Martedì 23 Aprile 2024 - Anno XXII

Le foto delle bandiere sul Reichstag in mostra a Berlino

Due esposizioni raccontano i misteri delle immagini scattate al Parlamento tedesco il giorno della liberazione della città da parte dei russi. Tra segreti, fotomontaggi e rivelazioni…

La liberazione di Berlino ad opera dei Russi
La liberazione di Berlino ad opera dei Russi

Si terrà dal 27 aprile al 28 agosto, al Deutsches Historisches Museum di Berlino, la mostra allestita da Ernst Volland sulle foto della bandiera issata in cima al Reichstag il giorno della liberazione della città ad opera dei Russi. Un’altra mostra sulla bandiera, simbolo della liberazione, è stata inaugurata il 6 maggio alla Willy Brandt Haus e si chiuderà il prossimo 15 giugno.
Le foto della bandiera – in realtà era una tovaglia rossa, con incollata una falce e un martello di cartone – sono tra le più famose del Novecento. Il fotografo russo Yevgeni Khaldei raccontò che, dopo la morte di Stalin, la foto venne scattata alle sette di mattina del 2 maggio, in ritardo sulla conquista di Berlino avvenuta il 30 aprile. Si tratta di un falso o di un fotomontaggio?  Dai cambiamenti operati sull’immagine ufficiale, si notano nubi di fumo che drammatizzano la scena e, inoltre, è ben visibile la cancellazione del secondo orologio al polso destro del soldato, orologio probabilmente strappato a un morto.
Anche gli scatti realizzati da altri fotoreporter hanno storie curiose. Ad esempio, le foto non erano a colori e alcune immagini sono state “colorate” in seguito. Alexander Grebnev, collega di Khaldei, scattò la notte del 1 maggio, non del 30 aprile, per celebrare la festa dei lavoratori. Un altro fotografo russo Victor Tomin scattò la foto della bandiera sul Reichstag, forse da un aereo speciale, e subito la portò a Mosca per farla pubblicare sul numero della Pravda del 3 maggio. Attorno a queste immagini c’è un altro episodio singolare, che riguarda l’identità dei soldati: in un primo tempo a issare la bandiera furono quelli che Stalin aveva scelto e cioè un georgiano e due russi. Ma dopo la morte del dittatore altre verità vennero a galla. Per esempio il maggiore russo Anna Vladimirova Nikolina dichiarò di essere stata lei la prima persona a issare la bandiera. La storia della bandiera russa sembra dunque senza fine, almeno fino ad oggi, al Sessantesimo Anniversario della Vittoria. Non resta che aspettare il centenario.

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Per informazioni: Deutsches Historisches Museum: kahlefeld@dhm.de 

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