Sabato 4 Maggio 2024 - Anno XXII

Arte contemporanea a Modena

Modena, la capitale dei motori e della velocità, corre. Anche inseguendo l’arte contemporanea. La conferma del ruolo della città emiliana sul tema è offerta, oggi, da due importanti e non scontate esposizioni

La realtà, come la vedo

Mimmo Paladino
Mimmo Paladino

Quale è il filo conduttore che unisce le tre piccole ma preziose mostre dedicate a Mimmo Paladino, Richard Artschwager e Olivier Richon, allestite nel restaurato Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande a Modena?
“La qualità delle opere di tre personaggi individuati tra le eccellenze nei rispettivi ambiti artistici: disegno, grafica e fotografia”, risponde il curatore e direttore della Galleria Civica di Modena Walter Guadagnini.
La straordinaria “trilogia” dedicata a tre protagonisti dell’arte contemporanea internazionale inizia con un’opera poetica: la stanza di Paladino “Di Segni Ritrovati 1982-2004”. Una stanza con una storia da raccontare, già presentata nel 1982 (alla mostra “Transavanguardia Italia America”) con i “graffiti” sui pannelli che tuttora la compongono e un quadro, “Silenzioso”, oggi sostituito da un altro realizzato in memoria di quello. “Dodici metri che rappresentano la sintesi dell’arte di uno dei maggiori esponenti della pittura italiana dell’ultimo ventennio”, spiega Guadagnini, che prosegue: “a oltre vent’anni dal fenomeno della Transavanguardia, quest’opera testimonia la grande voglia di dipingere di allora. È come se avessimo in mano le origini di un ritorno”.

Oliver Richon
Oliver Richon

Poi c’è la sala di Artschwager, la prima personale assoluta in Italia con grafiche e multipli dell’artista, figura di culto (all’estero) dell’arte americana del dopoguerra.
“Il quale”, spiega il direttore della Galleria Civica, “rende astratto ciò che è concreto (come un libro) e concreto ciò che è astratto (come un punto interrogativo). C’è una dimensione di gioco: tutto dipende da come ci si pone davanti alle cose. Artschwager guarda il mondo come potrebbe essere”.
L’ultima sala è riservata alla fotografia di Olivier Richon, artista di origini svizzere oggi a capo del Dipartimento di Fotografia del Royal College of Art di Londra.
Intellettuale, ricercata, costruita. Animali che guardano di lato, nature morte, animali davanti alle opere d’arte: ecco le tre serie in mostra. Quale il loro senso?
Guadagnini risponde: “Si tratta di messe in scena, domande sulla possibilità della visione, riflessioni sui generi dell’arte, fotografia che diventa quadro, che può diventare come nel caso di “Allegories” un quadro dell’Ottocento italiano. È la domanda “che cosa stiamo vedendo” posta attraverso un mezzo, la fotografia, che nelle nostre abitudini mentali restituisce la realtà.”

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Un museo in fieri

Franco Fontana
Franco Fontana

Solo un assaggio, la “trilogia”. “Disegno, grafica, fotografia sono i tre modi di rappresentare su carta ai quali sarà dedicato il nuovo museo, unico in Italia, che stiamo lavorando per allestire”, afferma Guadagnini.
Già, nelle sale appena sistemate avranno sede permanente le Raccolte di Disegno, di Fotografia e di Grafica contemporanei della Galleria Civica, che saranno esposte a rotazione. La Raccolta di Disegno Contemporaneo rappresenta il più importante esempio italiano di pubblica collezione di lavori su carta con oltre cinquemila fogli, che spaziano dagli artisti che negli anni Trenta-Quaranta del Novecento diedero vita alla Scuola Romana, a Lucio Fontana, Mauro Reggiani, Gastone Novelli, Renato Birilli, Fausto Melotti, Mario Nigro, Osvaldo Licini, Luigi Veronesi, Wainer Vaccai, Claudio Parmiggiani, Vasco Bendini, le “Prove d’artista” realizzate per la rivista letteraria Alfabeta, il disegno di architettura con opere di Aldo Rossi, Guido Canella, Paolo Portoghesi, Carlo Aymonino, Ico Parisi, i fogli di Renato Guttuso, Carlo Carrà, Koki Fregni.
La Raccolta di Fotografia presenta un panorama significativo della storia della fotografia del ventesimo secolo comprendendo, oltre alla donazione del modenese Franco Fontana, alcuni dei più accreditati autori internazionali quali Bragaglia, Man Ray, Cartier-Bresson, Capa, Sander, Ghirri, Toscani, Scianna, Fontcuberta, Hamilton, Fontana, Doisneau, Berengo Gardin, Giacomelli, Avedon, Beppe Zagaglia, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Mimmo Iodice, fino alle più giovani generazioni.
Oltre mille pezzi, prevalentemente di grafica internazionale della seconda metà del ventesimo secolo, nella Raccolta di Grafica con lavori di Burri, Fontana, Reggiani, Mondrian, Braque, Hartung, Lichtenstein, Boetti, Schifano, Festa, Ceroli, Severini, Balla, Arman, Magritte, Zadkine, Warhol, Dine, Vasarely, Lewitt, rappresentanti della Transavanguardia e artisti modenesi come Venturelli.
Un considerevole nucleo appartiene alla raccolta del religioso Don Casimiro Bettelli, figura importante del collezionismo modenese.

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