Siamo stati a Trebisacce, una deliziosa cittadina calabrese in provincia di Cosenza in occasione del III educational per giornalisti nell’Alto Jonio cosentino, che si è svolto con l’obiettivo di valorizzare il mare, natura e cultura di una bandiera blu a tutt’oggi meritatissima. Come ha dichiarato il sindaco Franco Mundo: «Se i giornalisti si troveranno bene, promuoveranno il nostro territorio e le sue bellezze naturali sui media di riferimento per far conoscere questo lembo di Calabria e incoraggiare i turisti a venire a Trebisacce e nell’Alto Jonio per una vacanza piacevole». Continua il sindaco «La nostra città ha sviluppato negli anni i servizi ed è a forte vocazione turistica. Ha tutte le carte in regola per essere amata e apprezzata sempre di più. Il nostro compito è di aprire il territorio agli investimenti degli imprenditori che, come noi, vogliono scommettere sul futuro turistico della nostra zona». L’educational ha avuto come centro di riferimento l’hotel OTIUM, un resort sul mare a Villapiana Scalo, circondato da una lussureggiante pineta alle propaggini del Parco del Pollino, con una grande piscina e una spiaggia sabbiosa profonda e lunghissima dal mare limpido e cristallino (www.otiumclub.com). Pater Vitiorum allora? Macché nel resort non vi è un minuto libero, in quanto il tempo è organizzato alla perfezione dagli animatori del tour operator Nicolaus che alla sera si trasformano in provetti attori con la diretta collaborazione di grandi e bambini. Il divertimento è dunque assicurato.
Trebisacce: popolazione accogliente e operosa
Siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’impegno e dall’entusiasmo che animano gli abitanti di Trebisacce. E soprattutto per la curiosità percepita dal nome del luogo. Il nome Trebisacce pare derivi dal greco trapezikion “piccola tavola”, e riguarda la morfologia del territorio a tavoliere, terra da sempre vissuta in piena attività dalla popolazione. Sulla collina c’è Broglio, ove si svolgono a tutt’oggi scavi archeologici che hanno portato alla luce le vestigia di un villaggio protostorico. Tullio Masneri con alcuni volontari accoglie i visitatori per le visite guidate nel sito. Si è nella media Età del Bronzo per potersi avvicinare ad una tipologia abitativa dei primi insediamenti umani. Ci si trova, anche, nel luogo più antico d’Italia per la conoscenza delle civiltà preelleniche nel nostro Paese, rivivendo poi la tarda Età del Bronzo. Artigiani egei, dunque, alla ribalta per la prima volta in Italia, nella piana di Sibari, mentre gruppi di indigeni Enotri si avviavano verso la Grecia. Più intensi, si legge nei resti antichissimi della successiva Età del Ferro, saranno i rapporti con la Grecia, testimoniati dai numerosi reperti di vasi, coppe, piatti dipinti con maestria dai ceramisti dell’oriente egeo e fenicio.
Dalla tipica arancia primaverile alla liquirizia
Dopo questa carrellata sul passato di Trebisacce veniamo all’oggi. Per l’estate che stiamo vicini a vivere non dimentichiamoci del “biondo tardivo” di Trebisacce. Dagli scavi archeologici a … una arancia che si raccoglie tra marzo e maggio e si può a tutt’oggi consumare sotto l’ombrellone. Anche questo gesto fa parte della storia del luogo. E’ da alcuni anni che si rivolge l’invito a ricercare altri prodotti d’eccellenza per favorire un consumo di alimenti ottimi e di qualità, che non devono assolutamente percorrere la strada dell’estinzione. Alla ribalta dunque le marmellate, le confetture di frutta DOP di Trebisacce e della Calabria tutta, tra cui la famosa liquirizia. Massimo Pizzini ha fondato una grande azienda che produce oggi 200mila vasetti di marmellate l’anno, in gran parte esportati, e fattura 500mila euro.
Nelle passeggiate sul lungomare della cittadina si guarda e ammira il mare, oppure dall’alto, dalle campagne a terrazza sul mare dell’agriturismo Torre di Albidona, si gode una vista splendida sulla piana di Sibari: mare cristallino, limpido, di un azzurro intenso, che sembra inviti a fare un’immersione nelle sue acque. Tutto è pronto per accogliere i vacanzieri sulle spiagge attrezzate per grandi e piccoli.