Lunedì 2 Dicembre 2024 - Anno XXII

Al mare con i bambini

bambini Acquario-di-genova

Gita “fuori porta” (papà, mamma e piccolini), da una grande città di “terra” ad una di “mare”. Una giornata davvero impegnativa!

Ormai l’avevamo promesso. Oggi, gita al mare. I bambini sono eccitati, il programma è ambizioso. Una puntata all’acquario di Genova, poi ad Arenzano per una visita al presepe del santuario del Bambin Gesù di Praga e una sosta in spiaggia, se la giornata invernale lo consente.

I bambini fanno sberleffi ai pesci

Al mare con i bambini

Scena prima. Il più ampio acquario d’Europa, nel Porto Vecchio di Genova sul ponte Spinola (si visita dalle 9.30 alle 19, alle 20 sabato e festivi, tranne i lunedì d’inverno), incanta grandi e piccoli amanti del mare. La vasca dei delfini ci intrattiene per una buona mezz’ora anche perché quando la ritroviamo al piano superiore (ai bambini) sembra un’altra e quindi lo spettacolo ricomincia daccapo. Poi ci sono gli squali con i denti in bellavista, novantasette centimetri e poco più di tre anni, che Nicola,si diverte a imitare facendo smorfie buffissime, e molto lo impressiona anche la murena di cui parlerà per mesi. Per Matteo, un anno e mezzo scarso, poche parole e un idolo amato-odiato, il fratello, le tartarughe sono simpatiche, ma più curiose sono le razze che si sfiorano con le dita nelle grandi vasche piatte. Un successo l’idea dell’acquario che ha tenuto buoni entrambi per un paio d’ore. Adesso, però, hanno fame. E quando si dice “adesso” con i bambini significa all’istante.

Pasta al pesto e statuette

bambini La vasca delle razze
La vasca delle razze

“Andiamo al ristorante?”, interroga Nicola e l’idea lo eccita come sempre. “Io voglio pasta al pesto.” Inutile dire che le trofie alla ligure saranno servite anche a Matteo, in braccio alla mamma è incontenibile. I minuti seduti si contano, poi le furie si scatenano per la gioia dei genitori che mangiano a turno in piedi. Tutto è interessante e da scoprire, persino la toilette con la porta che sbatte come quella dei saloon. Per fortuna il locale è ampio (fondamentale data l’età dei bambini) e semivuoto e i piccoli si possono scatenare in corse e rincorse. Ecco che Nicola trova pane per la sua fantasia: due stecche diventano canne da pesca e il gioco si fa pacato. Fortuna che erano due, altrimenti sarebbe scoppiata una lite furibonda. Fortuna che i bambini (piccoli) sanno ancora giocare con la fantasia.
Scena seconda. Siamo diretti al santuario carmelitano del Bambin Gesù di Praga ad Arenzano dove si trova un bel presepe permanente. Statuette di terracotta colorata alte una trentina di centimetri sono disposte in un’ampia grotta artificiale: un notturno suggestivo. Nicola osserva curioso. Si informa sulla nascita di Gesù, si interessa alle pecore, vuole sapere se c’è il lupo che ultimamente è il grande protagonista dei suoi incubi notturni. Vuole salire sul muretto che delimita la scena e mettere le mani sul mulino ad acqua. Matteo non è da meno. Ma non gli basta, ha anche un preciso obiettivo: afferrare il suonatore di cornamusa e non mollarlo più. È ora di cambiare aria.

C’è una ruspa da guidare

bambini Santuario del Bambin Gesù
Santuario del Bambin Gesù

“Mamma, papà una ruspa”, si esalta Nicola appena arriva sulla spiaggia dove effettivamente è parcheggiata la “sua” macchina preferita. “Assomiglia a quella che mi ha portato Babbo Natale, cingolata telecomandata”, dice con gli occhi che gli brillano per l’emozione, “ma è vera. Posso guidarla?”. Non che sia una domanda.
In un batter d’occhio Nicola è sulla ruspa. Come sia salito da solo lui che non raggiunge il metro di statura è un mistero. Matteo inizia a mugugnare finché non viene issato a lato del fratello maggiore. Nicola guida, Matteo lo imita, Nicola suona il clacson, Matteo pure, Nicola lancia un urlo, Matteo anche. “Acqua” reclama Matteo, “acqua” ribadisce Nicola sempre in sella. Ecco i biberon estratti velocemente dalla portentosa borsa porta-tutto. Ora è la volta delle barche adagiate sulla battigia. “Saliamo a bordo”, esclama Nicola, “io voglio timonare, Matteo va al fiocco”. Con i genitori velisti e il papà che gli ha già trasmesso i primi cenni della terminologia, Nicola non dimentica nulla. La simulazione è avviata e ci scappa pure il filmino perché, effettivamente, i piccoli sono proprio divertenti (parola di genitori). Finalmente sono stanchi. “Fate la nanna coscine di pollo” non funziona più neanche con Matteo. Il passeggino sui sassi non culla nessuno. Ma una soluzione che di solito (con i bambini non ci sono certezze) funziona è quella di salire in automobile. Dieci minuti ed entrambi dormono.
Dormirebbero volentieri anche i genitori, ma poi chi guida?

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