“Antonio Balestra. Nel segno della grazia” è il titolo della mostra dedicata all’illustre e raffinato pittore veronese che in questa romantica città nacque nel lontano 1666 da una facoltosa famiglia di mercanti.
L’esposizione, che presenta circa sessanta opere tra dipinti, disegni, incisioni e volumi a stampa, è allestita nella prestigiosa Sala Boggian all’interno del Museo di Castelvecchio, storico maniero appartenuto alla famiglia Scaligera e salito recentemente, agli onori della cronaca per le tele trafugate e non ancora restituite dall’Ucraina, nonostante il ritrovamento da parte dello straordinario lavoro delle forze dell’ordine e le trattative tra i due Paesi.
La mostra, inaugurata il 19 Novembre scorso, rimarrà aperta fino al 19 febbraio 2017 e renderà omaggio, nel 350° anniversario della nascita, ad Antonio Balestra, un artista che impresse un ruolo determinante nella pittura veneta del settecento.
Tele, disegni, incisioni
Il percorso espositivo si articola in otto sezioni nelle quali si avrà il piacere di ammirare le tele di grandi dimensioni con soggetti mitologici tra cui Teti nella fucina di Vulcano e Teti immerge Achille nell’acqua dello Stige; l’Annunciazione, opera restaurata per l’occasione e proveniente dalla Chiesa di San Tommaso Cantuariense a Verona; i numerosi disegni che fanno parte della sua produzione grafica, di cui il monumentale disegno “La caduta dei giganti” con il quale l’artista trionfò nel 1694 al concorso di pittura indetto dall’Accademia romana di San Luca e di cui più tardi diverrà “membro accademico”; le incisioni di cui l’artista fu maestro e i volumi a stampa.
Gli studi di pittura a Venezia sotto la direzione del grande Antonio Bellucci, i viaggi a Roma, a Napoli e le proficue frequentazioni influirono sicuramente nella pittura dell’artista il quale lasciò l’impronta di uno stile tutto suo, fatto di ottimo disegno e di pennellate sicure, vivaci nel colore sia nelle scene mitologiche che in quelle religiose.