Ancora indecisi su che mare scegliere per sottrarsi alla calura insopportabile di questa estate 2015? Potrà sembravi banale, ma il ritorno dopo qualche anno, nell’estremo nord della Sardegna mi fa dire che queste sono fra le acque più belle del mondo, con il vantaggio di essere anche molto a portata di mano. Un’oretta d’aereo da Milano o Torino e si sbarca ad Olbia. L’autista che mi porta verso il resort Valle dell’Erica, nel territorio di Santa Teresa di Gallura, dice che questa non è già più Costa Smeralda, anche se Porto Cervo e i suoi fasti mondani sono appena dietro l’angolo, solo un po’ più a sud. Chiamiamola semplicemente Gallura: l’affaccio marino di una sub-regione all’interno dell’isola, come ce ne sono tante in Sardegna. Un cuore antico che batte soprattutto nell’entroterra. Qui ci tengono subito a sottolineare che parlano gallurese e non sardo. Tutt’altra storia anche dal catalano di Alghero. Insomma, il mondo è bello perché è vario e questo microcosmo sardo, fiero delle proprie tradizioni e al contempo aperto al turismo, ne è una splendida testimonianza.
Spiagge, calette e mini trekking
La posizione del resort Valle dell’Erica è di quelle che non lasciano indifferenti: le abitazioni sono sparse in un vasto anfiteatro naturale protetto da basse colline e quasi si mimetizzano nel verde. Di spiagge, cale e calette ce n’è per tutti i gusti: volendo, in una settimana di soggiorno si può cambiare insenatura tutti i giorni. Ci sono sentieri ben tracciati e per raggiungere le calette più distanti e appartate si possono fare dei mini-trekking lungo la costa in mezzo alla macchia mediterranea. Per il resto, vita da resort con tante possibilità di fare sport, trattamenti thalasso e SPA e godersi l’offerta gastronomica che è molto curata. A partire dalla prima colazione che viene offerta su una terrazza con vista sulle isole dell’Arcipelago della Maddalena. Dicevamo prima della posizione del resort: basta un solo tramonto infuocato per innamorarsi del posto.
In effetti, godersi seduti in terrazza il sole calante che incornicia di rosa il profilo lontano della Corsica, oltre le Bocche di Bonifacio, e avere di fronte le sagome di Spargi, della Maddalena, Budelli e Razzoli non è spettacolo da poco. Le isole dell’arcipelago, protette dal parco nazionale, sono così a portata di mano che una mini-crociera è d’obbligo.
Il resort mette a disposizione delle imbarcazioni con personale di bordo, in modo che gli ospiti possano godere al meglio di un mare fantastico. Partendo un po’ presto si arriva per primi a Cala Corsara di fronte all’isola di Spargi: acque pulite e invitanti per un bagno d’esordio. Poi si va alla scoperta della caletta di sabbia bianca e finissima che si mescola alla macchia mediterranea. Spargi è un’isola che offre tante altre piccole insenature dove fermarsi per tuffi e nuotate in questo mare bellissimo.
Rotta su La Maddalena e Capo d’Orso
Adesso rotta verso La Maddalena, Santo Stefano e Caprera dove Cala Palma è un’altra tentazione irrinunciabile. Capo d’Orso è di fronte a noi. Pochi minuti di traversata e si sbarca sul pontile del Park Hotel & SPA Capo d’Orso, un’altra delle strutture della catena Delphina. La proprietà è sarda, anzi gallurese, intimamente radicata al territorio dove ha aperto otto strutture 4 e 5 stelle. L’atmosfera del Capo d’Orso è diversa da quella di Valle dell’Erica, più intima e raccolta, quasi da boutique hotel. C’è la spiaggetta attrezzata di Cala Capra, naturalmente, ma anche sentieri nel giardino botanico che portano a Cala Selvaggia, appartata e dal fascino misterioso. Un fiore all’occhiello del resort Capo d’Orso è sicuramente la ristorazione, guidata da Gianluigi Putzu, chef brillante e attento ai prodotti del territorio.
Gallura, lo spettacolo della natura
Per completare la scoperta del territorio gallurese non deve mancare una puntata fino a Santa Teresa di Gallura, estrema punta settentrionale della Sardegna. Di qui partono i traghetti per la Corsica che nelle giornate terse sembra di poter toccare, appena oltre le Bocche di Bonifacio. Il paese è vivace, ricco di bancarelle di artigiani che invitano ad acquistare qualche ricordo della vacanza. Ma la deviazione imperdibile, specialmente se si capita da queste parti al tramonto, è quella verso Capo Testa. Qui il granito, l’erosione del vento e il tempo hanno dato vita a forme fantasmagoriche che si rimarrebbe ore ad ammirare. In basso le acque agitate delle bocche sono uno spettacolo nello spettacolo.
Riprendiamo la strada lungo la costa occidentale della Gallura, dove al granito si sostituiscono lunghi litorali di dune e pinete. Tanti piccoli paradisi, spesso poco affollati, da scoprire giorno per giorno. Noi arriviamo fino alla zona di Isola Rossa che ospita altre strutture Delphina, come l’Hotel Thalasso & SPA Marinedda, resort molto apprezzato anche dalle famiglie con bambini. Per rientrare verso Valle dell’Erica si attraversa l’interno della Gallura, in un susseguirsi di splendidi paesaggi. Una tappa interessante per scoprire anima e tradizioni della regione è quella a Aggius, un paese di 1600 abitanti a 500 metri di altitudine, che si è guadagnato la bandiera arancione del Touring Club. È bello percorrere le stradine fra le case in granito per arrivare fino alla sede del MEOC (Museo Etnografico Oliva Carta Cannas) che ci offre uno spaccato della cultura e della vita tradizionale gallurese dal 1600 in avanti. (www.museodiaggius.it) .
Info : www.delphina.it