Lunedì 25 Novembre 2024 - Anno XXII

Le guide: utili, inutili, attendibili?

Una veloce panoramica sui pregi (e sui difetti) di uno strumento oramai familiare. Migliaia di “guide”, presenti in gran numero nelle librerie, per soddisfare ogni esigenza di viaggio

Guida Lonely Planet
Guida Lonely Planet

Ce ne sono per tutti i gusti di libri e libercoli, fitti fitti di informazioni per i viaggi lunghi o brevi, lontani o vicini, facili o avventurosi.
Peccato che a volte siano anche farciti di luoghi comuni, commenti discutibili e strafalcioni clamorosi. Che le “guide” cosiddette turistiche (sono chiamati così anche gli accompagnatori in carne e ossa) non siano sempre attendibili, è risaputo.
Se per autori professionisti non è uno scherzo controllare il maggior numero di dati possibili in tempi ristretti (e budget ancor di più), c’è anche chi le scrive (e chi le commissiona) a tavolino, scopiazzando a destra e a manca, e c’è chi non ha metodo e si perde in descrizioni fiume, col risultato di confondere il lettore.

Difficile scegliere, prima di tutto

Le "rosse" del Touring Club Italiano
Le “rosse” del Touring Club Italiano

La guida migliore non esiste: bisogna saper distinguere.
Esiste quella più valida per le informazioni pratiche e gli indirizzi di alberghi e ristoranti, quella dettagliatissima sul patrimonio storico-artistico anche delle località grandi come uno spillo, quella che si dedica anima e corpo all’ambiente naturale indirizzando gli eco-viaggiatori e gli sportivi, quella ancora più specifica per cicloturisti, velisti o alpinisti, quella per patiti di archeologia. Sta a chi acquista scegliere bene, che significa, semplicemente, in armonia con le proprie esigenze.
La casa editrice, ovviamente, riveste la sua importanza e selezionare quelle più affidabili è già un primo passo; ma poi gioca molto l’autore del volume. Capita infatti che due guide della stessa casa editrice e magari della stessa collana, non presentino un livello qualitativo equiparabile; drammatico errore di editori fai-da-te che vorrebbero controllare la qualità di molti volumi senza averne le possibilità; leggi: i redattori.

Guide in Italia. Un’offerta ampia e articolata

Guida giramondo della Routard
Guida giramondo della Routard

Tanto per non fare nomi, se l’australiana Lonely Planet (tradotta in Italia dall’EDT) stravince in quanto a dovizia e precisione di informazioni pratiche e indirizzi, sguinzagliando in giro per il mondo dozzine di giovani collaboratori che passano mesi nei paesi in questione, per la descrizione dettagliata delle emergenze storico-artistiche una Bibbia sono le classiche rosse (Italia) e verdi (Italia, Europa, mondo) del Touring Club Italiano, la principale associazione di turismo culturale nel nostro paese che ha oltre cent’anni di storia alle spalle.
Con un taglio pragmatico di gusto anglosassone, generalmente attendibili sono le Rough Guide (tradotte in Italia dalla Vallardi) che prestano anche una discreta attenzione al contesto culturale e artistico. Precise e minuziose nelle descrizioni le verdi Michelin in versione italiana; destinate a giovani giramondo le sbarazzine Routard (Hachette).
Se le storiche Clup (Utet), che concedono grande spazio alla storia, l’economia, l’arte, la cultura, le popolazioni della realtà in esame, sono più libri di lettura che guide vere e proprie, fortemente segnate dall’impronta di ogni autore, le Polaris sono guide illustrate con moltissime fotografie, disegni e cartine che offrono un’attenzione particolare all’archeologia.
Questo per le più affidabili guide scritte o tradotte in italiano.

Guide straniere. Ma occorre conoscere le lingue

Guida Footprint
Guida Footprint

Chi conosce bene le lingue può andare oltre confine: in francese valgono sempre le Guides Bleus (Hachette), vere miniere di informazioni particolareggiate.
In inglese le britanniche Central and South American Handbook (Footprint) arrivano dove (quasi) nessun altro è andato in America latina, fino alla Terra del Fuoco, sfornando volumi monografici su paesi di tutto il mondo.
Se certamente esiste chi viaggia senza una guida (e non sono pochi), i viaggiatori più esigenti selezionano invece con cura i compagni (cartacei) di viaggio.
Per chi affronta un itinerario culturale con interessi architettonici e artistici e li accompagna anche a velleità da gourmet o passione sportiva, non c’è che un consiglio: abbinare più volumi: sarà scomodo e costoso, ma rende.
Da non trascurare infine la possibilità di portare con sé qualche bel reportage di una rivista di viaggio, che ha il pregio di essere aggiornato e trasmettere atmosfera e curiosità locali.
Per completare il quadro, si consiglia di leggere, prima o durante il viaggio, opere di narrativa sul paese in questione. Tanto per capirci qualcosa.

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