Venerdì 5 Dicembre 2025 - Anno XXIII

Taman Negara, magico mondo verde

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Esiste ancora il “paradiso terrestre”, popolato da un’infinità di animali e ricoperto da una vegetazione antica e lussureggiante?
Si, ed è l’orgoglio della Malaysia

Taman Negara national park
Taman Negara national park

Entrare in tutta tranquillità, semi sdraiati su comode canoe a motore, in una foresta primaria che conta 130 milioni di anni è un’esperienza davvero singolare. Le piante che letteralmente incombono sul fiume, formando due muraglie verdi lungo le rive e creando improvvise zone d’ombra, sono scampate all’Era Glaciale che diecimila anni orsono vedeva la terra ricoperta di calotte di ghiaccio.
Oggi la “rain forest” (foresta pluviale) malese rappresenta – unitamente alla foresta congolese e all’Amazzonia – una delle tre sole sopravvissute a infinite e devastanti mutazioni climatiche.

Nato con gli inglesi, cresciuto con i malesi
Taman Negara Il Monte Gunung Tahan
Il Monte Gunung Tahan

Taman Negara significa in lingua malay Parco Nazionale. Il Taman Negara – fino all’indipendenza della Malesia dedicato al re Giorgio V d’Inghilterra – è nato come parco nel 1938 e occupa parte degli Stati Federali Malesi del Pahang, del Kelantan e del Terengganu. Nel 1957, alla dichiarazione di indipendenza della Malesia, il Parco King Gorge V divenne ufficialmente Taman Negara.
Il parco copre un’area di 4343 chilometri quadrati, è area protetta da ben tre leggi federali ed è sotto la tutela del Ministero delle Scienze, della Tecnologia e dell’Ambiente. Nel Taman Negara, per l’esattezza nell’area di nord ovest, svetta il picco più alto del Paese, il Gunung Tahan (2187 metri).

Taman Negara Verde, fiori e animali, in perfetta simbiosi
Il varano, una specie particolare di iguana
Il varano, una specie particolare di iguana

Ma la vera meraviglia di questa straordinaria foresta sta nella sua natura particolare, che ospita ben quattordicimila specie di piante tropico-equatoriali e non, duecento specie di mammiferi, trecento specie di uccelli, ottanta differenti specie di pipistrelli e trecento varietà di topi. In più, innumerevoli specie di rettili e di pesci, che vivono tra l’acqua e il terreno.
La vegetazione della foresta pluviale è composta di alberi sempreverdi (dai trenta ai cinquanta metri di altezza), alcuni dei quali sono alberi da frutta (durian, rambutan e altri), di ficus e di felci giganti, i cui tronchi sono ricoperti di altre piante parassite e da una rete incredibile di liane e arbusti di orchidee selvagge. Tra le piante, oltre i 750 metri di altitudine, la foresta si arricchisce di querce, rattan, palme e conifere. A 1500 d’altitudine, il verde emerge dalle nuvole.
Tra gli animali che vivono nel Parco – rari ormai da vedere, a causa degli insediamenti umani e del turismo all’interno del Parco stesso – l’elefante (circa quattrocento esemplari), la famosa e ormai rarissima tigre della Malesia, il rinoceronte di Sumatra (soltanto una ventina gli animali rimasti, purtroppo). E poi il tapiro, il cervo sambar, il maialino selvatico, alcuni tipi di cervidi rari, il cane selvatico malese, alcune specie di scimmie (macachi, gibboni).

Birdwatching e avventura
Hornbill, uccello dal becco ricurvo
Hornbill, uccello dal becco ricurvo

Il Taman Negara è poi un autentico paradiso per i “birdwatchers”: il più raro e spettacolare degli uccelli endemici è l’hornbill dal lungo becco ricurvo. Kingfishers (martin pescatore) e aquile pescatrici se ne stanno sui rami che strapiombano sul fiume, pronti a cacciare ben cinquantatre specie di pesci che popolano in particolare il fiume Tembeling e i mille affluenti e rivoli che vi si gettano, ricoprendo la zona di una rete infinita di infiniti corsi d’acqua. Facili da vedere poi, lungo le rive, la lontra e il varano, una specie particolare di iguana.
Ma il cittadino viaggiatore che arriva in Malesia e vuole scoprire questa ancor vivente meraviglia della natura, che cosa deve fare per raggiungerla e come e dove si può fermare?
L’esplorazione più interessante è senza dubbio quella che si fa partendo – a bordo delle famose canoe a motore – da Kuala Tembeling (vicino a Jerantut e a tre ore di automobile da Kuala Lumpur) e navigando il fiume Tembeling fino a Kuala Tahan. Tre ore di barca: un lento scivolare sulle tranquille acque del fiume, accompagnati dai rumori misteriosi della foresta, dai voli delle aquile pescatrici, dallo scorrere delle rive, perlopiù disabitate, raramente vivacizzate dagli abitanti di piccolissimi villaggi.
Al termine del viaggio lungo il fiume, si arriva a Kuala Tahan, il grosso villaggio dove è situato il Quartier Generale del Taman Negara. Nel paesotto sulla riva, case basse, qualche piccolo negozio, una scuola tutta nuova, una piccola moschea.

