In un ospedale romano è stato ricoverato un disturbato mentale dal quadro clinico preoccupante non meno che anomalo.
Non gliene frega una beata fava della vicenda di Totti.
In un ospedale romano è stato ricoverato un (altro) disturbato mentale dal quadro clinico preoccupante non meno che anomalo.
Continua a chiedersi se Renzi è di destra o di sinistra.
Evidentemente mentalmente disturbato da tutto quel casino della madonna delle trattative su quella roba detta (per la Serie: Mangia come parli e Parla come Mangi) “Stepchild Adoption” (e dire che nel Belpaese l’inglese è pressoché sconosciuto o comunque è parlato malissimo) l’umile estensore di queste righe, colto da improvviso raptus, è stato ricoverato al Neuro a causa di una tragica “confusione mentale”.
Delirava sui piaceri nella adoption di un coniuge gay facendo sposare lo stepchild con l’altro genitore gay.
Il lettore Gian Carlo Montin ci ha cortesemente informato (grazie!) che per diventare bidello occorre “Non aver riportato condanne penali” né “Non avere procedimenti penali in corso”.
Da cui si evince che l’80% di senatori & deputati del Belpaese non potrebbe fare il bidello.
Culturalmente confortato da una laurea in Scienze Politiche (oltretutto quando a Pavia l’omonima facoltà era colta assai) eppertanto al corrente di quella che negli Affari Internazionali (tra Paesi liberi & civili) chiamasi “Politicamente Doverosa Reciprocità”, a proposito della vicenda delle Statue Oscurate e, soprattutto, dell’assenza del vino a tavola durante la visita del Capo dell’Iran a Roma, l’umile estensore di queste righe disegna un (ipotetico non meno che logico) scenario qualora un Capo italiano dovesse andare in visita a Teheran….
… nella tarda mattinata, sospesi i colloqui politici, ecco il lunch …. e sulla tavola un bel bottiglione (detto anche Margherita) di buona Bonarda doc di Rovescala…
Il quotidiano spagnolo, El Mundo, informa che a Pamplona (Navarra) nelle ‘guarderias’ (asili) ‘imponen’ l’euskera (la lingua basca).
Poveri piccoli, non per l’imposizione di un lingua autoctona, bensì per il tragico dettaglio che l’euskera (parlato dal 21% dei baschi e più nessuno nel resto del mondo) è un idioma tremendamente impossibile, basti il dettaglio che gli esperti lo fanno risalire financo alle (si pensa cazzosissime) antichissime lingue ‘pre-indoeuropee’ (e ci siamo capiti).