Doha, crescita continua verso il futuro
La capitale sta diventando uno dei più importanti centri d’affari e di scambi internazionali, un “duty free shop” perenne, una specie di oasi pacifica in un Medio Oriente costantemente in crisi e in fermento. Ma è anche un centro di attività diverse: festival, eventi sportivi, convegni, conferenze, incontri internazionali. A quanto auspicano gli abili manager della compagnia Bahwan, proprietaria di mezzo Qatar (quarantadue società per un fatturato di due miliardi di dollari e di ben quattro società di turismo) nei destini del Qatar prende corpo la speranza di diventare una destinazione turistica per gli europei, stanchi di nebbie e di pioggia. Già oggi il Qatar vanta centomila turisti all’anno di cui settemila italiani.
Piattissimo, in apparenza poco intrigante, il Qatar è già riuscito – offrendo moltissimi voli dall’Europa all’Oriente a bordo degli aerei della efficiente compagnia Qatar Airways – a divenire un ideale “stopover” per chi intraprende un lungo viaggio verso l’estremo est del mondo.
Doha, che dispone di un aeroporto sfavillante, nuovo di zecca, merita infatti un paio di giorni di stop e di relax; una sosta all’insegna della “curiosità” di scoprire un territorio in bilico fra modernità e tradizioni arabe. La capitale è piena di negozi, ha qualche bella moschea moderna ed è costellata di hotel superlusso snocciolati sul lungomare: nomi famosi come Ritz Carlton, Four Seasons, Intercontinental ecc.; e molti altri sono in arrivo. Senza dubbio piacevole una giornata da dedicare al golf nel nuovissimo e straordinario Golf Club Doha, appena fuori città, ma in pieno deserto: un fantastico e inatteso percorso a 18 buche con prati degni dell’Irlanda, una magnifica club-house, kart nuovissimi e belle ragazze in divisa da hostess. Raccomandabile poi, per chi si ferma in Qatar, anche la tradizionale gita in fuoristrada nel sud della piccola penisola: un’escursione a mezza via tra relax e avventura: scarrozzata da brivido sulle dune, barbecue sotto una tenda beduina, pesce alla griglia e bagno nel mare cosiddetto “interno”. Qui infatti il Golfo Persico, infilandosi in un paesaggio lunare di sabbia e di dune, forma un pittoresco e inatteso fiordo turchese.
Yankees isolati (e felici?)
Gli americani – prudentemente sigillati nella loro base – non mettono, pare, neppure il naso, qui. Né da altre parti. Nel tempo libero preferiscono andarsene, con mogli e figli, in un riservatissimo e piuttosto appartato villaggio-club in riva al mare, un resort modesto, con bungalow piuttosto semplici e grandi piscine.
Dove possono starsene al riparo da occhi indiscreti e al sicuro da ogni possibile insidia “terroristica” medio orientale.
Senza metter piede in mare, “as usual”.
Info: https://www.visitqatar.qa/it
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