Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Galizia, città e paesi con “vista mare”

Galizia

Fra le Rias galiziane Alte e Basse, una corona di città e piccoli centri in perenne simbiosi con il mare e l’entroterra, elementi naturali che ne hanno permeato la storia e la vitalità

Rias De Ribadeo
Galizia Rias De Ribadeo

Fra le Rias galiziane Alte e Basse, una corona di città e piccoli centri in perenne simbiosi con il mare e l’entroterra. Elementi naturali che ne hanno permeato la storia e la vitalità. Ecco la Galizia, le dita dell’oceano infilate nei suoi fianchi, intrecciate con i suoi fiumi in una stretta umida e verde.

Le sue rias sono profonde insenature che come fiordi si succedono uno dopo l’altro lungo il litorale di 1300 chilometri lambito dal mar Cantabrico e dall’oceano Atlantico: Ria de Ribadeo, de Viveiro, de Ortigueira, de Ferrol, de Ares, de Betanzos, da Coruña, de Corme e Laxe, de Camariñas, de Corcubiòn, de Muros-Noia, de Arousa, de Pontevedra, de Vigo.

Acque di mare e di terra. E tanto verde

Galizia-Ría-de-Viveiro
Ría de Viveiro

La geografia della Galizia è sottrazione. È il mare che si insinua nelle valli dei fiumi. La terra che cede, si frantuma. I promontori rocciosi che si protendono nelle acque. Le scogliere che si tuffano vertiginosamente in mare. È l’acqua il comune denominatore di una terra verdissima. Molto più simile all’Irlanda che alla Spagna. Qui fa fresco anche in agosto e piove, magari per poco, quasi ogni giorno dell’anno.

Il paese dei mille fiumi

Una regione marittima ma anche fluviale tanto da essere chiamata “il paese dei  mille fiumi”. Fiumi, torrenti, cascate, lagune, sorgenti ma soprattutto rias. Il fenomeno unico nel litorale peninsulare delle foci invase dal mare, idonee alla navigazione e agli sport acquatici. Le rias godono di un microclima particolare e sventagliano le loro splendide spiagge protette. Dalla Ria de Ribadeo, che segna il confine con le Asturie, alla Ria de Viveiro, porto e cittadina. Qui si trovano i resti delle mura e la porta di Carlo V con lo stemma dell’imperatore. Dalla profonda e verde Ria de Ortigueira alla Ria de Ferrol, che penetra per sei chilometri nell’entroterra. Guardata da due forti, forma una splendida rada la cui posizione strategica ne fece un eccezionale punto di partenza per le Americhe. Nel XVIII secolo divenne un porto militare, tuttora importante (dove nacque il generale Franco nel 1892). Lungo la costa galiziana settentrionale le Rias Altas non offrono solo una natura da urlo. Qui si trovano molte spiagge ancora intatte e anche testimonianze artistiche e architettoniche di pregio. 

Fra i monumenti e le “avenidas” della Città di Cristallo

Galizia Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco

Nella Ria de Ares il borgo di Pontedeume è un grande porto peschereccio con un nucleo antico. Betanzos, al fondo dell’omonima rada, merita una sosta per le sue belle chiese gotiche. A testimonianza della prosperità di quello che era il centro commerciale di una ricca vallata.

A Coruña richiede più che una toccata e fuga. Dell’antica origine e importanza conserva la Torre de Hercules, del II secolo restaurata nel XVIII, che è il più antico faro romano funzionante in Europa. Le mura di origine duecentesca sono state più volte rimaneggiate. Il cinquecentesco castello di San Antòn, oggi è sede del Museo Archeologico e Storico della città.

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Il centro storico di A Coruña

Sullo sperone roccioso, collegato alla terraferma da una stretta lingua di terra si trova il centro storico. Stradine lastricate, piazzette su cui si affacciano vecchie case e chiese romaniche come quelle di Santiago e di Santa Maria del Campo. Sull’istmo (naturale prolungamento della città vecchia) si stende la città moderna con l’avenida da Marina, lungo il porto, sulla quale prospettano alte case con le caratteristiche verande galiziane a vetri che hanno valso alla città il nome di ciudad de cristal. C’è poi la spettacolareDomus-Casa do Homo, uno dei simboli della città, opera dell’architetto giapponese Arata Isozaki, adibita a museo interattivo sull’uomo. A sud è l’area industriale dell’Ensanche che testimonia l’importanza del porto e dell’industria della pesca. Aragoste, granchi, ostriche, arselle, gamberi, cicale, capesante, polipi, merluzzi, sardine, tonni, in Galizia la pesca è ancora, insieme all’agricoltura, una delle basi dell’economia; integri villaggi di pescatori sono disseminati nelle rias dove proliferano gli allevamenti di mitili.

