Con un collegamento video da Washington, John Kerry, Segretario di Stato americano, nel mese di luglio scorso ha dato idealmente il via ai lavori del Padiglione USA con la posa della prima pietra. All’evento hanno partecipato John Phillips, Ambasciatore Usa in Italia, Giuseppe Sala, Commissario Unico per Expo 2015, Gerald Giaquinta, Friends of the USA Pavilion, Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, e Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano.
“La sicurezza dell’approvvigionamento alimentare – ha detto Kerry – è una delle priorità dell’amministrazione Obama. Entro il 2050 sulla terra saremo 9 miliardi e dovremo ampliare del 60 per cento la produzione alimentare, ma in modo sostenibile. Non arriveremo a questo obiettivo senza l’innovazione e le best practice. Expo sarà proprio un’opportunità per i nostri scienziati, imprenditori e agricoltori di condividere le loro innovazioni. Milano è il motore economico (lo ha detto in italiano) dell’Italia e anche dell’Europa – ha concluso il segretario di Stato -. L’evento sarà fondamentale per rilanciare l’economia e creare posti di lavoro, ma anche per rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Italia e quelli commerciali con l’Europa”.
American Food 2.0
Il tema della partecipazione del Paese Nordamericano è “American Food 2.0: United to Feed the Planet” con il quale gli Stati Uniti presentano il ruolo chiave dell’America per il futuro dell’alimentazione in tutto il mondo.
“Gli agricoltori americani – ha detto John Phillips, Ambasciatore Usa in Italia – originano un quarto del cibo globale ma per soddisfare le esigenze della popolazione planetaria avremo bisogno di aumentare la produzione mondiale. Il tema di Expo è tempestivo e rilevante. Racconteremo la nostra storia della produzione, con lo scopo di promuovere l’entusiasmo e la consapevolezza del cibo americano e delle sue ultime tendenze che mirano alla sostenibilità e alla salubrità. Contiamo su una partnership pubblico-privato per la nostra partecipazione a Expo. Sono fiero di questo approccio. Siamo grati alle aziende che hanno già offerto generosi contributi per il successo del nostro Padiglione e mi auguro di poter accogliere presto nuovi sponsor, continuando a rafforzare questo fantastico team. Non vediamo l’ora di poter aprire le porte a milioni di visitatori dal primo maggio 2015”.
Il padiglione è stato progettato dall’architetto James Biber dello studio newyorkese “Biber Architects“ ed è sostenuto, a differenza di quanto avviene per tutti gli altri Paesi partecipanti, da una coalizione di investitori privati, i “Friends of the USA Pavilion Milano 2015”.
Un grande granaio che racconta l’agricoltura americana
Il padiglione USA si presenta come un granaio dalla struttura leggera e accogliente, che promuove le peculiarità e le eccellenze americane. Al suo interno c’è una fattoria verticale completamente funzionante, destinata a celebrare la storia dell’agricoltura americana e il suo successo guidato dall’innovazione.
Il granaio si sviluppa su due piani, con un terrazzo panoramico sul tetto, un caffè, un auditorium e un cortile interno. Alle pareti sono previsti schermi video e giardini verticali fino al tetto, con piante provenienti dai 50 stati americani. Nel corso dei sei mesi dell’evento, punti di ristoro, eventi, esibizioni, workshop ed attività dedicate alla sostenibilità ambientale e alimentare animeranno il padiglione insieme all’esposizione dei tanti prodotti enogastronomici statunitensi da scoprire lungo il percorso “dal campo alla tavola”.
È previsto un programma specifico di iniziative – The Manifesto Project – a sostegno della responsabilità d’impresa e della sostenibilità ambientale e alimentare. Sarà attivato un piano di coinvolgimento studentesco, in collaborazione con i progetti italiani di studio nelle università statunitensi. Saranno messe in campo le tecnologie e gli strumenti di comunicazione più all’avanguardia per poter vivere l’esperienza proposta dal padiglione statunitense anche attraverso i social media. All’interno dell’area espositiva e anche per le strade di Milano, durante la manifestazione, circoleranno dei “camion-ristorante” (Food Trucks) per offrire cibi e sapori a stelle e strisce e raccontare, così, la storia dell’agricoltura e dell’alimentazione “Made in USA”.
(28/08/2014)