Sabato 23 Novembre 2024 - Anno XXII

Libia, diecimila anni di storia

Libia, diecimila anni di storia di Bruno Crevato-Selvaggi, Il Tucano Edizioni, Torino, pagg. 436, Euro 38,00. ” width=”223″ height=”300″> Libia, diecimila anni di storia di Bruno Crevato-Selvaggi, Il Tucano Edizioni, Torino, pagg. 436, Euro 38,00. Ghat, località della Libia del sud prossima al confine algerino, era forse la romana Rapsa, l’avamposto dell’Impero all’interno dell’Africa allora conosciuta. A pochi chilometri da Ghat sorge la catena montuosa dell’Acacus, naturale prolungamento del Tassili algerino.Qui l’uomo ha lasciato testimonianza, con le famose incisioni rupestri, del suo passaggio e della sua “scoperta” del mondo che lo circondava: giraffe, rinoceronti rossi, elefanti, mufloni, struzzi e quindi … Leggi tutto


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di Bruno Crevato-Selvaggi, Il Tucano Edizioni, Torino, pagg. 436, Euro 38,00.
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Libia, diecimila anni di storia
di Bruno Crevato-Selvaggi, Il Tucano Edizioni, Torino, pagg. 436, Euro 38,00.

Ghat, località della Libia del sud prossima al confine algerino, era forse la romana Rapsa, l’avamposto dell’Impero all’interno dell’Africa allora conosciuta. A pochi chilometri da Ghat sorge la catena montuosa dell’Acacus, naturale prolungamento del Tassili algerino.
Qui l’uomo ha lasciato testimonianza, con le famose incisioni rupestri, del suo passaggio e della sua “scoperta” del mondo che lo circondava: giraffe, rinoceronti rossi, elefanti, mufloni, struzzi e quindi carri, scene di caccia, di pastorizia. Doveva essere famosa già all’epoca di Dante e Marco Polo, Ghat, se è vero che il coevo grande viaggiatore tangerino Ibn-Battuta l’ha descritta. E’ qui, come nelle altre zone montuose del Tibesti, che separano la Libia dal Ciad, che è nata la “storia” di questo immenso paese, ingenerosamente definito dagli italiani del nostrano “Impero”, un’enorme scatolone di sabbia. Niente di più falso e fuorviante.
La Libia è Africa mediterranea, con le dolcezze del clima, la frescura del verde e delle acque che il profondo golfo della Sirte pare voglia procurarle insinuandosi tra la Tripolitania e la Cirenaica, ma è insieme Africa sahariana, solo in apparenza remota e disabitata. Bisogna esserci stati per provare l’emozione che la vista delle dune immense, dei pianori pietrosi, degli uadi larghissimi e asciutti, dei massicci montuosi orridi e bellissimi, con le visioni da creazione del mondo, offrono.
Non a caso l’Autore di questo pregevolissimo libro (“guida” appare termine riduttivo) parla di diecimila anni di storia. Muhammar Gheddafi, l’odierno imperatore, è l’etichetta moderna, quella dei tempi in cui viviamo, della Libia paese proiettato verso ambiziosi traguardi. E Gheddafi sa benissimo che la sua terra rappresenta, per chi ama viaggiare e conoscere, una meta irrinunciabile.
La Libia non è quindi solo Tripoli (l’antica Oea, con lo splendido Museo Archeologico) o Bengasi; la Libia è la storia. Una storia che parte da lontano, da molto lontano.
Dalle prime tracce di vita in Tripolitania e nel Fezzan, lungo i secoli sono giunti Fenici, Greci, Romani, Arabi, che tra il 642 e il 644 ne conquistano la costa, sino alle presenze (battaglie e permanenze magari effimere) di spagnoli, Cavalieri di Malta, genovesi, turchi e, lo sappiamo bene, italiani.
Ma la Libia merita soprattutto un viaggio (o più viaggi) per le sue incredibili vestigia storiche per le sue commoventi “rovine”. Dalle parti di Tripoli, ecco Sabata con il Tempio Antoniano, il Liber Pater, la Curia, il Campidoglio, il Santuario di Iside, il Teatro Romano, la Casa dell’Attore Tragico, i preziosi pavimenti musivi. Poi Leptis Magna, con gli Archi di Trionfo di Tiberio e di Settimio Severo, lo spazio “natatorio” delle Terme, il Ninfeo, la Basilica Severiana, il Mercato, il Teatro e ciò che resta del molo dell’antico porto. Nei dintorni della capitale, i luoghi di delizia degli uomini di Roma: le Ville di Dar Buc Ammera, del Nilo, di Silin; il Mausoleo di Al Orbon a Safit, le tombe di Ghirza.
Né è da meno la Cirenaica, la terra del profumo di “silfio”, una specie di finocchio selvatico. Ecco Cirene (l’antica Kyra) patria di Tessaglia, una ninfa che combatteva e vinceva i leoni, con i suoi Teatri (Odeon a Anfiteatro) il quartiere dell’Agorà, i templi di Zeus, Apollo, Artemide, Iside; i Propilei romani, le Terme di Paride. Altri luoghi ancora: Apollonio, la necropoli di Tocra e infine Tolemaide con lo splendido Palazzo delle Colonne e nel museo, il tenero Sarcofago degli Sposi.
Alla fine di questa “full immersion”, c’è spazio e occhi anche per la Libia “moderna”, con i suoi mercati, la sue gente, le sue contraddizioni e i suoi fascini antichi, sempre affioranti.

(f.f.)
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