Mantova, inserita dal luglio 2008 nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è la Capitale italiana della cultura 2016. La città lombarda ha ottenuto il titolo con Sabbioneta, entrambe accomunate dall’eredità lasciata loro dai Gonzaga, che ne hanno fatto tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo. Scelta tra le 10 città finaliste, Mantova ha così battuto le “rivali” concorrenti Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. Oltre allo scettro di capitale, alla vincitrice anche un milione di euro per realizzare il progetto presentato e l’esclusione delle risorse investite dal vincolo del patto di stabilità.
“Cercheremo di non sbagliare nulla, faremo del nostro meglio per dimostrare di aver meritato questo importante riconoscimento”. Con queste parole il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, ha commentato a caldo la designazione a Capitale italiana della cultura 2016 della città. Palazzi ha poi aggiunto: “Al di la’ del milione di euro che riceveremo per aver vinto la competizione, mi preme sottolineare che questo riconoscimento ci da la forza di portare avanti il lavoro che stiamo facendo per la nostra città, per il patrimonio storico-artistico che abbiamo. La nostra, – ha concluso il sindaco – è una piccola città ma con un patrimonio straordinario per il quale stiamo effettuando investimenti”.
L’idea di designare una Capitale italiana della Cultura è stata del ministro Dario Fransceschini che dopo l’assegnazione a Matera, l’anno scorso, del titolo di Capitale europea per il 2019, ha dichiarato le città italiane concorrenti capitali per il 2015 (Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena).