Si comincia d’estate, a far baldoria, per non finire più.
Se della Riviera delle Palme che da Varazze si estende fino ad Andora, Alassio è considerata la regina, le ragioni ci sono. Intanto, il suo eccezionale arenile sabbioso: tre chilometri di sabbia finissima nell’insenatura compresa tra capo Santa Croce e capo Mele che scendono in mare con una dolce pendenza per quasi un centinaio di metri dalla riva. Si tratta di una delle più famose spiagge della Liguria, circondata da colline verdissime.
Se d’estate il paese si trasforma in un unico “villaggio” (Alassio Village) con animazione in spiaggia, miniclub, ogni sorta di attività sportive, balli latino-americani e acquagym, anche nella stagione morta (altrove) Alassio rimane vivacissima, grazie a qualche buona idea e tanta intraprendenza, nonostante l’autostrada nemmeno la raggiunga e le uscite più vicine siano Albenga e Andora.
Conclusione? In questo bel paese ligure della riviera ponentina che fu un antico borgo marinaro, si può andare in tutte le stagioni, secondo i gusti.
Gli inglesi
Gli inglesi, che amavano l’Italia (la amano ancora, per fortuna) e avevano fiuto, in Riviera avevano scoperto i luoghi più ameni e vi si erano installati costruendo ville e giardini. Come ad Alassio, che fu centro tra i più frequentati della costa di ponente dall’ultimo ventennio dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale.
Gli inglesi ci andavano a svernare formando una folta colonia, tanto che esisteva persino un treno diretto per Londra, come ricorda la sala d’aspetto di prima classe della stazione che risale agli inizi del Novecento.
I segni della loro presenza sono ancora evidenti nelle belle dimore liberty come Villa Hanbury (che oggi ospita un Bed&Breakfast di qualità), che deve il nome a Daniel Hanbury, botanico e farmacologo, fratello del più celebre Sir Thomas con il quale avrebbe ideato intorno al 1860 i celebri giardini sul promontorio della Mortola, presso Ventimiglia.
Ad Alassio Daniel Hanbury, nel 1832, creò l’Hanbury Tennis Club, immerso in un parco secolare di dodicimila metri quadrati e tuttora utilizzato con i suoi campi in terra rossa per l’attività sportiva e agonistica all’aperto.
Altre tracce della presenza inglese nella cittadina ligure sono, oltre ai nomi delle vie, la Chiesa anglicana, che ospita manifestazioni culturali e concerti, e l’English Library, la biblioteca inglese che con il suo patrimonio di dodicimila volumi, fuori dal Regno Unito, è seconda per importanza solo a quella di Firenze.
Metri celebri
Il “budello”, alias via XX Settembre. Ecco quello che subito viene alla mente pensando ad Alassio. Quegli arcinoti novecento metri che corrono paralleli al mare, fiancheggiati da dimore cinque-seicentesche che al pianterreno ospitano negozi alla moda, wine-bar, botteghe sofisticate e sopra appartamenti con terrazze sul mare e soffitti affrescati.
Perpendicolari, gli “esci”, in un soffio portano in spiaggia. Dove corre un superbo lungomare che ha il grande pregio di non essere guardato a vista dalla via Aurelia, che in quasi tutta la Liguria ha tolto il fiato al mare. Lì, ristoranti e pizzerie sono aperti tutto l’anno: il clima lo consente, le temperature difficilmente scendono sotto i dieci gradi in gennaio, che è il mese più freddo.
Celeberrimo anche quel pezzo di muro di via Dante, il “muretto”, che dagli anni Cinquanta colleziona la firme più famose ma anche i “pensieri” degli sconosciuti, da quando il proprietario del Caffè Roma, di fronte all’angolo di via Cavour, dispose sulla parete dei giardini di piazza, piastrelle firmate dai frequentatori del locale: Hemingway, Vittorio De Sica, il Quartetto Cetra, Walter Chiari, Mina, Modugno, De André, Celentano, Claudio Villa, Nino Manfredi, Fausto Coppi, Valentino Rossi.
Così, quei sessanta metri di muricciolo che raccolgono un pezzo di storia “minore” della cittadina, ma sempre storia, sono tuttora luogo di ritrovo e in loro onore a fine agosto si disputa il concorso di bellezza per eleggere Miss Muretto.
Vicino alla statua degli innamorati di Eros Pellini si imbucano le lettere per San Valentino che vengono selezionate e premiate; i curiosi poi, ci passano tutto l’anno per leggere i messaggi, per lasciare a loro volta un segno.