Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Il Vento di Kabul

Il Vento di Kabul di Tiziana Ferrario, editore Baldini Castoldi Dalai, pagine 368, più 16 di fotografie, € 17,50 ” width=”182″ height=”270″> Il Vento di Kabul di Tiziana Ferrario, editore Baldini Castoldi Dalai, pagine 368, più 16 di fotografie, € 17,50 La giornalista televisiva Tiziana Ferrario, conduttrice del TG1 Rai e inviata nelle zone di crisi, in questo libro fa un affresco della situazione di un popolo e di un Paese, l’Afganistan, rivisto attraverso un viaggio fatto nel 2006, a cinque anni dall’attacco alle Torri Gemelle che ha segnato l’inizio della guerra al terrorismo. Questo viaggio in Afganistan per Tiziana … Leggi tutto


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Il Vento di Kabul
di Tiziana Ferrario, editore Baldini Castoldi Dalai, pagine 368, più 16 di fotografie, € 17,50
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Il Vento di Kabul

di Tiziana Ferrario, editore Baldini Castoldi Dalai, pagine 368, più 16 di fotografie, € 17,50

La giornalista televisiva Tiziana Ferrario, conduttrice del TG1 Rai e inviata nelle zone di crisi, in questo libro fa un affresco della situazione di un popolo e di un Paese, l’Afganistan, rivisto attraverso un viaggio fatto nel 2006, a cinque anni dall’attacco alle Torri Gemelle che ha segnato l’inizio della guerra al terrorismo. Questo viaggio in Afganistan per Tiziana Ferrario è un ritorno. Vi era andata la prima volta quando c’erano i talebani, vi è tornata dopo la loro cacciata e il ripristino della democrazia secondo i canoni della Casa Bianca e degli occidentali.
Attraverso gli incontri con gli abitanti di Kabul, le donne in particolare, anche quelle che oggi siedono in Parlamento, emerge un quadro poco rassicurante.
Il viaggio descritto ne “Il Vento di Kabul” ci fa capire come ancora oggi la pace e la stabilità, nella terra che ha ospitato Bin Laden e i campi di addestramento di Al Qaeda, anche dopo la vittoria, siano ancora lontane. Il fiume di denaro, arrivato dall’Occidente per la ricostruzione del nuovo Afganistan, non è servito a migliorare le condizioni di vita degli abitanti: “Ogni volta che torno in Afganistan vedo tanta gente che soffre tra mille, troppe difficoltà quotidiane”… “Gli afgani sono persone fiere, legate alle loro tradizioni e valori… desiderosi di vivere in pace… per secoli si sono opposti a chiunque abbia tentato di conquistarli…”.
Dalla profonda riflessione dell’autrice, cronista schietta e appassionata, viene fuori un ritratto dell’Afganistan come un caso non risolto. Intanto la guerriglia talebana si sta riorganizzando e anche qui sono comparsi i kamikaze, realtà mai conosciuta dalla storia afgana, neppure durante i lunghi anni della guerra di occupazione tentata dai sovietici.
Questo paese oggi dipende totalmente dagli aiuti internazionali eppure rimane il maggior produttore di oppio al mondo. Continuano a circolare molte armi e sono stati censiti 1800 gruppi di milizie private. Sebbene vi sia un governo eletto democraticamente la libertà di stampa esiste solo sulla carta. Giudici conservatori sono pronti a imprigionare i giornalisti che violano i sacri principi dell’Islam.
“Il Vento di Kabul” è un libro utile per capire, per meglio conoscere le abitudini di un popolo, sicuramente ci aiuta a riflettere sul significato di democrazia. Non è sufficiente consentire alla gente di andare a votare. Non bastano pochi mesi o pochi anni per creare una coscienza democratica. Nel frattempo, come scrive Tiziana Ferrario, “I piedini nudi penzolano dalle panche e toccano il fango che invadeva tutto il cortile. Sono così belle le bambine afgane che ogni volta diventa difficile raccontare in televisione le condizioni disperate in cui vivono. I loro visi, i loro occhi verdi, i loro vestiti colorati riempiono le inquadrature e al montaggio tutto appare meno drammatico di quello che è. Ma i piedini nudi nel fango non sono finzione: sono, purtroppo, la tragica realtà”.

(Pi. Ricc.)
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