Verso le Rias “balneari

Galizia La croce a Finisterre
La croce a Finisterre

Con acque più calde e adatte alla balneazione, temperature miti, numerose isole che ne punteggiano le foci e crostacei da leccarsi i baffi, le Rias Baixas, nella parte meridionale della costa occidentale costituiscono il tratto più spettacolare del litorale galiziano.
Selvaggia e bellissima la Ria de Muros-Noia, con il lato settentrionale coperto di foreste, i paesi di Muros e Noia di origine medievale e i resti di un dolmen e dell’insediamento celtico di Baroña.

Sulla foce del fiume Ulla la Ria de Arousa, la più frastagliata e ampia tra le insenature: dal Mirador de la Curota sulla sua sponda settentrionale si gode il miglior panorama delle Rias Baixas, che nelle giornate limpide spazia dal Cabo Fisterra al fiume Miño al confine con il Portogallo.

Non solo: nella parte meridionale della ria – che è culla di grandi scrittori, primo tra tutti il Nobel per la letteratura Camilo José Cela – Cambados ha conservato un bel centro storico e la splendida piazza di Fefiñanes. A Toxa, unita da un ponte alla stazione balneare di O Grove nella parte meridionale della rada, è un’isola incantevole con belle ville che ne fanno una delle località più eleganti del litorale.

Rias Baixas è la Ria de Pontevedra

La terza delle Rias Baixas è la Ria de Pontevedra. Prende il nome dall’omonima cittadina la cui posizione protetta al fondo dell’insenatura ne fece un vivace porto fino a quando l’insabbiamento della foce del Lerez (a partire dal XVIII secolo) ne causò il declino. Da vedere il suo nucleo antico dai vicoli lastricati, la piazza della Leña con palazzi settecenteschi (due dei quali ospitano gran parte delle raccolte di uno dei migliori musei galiziani: il Museo Provincial: preistoria, archeologia, pittura, scultura, ceramica, incisioni). E la chiesa di Santa Maria la Mayor dalla bella facciata rinascimentale. Ma anche quella di San Francisco e il santuario della Peregrina, settecentesca chiesa dalla pianta a forma di conchiglia dedicata alla patrona della cittadina, e le rovine della chiesa gotica di Santo Domingo. Sempre nella Ria de Pontevedra, nel villaggio di pescatori di Combarro un’eccezionale complesso di horreos (granai) allineati lungo il mare.Galizia, dalla Ria di Vigo al Parco delle isole atlantiche

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Isole di Cies
Galizia Isole di Cies

L’ultima, profonda insenatura meridionale ormai a due passi dal confine portoghese è l’affusolata Ria de Vigo presso la città omonima, primo porto di pesca della regione, uno dei centri industriali e commerciali più importanti del paese e principale scalo per i collegamenti transoceanici.

Bella la posizione di Vigo, un anfiteatro circondato da colline boscose sulla riva meridionale dell’insenatura e il panorama che si gode dalla collina del Castro (il castello); pittoresco il quartiere di pescatori del Berbés, il più antico della città dove si assaggiano eccellenti ostriche; interessante ancora il Museo Municipal, la più importante pinacoteca galiziana.

Ria de Vigo le isole Cies

Segnano l’ingresso della Ria de Vigo le isole Cies, dalle acque cristalline, le spiagge immacolate e l’abbondante avifauna che ne hanno fatto un Parco Naturale (parte del Parque Nacional Maritimo-Terestre de las Islas Atlanticas che comprende gli arcipelaghi delle isole Ons, Savora e Cortegada davanti alle rias de Pontevedra e Arousa) a un’ora di barca dal porto di Vigo. Visite a numero chiuso, vietate al traffico automobilistico, disabitate se si eccettua la maggiore colonia di gabbiani della costa. Altre belle spiagge si trovano lungo il litorale a sud-ovest di Vigo: Alcabre, Canido, Panxòn, l’elegante Praia America e la frequentata stazione balneare di Baiona.

