Ci sono i turisti francesi che adorano l’atmosfera medievale dei borghi toscani. E gli inglesi che, sulle colonne del Times, pensano ai piccoli centri della Val d’Orcia e si chiedono: «Che cos’ha la Toscana che ancora ci fa cadere in ginocchio a 300 anni dall’inizio della nostra frequentazione?». L’attrazione dei borghi toscani sembra non conoscere sosta. Nel 2016 sono stati più 1.4 milioni i turisti che hanno scelto uno dei 124 borghi toscani per passare le proprie vacanze estive, pari al 10.9% del totale regionale come ha spiegato Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica, presentando a Roma gli ultimi dati del Centro Studi Turistici di Firenze in occasione di Toscana, Borghi da amare. «Negli ultimi sei anni – ha illustrato Alberto Peruzzini – le presenze turistiche nei borghi toscani sono cresciute mediamente del 6.9%. E nel 2016 abbiamo superato i 7.4 milioni. Cifra che rappresenta il 16% delle presenze turistiche regionali. Una crescita determinata in primo luogo del turismo internazionale, anche se la bilancia tra italiani e stranieri è in pareggio. Dal 2005 ad oggi il turismo estero nei nostri borghi ha fatto registrare un aumento del 21%». Quella dei borghi è una realtà turistica in costante espansione e viene continuamente celebrata con eventi come il Festival del Viaggio, o Un’altra estate organizzato in collaborazione con Il Tirreno. L’edizione 2017 sarà dedicata proprio a questi piccoli centri che, per le loro caratteristiche riescono a rispondere a quella domanda di esperienze vere che, in modo sempre più forte, arriva dal turista del XXI secolo. Dalla punta più occidentale della Lunigiana all’arcipelago più a Sud, la Toscana conta ben 124 borghi. L’Associazione Borghi più Belli d’Italia ha certificato 20 borghi toscani, mentre quelli che hanno ottenuto la Bandiere Arancione sono 38. E Pienza, che come San Gimignano era già patrimonio Unesco, è stata anche premiata come Comune Gioiello d’Italia.