Sembrava una scena di guerra a Loughgall, nella contea di Armagh, quel lontano
venerdì di maggio del 1987. All’ora del tramonto una raffica interminabile di colpi di mitra lasciò per terra ben otto uomini, i membri migliori dell’unità della Provisional
Ira della contea di Tyrone, caduti in un’imboscata delle forze speciali inglesi, le famigerate Sas (Special Air Services) specializzate in quel genere di operazioni.
I Provisional, in seguito chiamati comunemente “Provos”, erano un corpo speciale creato nell’ambito dell’Ira nell’anno 1969.
Da allora nessun altro episodio sanguinoso – e ce ne sono stati ancora tanti – ha mai raggiunto una tale efferatezza e lasciato dietro di sé un significato psicologico paragonabile a quello.
Perché gli uomini dell’Ira, che avevano progettato di distruggere una stazione di polizia con una bomba, avevano studiato il loro piano fin nei minimi dettagli e volevano giocare la loro partita nel campo che meglio conoscevano, la contea di Armagh, all’interno della quale si muovevano come se fossero nelle tasche dei loro giubbotti.
Tra l’altro, la contea era sede di una delle sezioni dell’esercito repubblicano irlandese fra le più importanti, quella di Armagh Sud appunto, forse la più organizzata e armata dell’intero Paese. Sicuramente, la meglio radicata nel territorio.
I “passi” della Storia
Il fatto di essere una roccaforte dell’Ira ha fatto vivere per decenni la città di Armagh e tutta la sua contea in un clima sociale difficile: da una parte la maggioranza protestante chiusa in sé stessa; dall’altra una minoranza cattolica agguerrita e non insensibile alle sirene dell’attivismo di marca militare. Tutto ciò si rifletteva sulla vita di ogni giorno. Poca integrazione e rari i luoghi di incontro. Niente turismo.
Armagh era già allora una città molto graziosa, che aveva conservato pressoché interamente il suo originale tracciato medioevale, oltre ad essere la capitale spirituale dell’Irlanda perché sede dei due arcivescovadi: cattolico e protestante.
Poi la storia ha preso un piega diversa. L’Ira ha scelto di aderire al programma di smilitarizzazione e di coinvolgimento politico del leader del Sinn Fein, Gerry Adams. Con i cosiddetti “Accordi del Venerdì Santo”, poi, firmati a Belfast nell’aprile del 1998, la via della pace sembra ormai essere stata intrapresa in maniera definitiva.
Confermata, ci si augura per sempre, dall’annuncio dell’Ira del 26 settembre 2005, con il quale si dava atto d’aver completato la distruzione del proprio arsenale. Annuncio al quale faceva seguito, in data 14 novembre dello stesso anno, l’altro della Army Council del gruppo Lvf (Loyalist Volunteer Force) protestante, che dichiarava la cessazione della propria attività militare.
Difficile convivenza
Armagh è così diventata, oggi, una città dal ritmo tranquillo, che fa da contraltare al suo passato di lotta, a volte, molto feroce.
Eppure decenni di odio tra cattolici e protestanti non si cancellano in poco tempo, non solo ad Armagh, ma in tutto l’Ulster. Quelli che con un eufemismo sono sempre stati chiamati i “troubles” (disordini) hanno lasciato ferite che bruciano ancora e non mancano i rigurgiti di violenza, nonostante il cessate il fuoco in vigore già dal 1994, tra le bande armate cattoliche e protestanti.
Soprattutto fra i protestanti c’è rabbia e frustrazione per il forte senso di abbandono. Pesa anche la difficile situazione economica, che rende la comunità più povera e svantaggiata rispetto a quella cattolica. Un altro problema è che in questa fase difficile, i protestanti sentono di non avere un leader autorevole e rispettato, capace di offrire prospettive credibili, come è invece lo stesso Gerry Adams per i cattolici. Così le bande paramilitari a volte prendono ancora il sopravvento, alimentando la violenza.