Giovedì 28 Marzo 2024 - Anno XXII

Parigi inaugura il nuovo ufficio del turismo

L’apertura del centro alle Pyramides affiancata dai dati sulla ripresa del turismo straniero nella capitale e il lancio di altri servizi

Il nuovo uffico del turismo di Parigi
Il nuovo uffico del turismo di Parigi

È stato inaugurato pochi giorni fa a Parigi, in rue de Pyramides, il nuovo ufficio centrale del turismo cittadino. I locali, in pieno centro, nel primo arrondissment, sostituiscono quelli in zona Champs Elysées e si aggiungono agli altri sei punti di informazione dislocati nella capitale francese. Il nuovo ufficio, aperto tutti i giorni, offrirà come di consueto informazioni, materiale di consultazione, servizi di prenotazione per alberghi e visite della città. Include una postazione per navigare in Internet ed è stato annunciato, infatti, insieme al portale web rinnovato, con una versione completa in tre lingue, inglese, francese e tedesco, e un sito semplificato, con le informazioni principali per altre dieci linque, tra cui anche russo, arabo e cinese. Per l’occasione il sindaco, Betrrand Delanoe, il vicesindaco Jean-Bernad Bros e l’Office du Turisme et de Congrès de Paris hanno lanciato una carta di promozioni speciali per i turisti denominata Paris City Passport. Le autorità hanno anche detto che entro il 2006 saranno aperti altri dieci fra chioschi e punti informativi per i turisti. La capitale francese aveva registrato negli anni scorsi un leggero calo di turisti, probabilmente dovuto alla situazione internazionale creatasi dopo l’undici settembre, soprattutto di americani e giapponesi. Rispetto a 2001, 2002 e 2003, il 2004 mostra segnali di ripresa: i turisti sono stati circa 25 milioni, i soggiorni negli alberghi della città, stando alle ultime stime, circa 15,2 milioni, con un aumento di quasi il 9 per cento rispetto al 2003. Il tasso dell’euro, favorevole per i consumatori americani, sembrerebbe incoraggiare le visite che comunque coinvolgono anche britannici, italiani, tedeschi, francesi stessi e viaggiatori dei cosiddetti “mercati emergenti”, provenienti da Russia, Cina, Europa dell’Est.

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