Domenica 24 Novembre 2024 - Anno XXII

Come cambia il turismo italiano

Gli utlimi dati Isnart-Unioncamere rivelano una situazione a luci e ombre. Alla vacanza non si rinuncia, ma si cerca sempre di contenere le spese

Le abitudini degli italiani per viaggi e vacanze sono sempre più influenzate dal carovita. Questo è uno dei dati emersi dall’ultima ricerca Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche e Unioncamere, presentati pochi giorni fa a Milano nel corso della Borsa Internazionale del Turismo. L’Osservatorio nazionale sul turismo per il 2004, condotto grazie a interviste dirette e rilevazioni sugli operatori, registra quella che Flavia Maria Coccia, coordinatrice delle ricerche, ha definito una situazione “altalenante” e soprattutto segnata da alcuni cambiamenti di tendenza rispetto al passato.
In confronto al 2003, la spesa per la vacanza principale è diminuita del – 4 per cento, sono aumentati invece i consumi per le cosiddette seconde e terze vacanze, del + 22 per cento. I consumi totali dei vacanzieri italiani hanno visto uno sviluppo nel 2004, del + 4,7 per cento, per un valore complessivo di spesa di circa 46 miliardi e 728 milioni di euro. Rispetto al 2003, la percentuale di crescita viene considerata esigua dagli analisti, anche perché, secondo lo studio Isnart, è forse più legata al tasso inflattivo reale che non a investimenti maggiori nelle vacanze.

Come cambia il turismo italiano

La crisi economica si fa sentire, gli italiani cambiano il modo di
pensare e organizzare i viaggi: “si scelgono più frequentemente i
viaggi brevi, le gite di un giorno o i fine settimana, si guarda ai
last minute”, ha detto Flavia Maria Coccia. Insomma, alla vacanza non
si rinuncia ma si cerca di limitarne la spesa in diversi modi. La
durata media del soggiorno diminuisce, aumenta l’utilizzo dei canali di
intermediazione e in particolare delle agenzie di viaggio, che valgono
circa il 25,4 per cento delle vacanze. Sempre più utilizzati sono anche
i nuovi strumenti come Internet: le teleprenotazioni on line sono al
6,1 per cento, + 1,9 per cento rispetto al 2003.
Alcuni dati sulle
destinazioni: per la vacanza principale, i viaggi più gettonati sono in
Italia e in particolare in Toscana, Emilia Romagna, con numeri sul
totale sopra i 3 milioni e mezzo. Nell’intervallo tra i 2 milioni e
mezzo e i 2 milioni di viaggi totali si collocano le regioni del Centro
Sud: Sicilia, Puglia, Lazio, Sardegna, Campania, anche Liguria, Veneto
e Campania.
Tra le mete europee, meno diffuse tra i nostri
connazionali, spiccano Francia, Corsica e Spagna. Vanno bene Grecia e
Croazia e per l’ExtraEuropa l’Egitto e il mar Rosso, la Tunisia, le
Maldive, le vacanze nelle isole Hawai, Cuba, Santo Domingo. Con 909
mila vacanze registrate nel 2004, il mar Rosso entra a pieno titolo
nella classifica delle prime 20 destinazioni scelte dai turisti
italiani.
Per il 2005 l’Osservatorio ha annunciato le previsioni
sulla vacanza invernale: gli italiani intenzionati a trascorrere una
vacanza in questo periodo sarebbero 11 milioni, una quota che
rappresenterebbe il 22 per cento della popolazione italiana. In 6,5
milioni si prenderanno un periodo definito di “ferie o di svago” mentre
circa il 48,3 per cento della popolazione italiana ha dichiarato che
non andrà in vacanza nei prossimi mesi.

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