Valencia è una città che ha saputo reinventarsi conservando l’anima antica. Terza città spagnola per numero di abitanti, dopo Barcellona e Madrid, è il sole e l’azzurro della Spagna: 20 chilometri di spiaggia di sabbia fine come quella di La Malvarrosa che è colore, incanto, accoglienza. Valencia può davvero essere visitata a piedi. Lo capisci da subito quando arrivi scoprendo l’ordine e la puntualità dei mezzi pubblici. Autobus e metro ti portano ovunque con la frequenza di chi non deve perdere la giornata nell’attesa. Qui si può girare a piedi nell’ampia area pedonale sicura, attraverso il verde dei parchi o in bicicletta lungo i 120 chilometri di piste ciclabili. In questa città ci vivi e ci “mangi” dentro.
Molti italiani hanno imparato ad apprezzarla e scoprirla, e in tanti ci tornano favoriti dai voli low cost e dai siti dove si può prenotare il viaggio con voli, alberghi, ristoranti e attrazioni turistiche.
Ci si può andare anche per uno short break, in meno di due ore si vola per mangiare la paella (rigorosamente di marisco) e bere horchata (bevanda rinfrescante con acqua, zucchero e il latte estratto dalle radici di una pianta simile al papiro). Fatelo con calma e gustatevi ogni secondo.
L’intera città si suddivide in distretti, mentre il centro storico si compone di tre quartieri: il barrio del Carmen, il centro historico Nord e quello Sud godibili a piedi.
Valencia: storia e tradizioni
Il cuore storico di Valencia risale in buona parte al ‘400, quando era il più grande insediamento dell’Europa cristiana e la sua Cattedrale, costruita originariamente nel 1262, e restaurata nei secoli successivi, resta un gioiello per varietà di stili: romanico, barocco e gotico. Stupende le vetrate e l’imponenza delle navate. A soli 200 metri dalla Cattedrale, la Basilica della Vergine, chiesa barocca del XVII secolo: è il simbolo della città ed è al centro della festa più importante, quella di “Las fallas”, che saluta l’arrivo della primavera. La Fiesta, si svolge dall’1 al 19 marzo, oltre che elegante è pubblica, corale. Sotto il profilo religioso c’è l’offerta di fiori alla Vergine degli Abbandonati, patrona di Valencia. Migliaia di falleros e falleras in abiti tradizionali giungono da ogni parte della Comunidad Valenciana e, con una particolare coreografia, portano l’offerta della loro città alla Vergine.
A Valencia ci sono 34 musei. Da andare, in ordine di preferenza personale, al meno in tre: il Museo della Ceramica con la gran facciata in alabastro e le scultore che la sovrastano. Il Museo taurino, fondato nel 1929, che racconta la storia della tauromachia valenciana con oggetti e foto che vanno dal XIX secolo ad oggi. Dal museo potrete accedere direttamente alla neoclassica plaza de toros, inaugurata nel 1859. Per lungo tempo fu la più grande di Spagna, con una capienza di 16.850 spettatori. È stata dichiarata monumento storico artistico nazionale dall’Unesco nel 1983. Il Museo delle Belle Arti di Valencia.
Se siete amanti del Liberty-Art Nouveau non dovete perdervi il Mercato Centrale, edificio imponente al cui interno sono ospitate oltre 900 banchi di spezie, frutta, verdure, pesce e gli immancabili prosciutti di Salamanca.
Architetture futuriste nella città delle arti
C’è chi va a Valencia solo per godere dell’architettura della Città delle arti e delle scienze, l’enorme complesso futuristico disegnato da Santiago Calatrava, i cui lavori sono iniziati nel 1996. Oggi è considerato uno dei più importanti esempi di architettura contemporanea, con le sue cinque aree tematiche dalle forme spettacolari e dai materiali luccicanti che si stagliano nel cielo, collegate tra loro dal grande Puente L’Assut de l’Or. A voi, come agli oltre 4 milioni di visitatori annuali, resteranno impressi El palau de les Arts Reina Sofia, l’Hemisferic, l’Umbracle, el Museu de les Ciencies Principe Felipe (una struttura a forma di fiore di loto che ospita il museo delle scienze), l’Oceanografic (museo oceanografico all’aperto, con una capacità pari a 15 piscine olimpiche).
Non servono altre indicazioni per Valencia se non quella di starci “dentro” il più possibile.