Annuncio della scoperta del Nuovo Mondo

Galizia Baiona-Virgen-de-la-Roca
Baiona Virgen de la Roca

Baiona è situata nell’omonima, ampia insenatura compresa tra due penisole rocciose che proteggono il porto che fu tra i più importanti della Galizia nel Medioevo. Fu qui che, nel marzo nel marzo del 1493, attraccò la Pinta, una delle tre navi di Cristoforo Colombo comandata da Martin Alonso Pinzòn che per primo annunciò la scoperta del Nuovo Mondo.

Oggi nel porto è ancorata una copia della celebre caravella, che ospita all’interno un piccolo museo con strumenti di navigazione e riproduzioni di gioielli, alimenti, piante e animali trasportati sulla Pinta dal Nuovo Mondo.

Baiona conserva un quartiere antico con dimore signorili dai portali in pietra, i tipici balconi galiziani ricoperti da vetrate e la chiesa della Collegiata, dei secoli XII-XIV. Nella fortezza sulla penisoletta di Monte Real è sistemato, in una bellissima pineta circondato dalle mura, il Parador de Bayona, uno degli alberghi di charme della prestigiosa catena presente in tutta la Spagna. Ma Baiona è frequentata anche dagli appassionati di vela, importante attività nella regione che vanta una ventina di porti attrezzati e molti validi ancoraggi.

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La fine del mondo

Cabo Fisterra
Cabo Fisterra

Finis terrae: per secoli la terra finiva qui, l’ultimo bastione settentrionale dell’impero romano. Allora la fine del mondo, oggi l’estremo lembo nordoccidentale dell’Europa (Cabo Fisterra) schiacciato dall’Atlantico.

Dove sulla selvaggia e grandiosa Costa della Morte compresa tra Malpica e Cabo Fisterra e punteggiata da splendidi fari i naufragi erano (e purtroppo sono ancora) frequenti per colpa degli scogli affioranti, del vento incessante, della massa d’acqua incontenibile dell’oceano. Tuttavia, la costa è più popolata dell’entroterra, specialmente nelle rias, luogo di insediamento di culture fin dalla preistoria.

Galizia regione nordica

La Galizia, una regione atlantica, in tutto e per tutto nordica, nelle cui quattro province (A Coruña, Lugo, Ourense, Pontevedra) non si balla il flamenco ma si suona la cornamusa, non ci sono tracce dei musulmani ma tante dei celti, dove il paganesimo di fondo non è stato sradicato e il serpente, che era l’animale chiave della mitologia celtica, venne incorporato successivamente nella religione cristiana.

Una regione isolata, dove la solitudine è compagna di vita, dove Madrid è percepita lontana. Una regione riconosciuta autonoma come i Paesi Baschi e la Catalogna, dove gli abitanti di origine celtica sono fieri della loro cultura e della lingua, il gallego, che fiorisce nella letteratura, si insegna a scuola ed è utilizzato in quasi tutta la segnaletica stradale, simile al portoghese parlato a sud della regione.

Terra di pescatori, contadini, emigranti

Cabo do mundo
Cabo do mundo

Una terra di pescatori, contadini ed emigranti che, soprattutto dalla fine del XIX secolo si riversarono specialmente in America Latina. Partirono in 2.500.000 – circa lo stesso numero della popolazione odierna della regione – tra il 1836 e il 1980, quando iniziarono a rientrare, anche se ancora oggi sono 1.369.600 i gallegos in giro per il mondo.

Una regione dove si respira un’atmosfera d’altri tempi, dove si può stare ancora molto bene, trattati da re nei quasi quattrocento agriturismi sistemati negli antichi pazos, nelle case contadine, nei fari. Eppure, sono in pochi a saperlo. Frequentata prevalentemente dagli spagnoli nonostante la sua costa spettacolare con spiagge bellissime, ancora, forse per poco, finis terrae per il turismo di massa.

Notizie Utili

Ufficio Spagnolo del Turismo Via Broletto, 30 – 20121 Milano – e-mail: milan@tourspain.es

Ufficio Spagnolo del Turismo – P.zza di Spagna, 55 – 00187 Roma – e-mail: roma@tourspain.es
Sito internet: www.turismospagnolo.it

Enti ufficiali Galiziani: www.turgalicia.es
Anno Santo:  www.xacobeo.es
Governo Autonomo di Galizia:  www.xunta.es

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