Venerdì 19 Aprile 2024 - Anno XXII

Al largo di Adelaide, l’isola dei Canguri

Kangaroo Island Parco Nationale di Flinders con vista dalle Remarkable Rocks

Kangaroo Island è un pezzo d’Australia che naviga nei mari del sud a due ore di aliscafo dalla costa di Adelaide. Lunga centocinquanta chilometri e larga cinquanta, conserva il codice genetico della terra madre

Kangaroo Island, al largo di Adelaide
Kangaroo Island, al largo di Adelaide

Kangaroo Island è un pezzo d’Australia che naviga nei mari del sud a due ore di aliscafo dalla costa di Adelaide. Lunga centocinquanta chilometri e larga cinquanta, conserva il codice genetico della terra madre. Lo spirito libero, i grandi spazi, il cielo nero affollato di stelle, il sole accecante, le facce degli uomini, la lana delle pecore, le terre rosse, sono le stesse della grande Australia.

Qui però tutto è a portata di mano. In pochi chilometri di terra e polvere arrivi nel cuore dell’isola o sulle selvagge spiagge del nord. Oppure verso l’immensità di fattorie dove centinaia di pecore docili e impaurite si sottopongono al rito della tosatura. E ancora nella scanzonata atmosfera di “road-house” più o meno sgangherate dove fumo e birra riempiono i vasti spazi mentali di farmer dagli occhi chiari, rughe disegnate dal sole e capelli scompigliati dal vento.

Kingscote, ombelico di Kangaroo Island

A contatto con i canguri
A contatto con i canguri

Tutte le strade dell’isola partono e arrivano nella “downtown” di Kingscote. Un qualunque villaggio d’Australia allo stesso tempo uguale e diverso da tutti gli altri. Taverne e biliardi non mancano nella capitale di KI (Kei-Ai) unico riferimento per le anime girovaghe che si trovano a passare su questo spicchio d’Australia.

Kangaroo Island non rientra tra le mitiche mete d’Australia, quelle che riempiono pagine di cataloghi patinati o sogni di turisti e viaggiatori; ma conserva intatto il fascino di una terra magnetica: tanti giramondo incapaci di vivere in una fissa dimora si sono trovati a passare da queste parti e qui hanno finito di viaggiare. Già, perché “quest’isola è il luogo giusto per fermarsi. Liberarsi dai condizionamenti della società civile e costruirsi una vita a misura d’anima”, tengono a sottolineare Torsten e Philomena. Sono due viaggiatori di origini germaniche che hanno scoperto qui “l’introvabile dimensione”. La loro è una storia comune a gran parte dei quattromila “islanders”, tutti spiriti giovani come la loro terra.

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Antichi scopritori

kangaroo island spiaggia-
Le spiagge selvagge di KI

Reperti archeologici rinvenuti sul territorio di KI fanno risalire la presenza umana a undicimila anni fa, ma quando i primi uomini bianchi sbarcarono sull’isola non trovarono anima viva. L’abbandono dell’isola dei canguri, avvenuto circa duemila e duecentocinquanta anni addietro, rimane tuttora un mistero irrisolto.

Gli scopritori dell’isola non furono certamente poeti o viaggiatori, bensì cacciatori di foche, balenieri e avanzi di galera in cerca di vie di fuga. Il primo esploratore degno di tale qualifica che realizzò un rilievo cartografico delle coste fu il francese Nicholas Baudin, nei primissimi anni dell’Ottocento, mentre il nome dell’isola fu deciso dal navigatore Matthew Flinders nel 1802, dopo una grande cacciata di canguri che consentì a tutti i suoi uomini un indimenticabile banchetto.

Natura selvaggia d’Australia

Kangaroo Island Remarkable_Rocks
Rocce scolèpite dal vento. Remarkable Rocks nel Parco Nazionale di Flinders Chase (ph. Bernard Gagnon)

Oggi, per fortuna, i tempi sono cambiati. Gli animali e l’ambiente dell’isola sono soggetti a severe norme di protezione. In particolare l’area occidentale di KI coincide col Flinders Chase National Park, una specie di paradiso dove le meraviglie del territorio si sposano con una fauna estremamente interessante.
Cuore del Parco è il Rocky River Homestead, il luogo destinato al camping, alla zona barbecue e pic nic, immerso in un bosco di giganteschi eucalipti dove canguri, opossum e koala curiosi e dispettosi passeggiano indisturbati ficcando il naso nelle tende di campeggiatori distratti che più di una volta rimangono a digiuno; molto più discreti i rari ornitorinchi (Platypus) e i timidi echidna.

