Spettacoli di danza, opere liriche, show di pattinaggio sul ghiaccio, concerti di cantanti famosi sono stati molto spesso disturbati da nubi minacciose e rovesci di piogge improvvise pronti a compromettere il fascino e l’atmosfera unici offerti dall’antico anfiteatro romano. Uno spettacolo d’arte e di storia millenaria si ritrovano insieme e si fondono in un’armonia di suoni, colori e luci che provengono sia dalle mura in pietra con cui venne costruita l’Arena, sia dalle voci degli interpreti e dal suono degli orchestrali. Da alcuni anni l’Amministrazione Comunale di Verona, città patrimonio Unesco, ha pensato di provvedere ad una sorta di copertura del monumento per proteggere gli spettatori da eventuali scrosci di pioggia,ma soprattutto per difendere l’Arena dalle intemperie che, anno dopo anno, danneggiano le tipiche pietre della Valpolicella, materia prima con cui è costruita l’Arena.
Il Concorso Internazionale, bandito dall’amministrazione comunale a marzo dello scorso anno, prevedeva alcuni obiettivi vincolanti per ogni progetto: qualità e coerenza della soluzione architettonica, funzionale e ambientale nel rispetto delle norme di sicurezza in rapporto alla capienza dell’anfiteatro; qualità dei materiali e componente tecnologica degli impianti nonché la reversibilità della soluzione proposta. Soddisfare le richieste del Concorso non era impresa facile, tuttavia è proprio dalle sfide, a volte impossibili, che scaturiscono le idee più innovative, sensazionali specialmente se dettate da una sana competizione tra ingegneri e architetti.
Uno studio tedesco si aggiudica la copertura dell’Arena
Sono stati scelti tre lavori che meglio hanno risposto ai parametri richiesti e al primo posto si è classificato il progetto di uno studio tedesco, Sbp e Gmp di Stoccarda e Berlino, la cui opera prevede la copertura dell’Arena attraverso un telo di circa 12mila metri quadrati ripiegabile a scorrimento su un unico lato e poggiato sul bordo superiore del teatro. A fare la differenza tra le coperture, è stata la modalità con cui si spiega e si riavvolge il telo che va a nascondersi sull’anello di copertura con la possibilità di tenere nascosti i cavi quando si desidera tenere scoperto l’anfiteatro.
I lavori, selezionati nell’ambito di 84 proposte provenienti non solo da studi di progettazione di chiara fama,ma anche da giovani architetti e ingegneri, sono stati giudicati da tre esperti e i vincitori potranno godere di premi in denaro di 40.000 euro al primo classificato, seguito da 20.000 euro al secondo e di 10.000 euro al terzo.
Sponsor dell’iniziativa concorsuale il Presidente del Gruppo Calzedonia, Sandro Veronesi, da sempre attento sostenitore dei beni ambientali di Verona, che ha sottolineato: “Devo molto alla mia città, poter dare un contributo all’innovazione, al lavoro dei giovani, al dibattito intellettuale e culturale penso sia molto positivo. Siamo disponibili a finanziare il progetto”. La spesa prevista si aggira attorno ai 14 milioni di euro e la fattibilità dell’intero progetto potrà iniziare una volta evasi gli aspetti economici e istituzionali.