Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Spigolando tra turismo e dintorni

Uragano Emily A Cancùn e Cozumel l’uragano “Emily” ha colpito di brutto e in Italia nessuno sa nulla? Eh sì, il 16 e il 17 luglio la televisione e la stampa spagnola hanno dato ampio risalto all’arrivo sulle coste dello Yucatan del tremendo uragano (mica per nulla “huracàn” proviene dalla lingua caribe) “Emily” (il peggiore degli ultimi 60 anni, venti a 240 kmh, 4 morti passando sulla Jamaica). Vari servizi giornalistici e televisivi hanno descritto l’evacuazione di Cancùn, la corsa nei rifugi sull’isola di Cozumel e la cancellazione di un volo Air Europa (ai partecipanti –importante- era offerto in alternativa … Leggi tutto

Uragano Emily
Uragano Emily

A Cancùn e Cozumel l’uragano “Emily” ha colpito di brutto e in Italia nessuno sa nulla?

Eh sì, il 16 e il 17 luglio la televisione e la stampa spagnola hanno dato ampio risalto all’arrivo sulle coste dello Yucatan del tremendo uragano (mica per nulla “huracàn” proviene dalla lingua caribe) “Emily” (il peggiore degli ultimi 60 anni, venti a 240 kmh, 4 morti passando sulla Jamaica). Vari servizi giornalistici e televisivi hanno descritto l’evacuazione di Cancùn, la corsa nei rifugi sull’isola di Cozumel e la cancellazione di un volo Air Europa (ai partecipanti –importante- era offerto in alternativa un soggiorno a Punta Cana o il rimborso del costo del viaggio). Nel Belpaese (salvo notizia non evidenziata, diciamo quasi ‘meteorologica’, dei quotidiani) nisba (non una nota, un comunicato dai tour operators). La faccenda lascia perplessi almeno dal punto di vista turistico (e ci si domanda pure: dato che anche i sassi sanno quando e dove scorrazzano uragani e cicloni/tifoni e piogge monsoniche – Caraibi, Oceano Indiano, sud est Asiatico – chi glielo fa fare al turista di andare da quelle parti d’estate?).Nel Belpaese, appena si compie un sopruso, “fischia il sasso” del Balilla?
Eh sì, scusino i giovani ignoranti (nel senso che ignorano, non sanno) ma chi scrive e i suoi pari età trascorsero tante ore sui duri banchi di scuola a sentire l’isteronazional menata del Balilla, al secolo Giovan Battista Perasso di Portoria, Genova, che, incazzatosi per l’occupazione degli austriaci tirò su un sasso e urlando “Che l’inse!” fece spuntare un bel bernoccolo sulla fronte di un soldatino di Graz o dintorni. E fu così che negli anni ’30 e ’40 milioni di nostrani ignari bimbi (Figli della Lupa) e giovinetti (Balilla) si ritrovarono – barbellanti di freddo in vestitini guerreschi di autarchica e non scaldante Lanital –  a cantare Fischia il Sasso il Nome Squilla, per il compiacimento di qualche gerarca “fasista”. Sono passati tanti anni dalla mussoliniana invenzione del Ragazzo di Portoria (che fortunatamente faceva proprio rima con… Sta Gigante nella Storia…) cionondimeno nel Belpaese si continua a considerare il Lancio del Sasso una delle più nobili reazioni all’altrui sopruso.

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Bobo Vieri
Bobo Vieri

Ecco allora che (Corriere del 14 luglio) il 31enne Balilla Nerazzurro
Stefano G., leso nell’onore per il tradimento di Vieri (che a Moratti
ha fatto un Servizio Maison, ciucciandogli tutti gli euro che gli
restavano dopodichè è passato al Milan) si trasferisce nottetempo
davanti al Bobo’s Night Bar (Baci & Abbracci) e lancia il suo bel
sasso contro la vetrina. Subito cuccato, il criminale ha dichiarato di
essere ciucco come una gallina (vabbè, sarà mica una malattia da
mettersi a letto) ma non ha avuto l’accortezza di dichiararsi vittima
di un errore giudiziario. Invece del povero Balilla N° 2 della Storia
nazionale, avrebbe dovuto essere Moratti a tirar giù la vetrina di
Vieri. Con un macigno che nemmeno i Caterpillar riescono a sollevare,
altro che Fischia il Sasso….
Ma (ça va sans dire) la vicenda mica
finisce qui. Alberto Costa (stesso giornale, stessa data) si domanda …
“Se, come dice l’Inter, il giocatore è in calo fisico oppure in è
prevalso in Vieri il desiderio impellente di non mollare la Milano da
bere, da mangiare, da cazzeggiare e da velinare (nel senso di tampinare
le veline) di cui Bobone è ormai uno status symbol acclarato” (sic!).
Tèl chì el servìsì, commentava la recluta Rossi.

All’Alitalia (prima della Tregua Sindacale) sono riusciti a tirar fuori un altro bel scioperetto?
Sì,
il solito Sult, 84 voli cancellati il 18 luglio (ovviamente lunedì, a
Fregene c’è meno gente in spiaggia) e come motivazione il no alla
giacchetta durante il servizio e tanto meno la patacchina con su come
ti chiami. E vai facile col Turismo in crisi nel Belpaese e i conti AZ
da rassettare. Mah.

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