalla pubblicazione della prima edizione di La vita davanti a sé, la Biblioteca Neri Pozza ripropone questo capolavoro della letteratura francese contemporanea. “Venti anni prima di Pennac e degli scrittori dell\’immigrazione araba, ecco la storia di Momo, ragazzino arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa”. “…Dovevo avere tre anni quando ho visto Madame Rosa per la prima volta. (…) All’inizio non sapevo che Madame Rosa si occupava di me soltanto per riscuotere un vaglia alla fine del mese. Quando sono venuto a saperlo avevo già sei o sette anni e per me è stato un colpo sapere che ero a pagamento”.
È la storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove non contano i legami di sangue e le tragedie della storia svaniscono davanti alla vita, al semplice desiderio e alla gioia di vivere. Un romanzo toccato dalla grazia, in cui l\’esistenza è vista e raccontata con l\’innocenza di un bambino, per il quale le puttane sono “gente che si difende con il proprio culo”, e “gli incubi sogni quando invecchiano”.
Il pomeriggio del 3 dicembre del 1980, Romain Gary si recò da Charvet, in place Vendôme a Parigi, e acquistò una vestaglia di seta rossa. Aveva deciso di ammazzarsi con un colpo di pistola alla testa e, per delicatezza verso il prossimo, aveva pensato di indossare una vestaglia di quel colore perché il sangue non si notasse troppo.
Nella sua casa di rue du Bac sistemò tutto con cura, gli oggetti personali, la pistola, la vestaglia. Poi prese un biglietto e vi scrisse: “Nessun rapporto con Jean Seberg. I patiti dei cuori infranti sono pregati di rivolgersi altrove”. L\’anno prima Jean Seberg, la sua ex moglie, l\’attrice americana, l\’adolescente triste di Bonjour tristesse, era stata trovata nuda, sbronza e morta dentro una macchina. Aveva 40 anni. Si erano sposati nel 1962, 24 anni lei, il doppio lui.
Il colpo di pistola con cui Romain Gary si uccise la notte del 3 dicembre 1980 fece scalpore nella società letteraria parigina, ma non giunse completamente inaspettato. Eroe di guerra, diplomatico, viaggiatore, cineasta, tombeur de femmes , vincitore di un Goncourt, Gary era considerato un sopravvissuto, un romanziere a fine corsa, senza più nulla da dire.
Pochi mesi dopo la sua morte, il colpo di scena. Con la pubblicazione postuma di Vie et mort d\’Emile Ajar, si seppe che Emile Ajar, il romanziere più promettente degli anni Settanta, il vincitore, cinque anni prima, del Goncourt con La vita davanti a sé, l\’inventore di un gergo da banlieu e da emigrazione, il cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi, altri non era che Romain Gary.

(Pi. Ricc.)
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