Floraliën 2016 è un evento internazionale che si svolge ogni cinque anni a Gent, la città del Belgio capitale delle Fiandre. Floraliën ha una storia di 200 anni. Un linguaggio fiorito non è in grado di descrivere questa 35° edizione con piante e fiori al centro della scena dal 22 aprile al 1 maggio. Quest’anno l’esposizione è stata spostata in centro città, nel Quartiere delle Arti. Quattro i siti che fanno da cornice alla manifestazione: Bijloke, la caserma Leopold, la Sint Pietersplein e il parco della Cittadella. Floraliën è un evento davvero straordinario. Coinvolge tutta la città in un continuo dialogo tra fiori, arte e gli edifici, compresi i luoghi di cultura e religiosi.
La nostra visita a Floraliën è cominciata dal Museo delle Belle Arti. Poi abbiamo proseguito nei diversi luoghi dove i migliori talenti nazionali e internazionali, fioristi, orticoltori, architetti paesaggisti, hanno esposto le loro creazioni. Singolare l’installazione di un gigantesco candelabro floreale che troneggia nella chiesa St Pieters. A progettarlo Tomas de Bruyne, artista floreale belga di fama internazionale. Una fantastica tavolozza di colori e di forme barocche, nel rispetto dell’architettura della chiesa, strizzano l’occhio a tendenze contemporanee.
L’artista giapponese Akane Teshigahara con le sue opere trasporta il visitatore nel mondo dell’arte floreale della tradizione giapponese rappresentando l’incontro tra oriente e occidente. Potremmo dare i numeri sulle centinaia di specie di Rododendri (Azalee) ma suggerisco di andarci per ammirare in un percorso visivo e sensoriale specie, colori, profumi e installazioni artistiche. Floraliën 2016 è anche l’occasione per il settore orticolo fiammingo di presentare le ultime novità nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Finora l’esposizione si teneva ogni cinque anni, dalla edizione 36 (2020) si terrà ogni quattro, sempre negli anni bisestili.
Floraliën deve tutto al Vescovo Lobkowicz
La storia narra che la tradizione dei fiori a Gent nasce nel ‘700 con Ferdinand Marie de Lobkowicz, ultimo rampollo della nobiltà Ceca, nipote dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, mandato dall’imperatrice alla diocesi di Gent per ricoprire il posto vacante di Vescovo nelle Cattedrale di San Bavone. Lobkowicz era un giovane avvezzo alla bella vita e alle belle donne, con la religione aveva poco a che fare, però aveva una passione per i fiori.
Nella casa di proprietà della diocesi fuori città aveva un giardino e poiché amava i fiori ordinò alle navi che partivano per il mondo di portare al ritorno delle piante. Cominciò così a fare un giardino con fiori esotici. Inizialmente contrastato dalla borghesia locale che però si convertì presto a farsi portare dall’estero ogni tipo di pianta creando anch’essa giardini floreali.
Le Azalee importate dalla Cina e dal Giappone vennero successivamente coltivate in serra creando sempre nuove specie. Parte dell’economia di Gent ruota ancora attorno al commercio floreale. L’80 per cento delle Azalee che vengono vendute in Europa arrivano da Gent.
Gent una città da scoprire
Gent per me è stata una piacevolissima sorpresa e consiglio di andarci anche solo per uno short break. Ho incontrato una città compatta e autentica, dove il passato e il presente convivono in perfetta armonia. Passeggiare in città è quasi come compiere un viaggio nel tempo: basta svoltare l’angolo e si passa in un batter d’occhio dal XIV secolo al XXI secolo. Il nome Gent (Gand) deriva dal celtico Ganda, che significa “confluente”.
La città si trova alla confluenza dei fiumi Leie e Schelda. Il gotico è presente un po’ ovunque (ma si trovano tracce di romanico – nella cripta della Cattedrale – e barocco). Lo si ritrova nei profili del Belfort delle Chiese di San Nicola e di San Michele, della Cattedrale di San Bavone (qui è conservato “L’Agnello Mistico” il polittico dei fratelli Van Eyck, capolavoro della pittura fiamminga), fino al Castello dei Conti, che scruta i vicoli del Patershol, antico quartiere medievale ora ricco di ristoranti e negozi.
Gent nello splendore della notte
Dalle sponde dei canali Graslei e Korenlei le secolari facciate delle gilde si susseguono, noncuranti dei numerosi giovani che popolano le sponde giorno e notte, con un libro o con una birra in mano. Con 70mila studenti provenienti dall’estero è la città universitaria più grande del Belgio.
Di sera, al buio, Gent mostra ancora di più il suo splendore: un accurato piano di illuminazione crea un percorso dall’atmosfera romantica tra i ponti, l’antica pietra e il riflesso dei caratteristici edifici nell’acqua. Illuminata anche culturalmente: oltre al Museo del Design e l’Università, Gent è stata definita dall’Unesco “Città Creativa della Musica”: Classica, Jazz, Elettronica, Techno, World, i festival si susseguono tutto l’anno con artisti di fama mondiale, raggiungendo il massimo a Feste di Gent con 10 giorni a luglio.
Informazioni utili
Dove dormireHotel de Flandre
si trova nel cuore medieviale di Gent, in un palazzo del XVIII secolo ben restaurato. È monumento storico. Camere di design. (www.hoteldeflandre.be/en)
Hotel Ibis in pieno centro vicino alla Cattedrale, Limburgstraat 2. Le camere non sono molto grandi ma comode e accoglienti. www.ibis.com/Gent
B&B Aanaajaanaa, Hoogpoort 25 –Gent, Tel. +32 476 755 255 – www.aanaajaanaa.be
Dove mangiare
Du Progrès
, piazza Korenmakrkt 10 – Gent, un ristorante storico dove tra i piatti della cucina tradizionale ho assaporato il waterzooi, tipico di Gent ma diffuso in tutto il paese: un piatto a base di pollo, con panna, verdure e ortaggi. www.duprogres.be
Belga Queen, Graslei 10 – Gent www.belgaqueen.be/en/Ghent.aspx
Avalon, Geldmunt 32, Gent www.restaurantavalon.be/
Cosa comprare
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La famosa senape di Gent si trova da Tierenteyn-Verlent, Groentenmarkt 3 (www.tierenteyn-verlent.be)
– I dolcetti tipici “neuzekes” o “couberdons” (letteralmente in fiammingo piccoli nasi, per la loro forma), al gusto di lampone e a forma di naso. Vengono venduti nei tradizionali carretti del centro.
– Il tipico aperitivo locale con i fiori di sambuco: si chiama roomer e si può comprare nel vecchio mercato delle carni, il “Grootvleeshuis”. http://www.grootvleeshuis.be/en (dove potete trovare altre specialità locali).
– Praline dal maitre chocolatier Luc van Horebeke, St Baafsplein 15 (www.chocolatesvanhoorebeke.be)