Meglio tardi che mai. Ebbene sì, ci ha “pensato su”, ma “alla fine della fiera” (si parla, e vabbè, di una ventina d’anni fa o fors’anche più), conturbato il giusto (il tempo lenisce? Sì, ma non chi cerca e spera di “andare sul giornale”) Gian Paolo Bonomi si è deciso! E fa “ Outing ”.
E fu così che, su un ascensore conducente a uno dei tanti (almeno allora, forse perché più di moda, forse perché giravano più danèe…) cocktails invernali programmati nel mundillo del Turismo in qualche posto di Milano, l’editorpadrone del denunciante violò la privacy della vittima chiedendogli a bruciapelo “Come stai?” (da cui grosse turbe psichiche da parte dell’interrogato chiedentesi perché mai l’editorpadrone non si faceva i cazzi suoi”…).
Outing: comportamento criminoso
Dopodiché la vicenda si arricchiva di un secondo comportamento criminoso subìto (e pure a così breve distanza di tempo!) dal lamentante cronista turistico. Laddove, oltre alla criminosa violazione “morale” della privacy (vedi sopra), giunti di fronte al bancone di “Tartine & Spumantini” (vera mèta “idealculturale” degli scribi turistici milanesi, i Viaggi gli fregavano poco o niente) l’Editorpadrone procedeva a una vera e propria violenza fisica (!) nei confronti del suo sottoposto. Per l’esattezza l’atto criminoso si verificò mediante (forse non forte ma decisa) “pacca sulla spalla” seguita da (sindacalmente parlando) discutibile commento (“Vai avanti tu a sbafare”). Si completa, infine, l’Outing del lamentante precisando che al termine della sbafatina il citato Editorpadrone non solo ri-violò la privacy del querelante mediante la barbina non meno che sottile domanda “Cosa fai stasera?” (nella quale non si farebbe nemmeno eccessiva fatica a intravvedere una certa forma di proposta/invito a cedere alle sue grazie, chissà, se sulla sua station wagon oppure più ecologicamente ai giardinetti).
Letto firmato & sottoscritto (oggi … come detto, l’Editorpadrone, invece, fece il birichino, o quantomeno ce provò, vent’anni (o più) or sono (e vabbè)…