Escursioni per tutti i gusti
Taman Negara, magico mondo verde

E sulla riva opposta, il miglior alloggio desiderabile per i visitatori: il Mutiara Taman Negara Resort, un complesso di bungalow semplici, ma graziosi e confortevoli; tutti in legno, ben arredati e climatizzati; più un lodge spartano, “low budget”, per un totale di almeno 178 camere doppie. Nel complesso ci sono anche un ristorante gradevolissimo con servizio a buffet e una caffetteria, una sala riunioni, uno spaccio, una piccola biblioteca.
Nella sede delle guide del Parco, annessa al resort, si offrono e predispongono escursioni diurne e notturne e trekking più o meno lunghi nel Parco stesso. Nel Mutiara Resort sono poi a disposizione servizi di lavanderia, fax, telefono, posta, cambio moneta, trasporto di barche sul fiume, barca navetta con Kuala Tahan (situata proprio di fronte) e con i ristorantini galleggianti del paese. Foresta si, ma attrezzatissima!

Qualche suggerimento pratico
Un luogo di ristoro sul fiume
Un luogo di ristoro sul fiume

Primo: a chi sceglie di soggiornare qualche giorno suggeriamo di dedicare al Parco almeno due-tre notti per avere l’opportunità di fare qualcuna delle escursioni proposte dal Mutiara Resort.
Le escursioni sono passeggiate ecologiche nella foresta, alle cascate e al ponte di corde sospeso, una vera curiosità. Si ritorna di colpo alle vicende del Tarzan della Giungla e agli eroi salgariani: si procede in tutta sicurezza, accompagnati da guide che spiegano la flora, la fauna e le peculiarità di questa straordinaria foresta primaria, sopravvissuta nei millenni. Anche senza impegnarsi in veri e propri trekking (faticosi e adatti solo a chi li fa abitualmente) si ha davvero l’impressione di scoprire un universo verde assolutamente affascinante.
Secondo: l’abbigliamento. Importante: il clima della foresta impone vestiario pratico e facilmente lavabile, preferibilmente in cotone (no al sintetico, per via del caldo umido costante). Perciò jeans leggeri o pantaloni kaki lunghi (non corti, per evitare l’antipatico problema dei morsi di eventuali insetti, graffi, piccole ferite alle gambe), scarponcini da trekking o da jogging, preferibilmente alti e comodi, calzati con calze di lana o cotone lunghe (le sanguisughe sono di casa e aggrediscono le caviglie e i piedi scoperti, a volte succhiano sangue, pur senza dolore, anche attraverso il tessuto!).
T-shirt o camicie di cotone a maniche corte o lunghe; un k-way per piogge improvvise (meglio ancora l’impermeabile a mantella, sotto il quale ripararsi meglio e salvare le macchine da ripresa e fotografiche), occhiali da vista se necessari per guardarsi bene attorno e vedere dove si mettono i piedi, una pila tascabile, uno zainetto leggerissimo, le macchine fotografiche o da ripresa con pellicole e pile, una borraccia o una bottiglia di acqua da bere .
Terzo: piccoli accorgimenti per star bene. Se fa molto caldo e umido, prendere un reintegratore salino ogni giorno. Portare con sé: qualche cerotto e fazzolettini disinfettanti per piccole abrasioni e ferite; una pomata antistaminica da mettere su eventuali punture; una fascia elastica per slogature e una pomata per contusioni; un buon disinfettante intestinale antibiotico. Bere molta acqua e soltanto in bottiglia, evitare bibite gassate e alcolici, mangiare salato e piccante (protegge dalla disidratazione e funge da disinfettante intestinale), proteggersi dal sole quando si va in barca (un cappello, un foulard). E la foresta sarà “amica”!

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