Alcuni angoli del Flinders Chase National Park valgono da soli un viaggio in Australia. Il faro di Cape Borda allunga lo sguardo sull’orizzonte australe, il suo fascio di luce sembra delimitare il mondo degli uomini da quello degli oceani e veglia giorno e notte sulla pace eterna di Harvey’s Return, uno dei cimiteri più romantici del pianeta.
Non distante da lì, il Burrone dei Casuari (Ravine des Casoars) è attraversato da un sentiero che si immerge nel cuore selvaggio e solitario della “west coast”, preludio alle sculture di roccia di Cap du Cuedic, spigolo sud-occidentale dell’isola, schiaffeggiato dalle onde e dalle raffiche dei Quaranta Ruggenti che sibilano tra le formazioni rocciose dell’Admirals Arch, gigantesco arco naturale e rifugio per una colonia di “otarie orsine”.
Una spettacolare strada, la Boxer Drive, raggiunge una delle sculture più belle d’Australia: le Remarkable Rocks, formazioni di granito arancione disegnate dalla fantasia del vento.

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Leoni marini e miele italiano

Leoni marini australiani di Seal Bay Kangaroo Island
Leoni marini australiani di Seal Bay (ph. Didier B)

Sulla via del ritorno verso Kingscote, lungo la costa meridionale dell’isola, l’ultima tappa obbligatoria è quella di Seal Bay, una spiaggia sconfinata dove approdano onde lunghissime e riposano leoni di mare sfiniti e con la pancia piena dopo lunghe e faticose battute di pesca. Qui l’accesso è regolato e si visita la zona accompagnati dai ranger che vi spiegheranno tutti i segreti e le abitudini della più grande colonia di leoni marini australiani.

Ritornando, non va persa l’occasione di assaggiare un miele speciale, considerato di gran pregio dagli isolani; è quello prodotto dalle “Ligurian Bee”, le api “importate” da Mr. August Fiebig che nel lontano 1881 navigò dalla costa ligure con dodici arnie poi sistemate nei dintorni di Penneshaw.
Da allora sono le uniche api che volano su Kangaroo Island e costituiscono un patrimonio insostituibile, a tal punto che la legge vieta di importare sull’isola prodotti derivanti dalle api o dal miele, pena una multa di ottomila dollari o, in alternativa, due anni di reclusione!

Tutto il mondo di “Kei-Ai”

Come arrivarci

Kangaroo Island TraghettiL’isola si può raggiungere facilmente da Adelaide in aereo con tre diverse compagnie: Albatross Airlines, Kendell Airlines e Emu Air.
In traghetto l’isola è raggiungibile dal porto di Glenelg, collegato al centro di Adelaide da un tram, con il “fast ferry” della Kangaroo Island Express. In alternativa, vi sono traghetti da Cape Jervis (centotrenta chilometri da Adelaide) con trasporto auto; impiegano sette ore e mezza per la traversata.

Come spostarsi sull’isola

Varie e ben articolate le diverse proposte che vanno dal bus (gite organizzate), all’auto, al motorino. Quattro sono le compagnie di autonoleggio a Kingscote: Budget, Excel, Hertz/KI Rentals Car.
Noleggio scooters e moto: Country Cottage Shop in Centenary Avenue a Kingscote, oppure Servo Plus  in Murray Street, sempre a Kingscote.

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Come pernottare e mangiare

L’offerta turistica è varia e si rivolge a diversi tipi di turisti, offrendo strutture che vanno dai campeggi ai backpackers e ostelli con cucina a disposizione degli ospiti, bed & breakfast, fattorie e alberghi (solo nelle zone urbane); il rapporto qualità-prezzo dei servizi offerti è decisamente buono.

Per info e notizie più dettagliate, elenco di strutture turistico-ricettive, programmi di viaggi ed escursioni e indirizzi utili, si può contattare Tourism Kangaroo Island: www.tourkangarooisland.com.au; tourki@kin.on.net

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