Circa 100 strutture di ospitalità, agriturismi, bed and breakfast e alberghi hanno aderito alla rete italiana Vacanze Senza Caccia. Gli operatori che fanno parte di questo network si dichiarano contro la caccia e promuovono interventi per far conoscere la loro scelta ai media e ai visitatori: tramite un sito Internet dedicato, con cartelli dimostrativi e manifesti nella propria area. L’iniziativa, intrapresa in collaborazione con l’associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia e la campagna Caccia il Cacciatore, ha soprattutto un valore simbolico: secondo la legge infatti sono gli enti pubblici, e solo per tutelare l’incolumità della popolazione, a poter interdire il diritto di caccia sul territorio. Gli operatori di Vacanze Senza Caccia parlano di “una presa di posizione, un impegno, un No forte e chiaro, un po’ come i comuni denuclearizzati o come le zone dichiarate Ogm free”. “Ciò che ci proponiamo di ottenere”, si legge nel comunicato stampa che annuncia la costituzione del network, “è che l’adesione a Vacanze senza Caccia divenga per le strutture aderenti una sorta di marchio di qualità: il simbolo di un interesse speciale che noi rivolgiamo allo stesso tempo alla tutela dell’ambiente quale nostro più grande capitale e alla tranquillità e sicurezza dei nostri ospiti”.
Sul sito web www.vacanzesenzacaccia.org, il network pubblica gli indirizzi degli operatori turistici e le iniziative attualmente in corso. Tra gli aderenti, ci sono strutture piemontesi, laziali, venete, del Centro Italia e del Meridione. Le lamentele di chi si oppone alla caccia sono diverse: alcuni paventano soprattutto il rischio di errori e di incidenti che coinvolgano le persone, altri affermano che i cacciatori sono fonte di disturbo e rumori molesti. Tra gli operatori turistici, ci sono coloro che affermano che la presenza dei cacciatori poco si concilia con quella dei turisti e quasi tutti si appellano a più ampi principi di difesa del territorio naturale.
Il sito web: www.vacanzesenzacaccia.org