Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Croazia, il Parco dei laghi di Plitvice

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Plitvice, Velebit, Krka. Nomi difficili per una natura splendida, a due passi da casa nostra. Sono i parchi scavati nei monti dai fiumi che sfociano nel Danubio e nell’Adriatico. Meraviglie naturali protette dall’Unesco

Croazia, il Parco dei laghi di Plitvice

Per chi visita la Croazia, è difficile resistere alla tentazione di un itinerario nel Parco dei laghi di Plitvice: una leggenda, il trionfo della natura, una promessa mantenuta. Pur occupando una zona interna del Paese, si possono raggiungere e conoscere, almeno in parte, nel corso di una giornata. Dalla costa s’impiega circa un’ora e mezza di macchina; partendo dalla località di Segna sono novanta chilometri.

Plitvice, incredibili giochi d’acqua

Il Parco dei Laghi di Plitvice
Il Parco dei Laghi di Plitvice

L’avventura più incredibile del Parco dei Laghi di Plitvice la racconta proprio la vegetazione che è riuscita a determinare una orografia molto particolare.
Tra i 502 e i 636 metri di altitudine, lungo una boscosa vallata di circa otto chilometri, vi sono sedici laghi dalle acque cristalline, collegati tra loro da una novantina di cascate e cascatelle.
Il territorio che si attraversa, un po’ da esploratori e un po’ da sognatori, è una meraviglia della geologia. Lo sovrascorrimento di tipi di roccia di differente permeabilità – dolomiti e calcari – e l’abbondanza dei corsi d’acqua, hanno dato vita, in periodi geologici diversi, a un bacino veramente unico nel suo genere. Grazie alle caratteristiche di queste rocce, le acque sono ricche di minerali, in particolare carbonato di calcio e magnesio. Quando salgono in superficie subiscono un processo chimico per cui il carbonato acido si cristalizza, depositandosi. Sono nate così le barriere tufacee fitogeniche, composte da muschi e da alghe, che attraverso uno sviluppo molto rapido, crescono, sedimentano e danno corpo ad uno sbarramento verde-giallo.
Ma la fantasia popolare ha voluto immaginare per i laghi di Plitvice e le cascate, storie ben diverse, che nulla hanno a che vedere con i processi di natura chimica. Ogni nome di lago o cascata è legato a una leggenda che, nei lunghi inverni di questa terra, si anima di personaggi eroici, tragicamente periti, travolti dalla furia delle acque. Melanconiche, intrise di tristezza e con finali tragici, sono storie che sembrano ammonire chi volesse osare troppo nella sfida alle forze della natura.

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Su e giù per i laghi

Le passerelle sull'acqua
Le passerelle sull’acqua

Il Parco si può visitare tutto l’anno; basta fornirsi di un abbigliamento adeguato. Che consiste poi in un paio di scarpe che non lascino filtrare l’acqua e una giacca a vento con la stessa funzione. I laghi si percorrono a bordo di barconi elettrici, poi si prosegue a piedi costeggiandoli, attraversandoli su passerelle. Queste, ricavate dai tronchi del castagno, hanno bisogno di manutenzione costante, devono essere ampliate o deviate a seconda del corso d’acqua che muta continuamente, chiudendo e spalancando sempre nuovi scorci. Si penetra così negli imbuti scavati dall’acqua, salendo lungo scalinate impervie, seguendo sentieri ombreggiati. Alla fine, si rientra col trenino. Il Parco è anche un’importante riserva ornitologica, con specie rare e un habitat ideale per diversi mammiferi, in particolare il lupo e l’orso che raramente si lasciano avvistare.

Jacques Cousteau, missione fallita

Panorami di struggente bellezza
Panorami di struggente bellezza

Nel 1991, una troupe della Fondazione Cousteau, capitò quasi per caso a Plitvice. Anne Marie, la nuora del comandante, decise che in questo luogo avrebbero realizzato un film attraverso le quattro stagioni dell’anno.
Ma sui villaggi del Parco avevano iniziato a spirare venti di guerra. Allora, in un tentativo estremo, venne invitato a Plitvice lo stesso Cousteau a portare un messaggio di pace. Il grande vecchio arrivò in volo dalla California, visitò Plitvice, trattenendo a stento entusiasmo ed emozione di fronte a ciò che la natura riusciva a svelargli ancora una volta. Ma la guerra scoppiò poche settimane dopo. Il Parco è stato proclamato area protetta nell’agosto del 1949 e negli anni Settanta è entrato a far parte dell’elenco dei siti dichiarati patrimonio culturale e naturale dell’umanità, tutelati dall’Unesco. Dopo chilometri di panorami di struggente fantasia, l’acqua si raccoglie per andare a gonfiare il fiume Korana, destinato a una fine gloriosa: il Danubio.

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Le strutture turistiche

Un ristoro nascosto tra gli alberi
Un ristoro nascosto tra gli alberi

Le strutture ricettive, gli alberghi e il campeggio, si trovano presso l’entrata numero Due del Parco, la prima che si incontra venendo da Segna.
Sono stati restaurati, dotati di nuovi servizi e, in particolare, offrono una cucina di qualità che esalta la ricchezza della gastronomia locale. Si distinguono le carni, soprattutto selvaggina, ma anche abbondanza di contorni (specie verdura cotta) e una pasticceria di tutto rispetto.
All’interno del parco si trovano alcuni ristoranti, ma molti ospiti preferiscono partecipare alle escursioni con grigliata nei luoghi convenzionati, in modo da sfruttare al massimo il tempo a disposizione per la visita di laghi e cascate.

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