In un Paese tanto grande (quasi due volte la superficie dell’Italia), popolato da gente diversa per tradizioni, storia e cultura, è naturale che siano altrettanto differenti le abitudini di vita, di festa e di divertimento. La Galizia non sfugge ovviamente a questa regola. Qualche estiva tarde de toros è ad esempio prevista, ma certamente non si va in Galizia per assistere a una corrida.
Abbondano invece le Feste e le Fiere, Ferias y Fiestas, derivate e ispirate dall’amore per la natura (non vanno dimenticate le origini celtiche della gente gallega), dal fervore religioso e dai piaceri del palato. Non a caso in Spagna si dice che “il Sud canta e il Nord mangia”.
Va anche segnalato che in Galizia le Feste non sono proposte soltanto al solito turista, ma hanno anche il sapore di rimpatriata: sono tanti i gallegos emigrati o i discendenti (la televisione spagnola programma persino una rubrica Desde Galicia para el mundo) che in occasione delle vacanze tornano a casa o visitano la terra dei loro avi.
Dalla tosatura dei cavalli, ai Vichinghi invasori
Tra le manifestazioni, meglio dire i riti, più tradizionali (e storici: ne scrisse Strabone due millenni fa) dalla genuinità inalterata nel tempo, va senz’altro annoverata la rapa das bestas, una vera “esclusiva” del folclore galiziano (si svolge tra maggio e agosto). All’alba forzuti e decisi giovani salgono sui monti sovrastanti le rias (generalmente quelle baixas, nel sud ovest della Galizia) e dopo aver legato i cavalli selvatici – reduci da un inverno allo stato brado – li conducono a valle.
Spinti nel curro (uno spazio delimitato di terreno, ma ne esistono anche in muratura) i cavalli – bellissimi, piccoli e robusti – vengono marchiati a fuoco e rapati (il loro crine è ricercato per lavorazioni artigianali e industriali).
Per assistere alle due più importanti rapa da bestas (dichiarate Fiestas de Interès Turistico Nacional) si viaggerà in Galizia nel primo fine settimana di luglio: a Sabucedo (Pontevedra, bel curro di pietra del XVIII secolo, addossato alla chiesa parrocchiale) dal sabato al lunedì inclusi; a San Andrès de Boimente-Viveiro (Lugo) soltanto la domenica.
Chi viaggia in agosto vedrà la rapa nel curro di O Valadouro (Lugo) la prima domenica e di Paradanta a Lunedì-A Cañiza (Pontevedra) la quarta. Se nel sud della Spagna si rappresentano le lotte tra Moros y Cristianos, la nordica Galizia rievoca le imprese dei Normanni nei suoi fiordi, simulando uno sbarco dei Vichinghi da un drakar sapientemente ricostruito (a Catoira, Pontevedra, domenica 13 agosto, avvenimento di interesse turistico internazionale).
Le feste religiose
La seconda festa dichiarata così importante da attirare turisti non solo spagnoli – dal folclore e dalle ricostruzioni storiche si passa alle feste religiose – è la Festa dell’Apostolo, a Santiago de Compostela il 25 luglio (importantissima se la data coincide con la domenica: è Anno Santo compostelano). Non solo liturgie e funzioni (per il botafumeiro dispensante incenso sarà previsto lavoro straordinario) ma anche manifestazioni culturali, mercatini e fuochi d’artificio la notte della vigilia.
Il giorno di fine luglio dedicato a Santiago costituisce il momento più importante della vita religiosa in Galizia, ma esistono anche altre celebrazioni religiose degne di assistervi.
La semana santa di Viveiro (Lugo) attrae per le processioni della Via Crucis, della Discesa e dell’Incontro, mentre quella che si svolge a Ferrol (La Coruña) è considerata tra le più belle della Spagna settentrionale.
Il primo agosto a Ribadeo (Lugo), Festa della Santa Cruz celebrante anche la Giornata della gaita (cornamusa) gallega.
Dal 14 al 25 agosto nella bella Betanzos, prima capitale della Galizia, la Xira dos Caneiros si svolge in prevalenza su barche decorate con ghirlande, in navigazione sul fiume Mandeo.
Cibi e bevande: questa si che è festa!
Se è vero che l’amicizia nasce a tavola, è certo che da un viaggio in Galizia si torna con un mucchio di nuovi amici.
Il mare è generoso, non solo di pesce ma anche di molluschi e mariscos, la terra è fertile, il pane gallego è noto in tutta la Spagna, i “bianchi” vanno giù che è un piacere. Nessun stupore, dunque, se le Ferias motivate dai piaceri della gastronomia abbondano in tutta la regione.
Prima di degustare i mariscos delle rias baixas nel weekend della seconda domenica di ottobre, a O Grove (Pontevedra) – festival gastronomico ormai trentennale -, il viaggiatore avrà assaggiato tante altre specialità gallegas.
I due vini bianchi tipicamente galiziani sono presentati durante una Fiera, del Ribeiro (a Ribadavia, Ourense, data mobile), e in occasione di una animata Festa, dell’Albariño (la prima domenica d’agosto a Cambados, Pontevedra, nel cuore della zona di produzione).
La domenica successiva, si va a Carballiño (Ourense) a festeggiare il polipo – vanto della Galizia – e le pulpeiras che lo cucinano con sapiente semplicità e in quantità industriali durante questa festa.
Poco dopo Ferragosto a Sada (La Coruña, Rias Altas) le celebrazioni in onore di San Rocco costituiscono una eccellente occasione per una colossale e corale grigliata sulla spiaggia, protagoniste le umili, non meno che saporite, sardine.