Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Ottaviani, la nuova Enit potrà decollare a breve

Positivo il commento del presidente alla riforma stabilita dal decreto sulla competitività approvato l’11 marzo. L’Agenzia si conferma ente pubblico e con una propria autonomia

Amedeo Ottaviani, presidente Enit
Amedeo Ottaviani, presidente Enit

Il decreto legge sulla competitività approvato l’11 marzo scorso dal Consiglio dei Ministri introduce importanti novità nel settore turistico: l’articolo 13 del decreto stabilisce, infatti, il rafforzamento e rilancio del turismo e la riforma dell’Enit, ente nazionale per il turismo, in Agenzia Nazionale per il Turismo. Sottoposta al ministero delle Attività Produttive e costituita da rappresentanze statali, regionali e di associazioni di categoria, “l’agenzia – commenta il Presidente dell’Enit Amedeo Ottaviani – si conferma come ente pubblico, dotato di autonomia propria, e svolgerà funzioni ampie di promozione dell’immagine Italia, favorendo la commercializzazione dei prodotti turistici, operando per il turismo culturale e gestendo l’osservatorio turistico per seguire i trend del mercato internazionale”. Saranno i nuovi organi di amministrazione dell’Agenzia a definire i progetti pluriennali, “con la prospettiva – aggiunge Ottaviani –  che già nel 2006 si possa varare un programma di iniziative più consistente e con un budget più adeguato, ma anche orientato ad obiettivi nuovi  che possono consentire all’Italia di estendere il raggio della promozione in nuovi mercati e catturare nuove tipologie di turismo internazionale”.
Le risorse finanziarie per la gestione dell’ente saranno attinte da contributi statali e regionali ma, per il 2005, è previsto un fondo straordinario di 20 milioni di euro. “La trasformazione dell’Enit in Agenzia nazionale del turismo – afferma ancora il presidente – corrisponde pienamente alle mie convinzioni. È condiviso dalle regioni e dalle categorie e pertanto il suo decollo potrà avvenire tempestivamente, a tutto vantaggio di un forte rilancio della promozione internazionale della nostra industria turistica”. A questo proposito nell’articolo 13 viene definito lo sviluppo del portale Scegli Italia, un progetto volto a sostenere il marchio Italia nel settore del turismo su internet.

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“Il turismo è e rimane la carta da giocare per il futuro economico ed occupazionale dell’Italia, – sostiene il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – unico settore in tempo di crisi economica ad aver perso meno di altri comparti e ad aver mantenuto comunque i livelli occupazionali. Occorre quindi  che il turismo possa sedere a Palazzo Chigi con un Ministro in grado di rappresentare a pieno titolo chi produce quasi il 12% del Pil e dà lavoro a 2 milioni di persone e riesca ad ottenere ciò che a noi serve: promozione ed immagine”.
Il progetto di “rafforzamento e rilancio del settore turistico” prevede, come stabilito dall’articolo 13 del decreto, l’istituzione di un Comitato Nazionale per il Turismo, una “cabina di regia”, che avrebbe compiti di orientamento e coordinamento delle politiche turistiche nazionali e di indirizzo per l’attività dell’Agenzia al quale parteciperanno molti ministri, vice ministri, le regioni e anche le più rilevanti rappresentanze imprenditoriali del turismo.

“Molto importante al riguardo è – secondo Ottaviani – la decisione di costituire una sede politica come il Comitato nazionale per il turismo, che potrà garantire un’intesa tra le amministrazione dello Stato che hanno competenze influenti in materia turistica, le regioni che hanno competenze esclusive e le grandi organizzazioni imprenditoriali del comparto. Questo coordinamento, tanto richiesto e sollecitato da chi è convinto che il turismo sia un interesse trasversale, coinvolge vari centri di responsabilità a tutti i livelli, rende superata la proposta di istituire un apposito ministero del turismo e potrà favorire l’avvio di un programma nazionale in questo settore con finalità di rilancio strategico proprio in una fase in cui l’economia ne ha particolarmente bisogno. Non a caso – conclude – il provvedimento del governo riguarda proprio le misure di potenziamento dell’economia nazionale”.

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