Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Spigolando tra turismo e dintorni

Se qualcuno dubita su un’estate ‘drammatica’ per il Turismo Outgoing c’è solo da fargli leggere quanto segue? 27 luglio (ripetiamo 27 luglio: per quanto riguarda le vendite  i giochi sono fatti), alle 9.06 dal fax di un’agenzia viaggi ‘spunta’ un foglio nel quale un tour operator offre Ibiza (!!!! una destinazione che si vende, anzi, si vendeva, come (dicono gli spagnoli) il Churro, l’umile frittella calda a bastoncino servita col cioccolato. Ma offre solo qualche partenza? None, vende tutte le partenze, e vende pure il solo volo (da Bergamo e Venezia, il 6 10 11 13 agosto!!!!!!!). “Bagni” di questo … Leggi tutto

Se qualcuno dubita su un’estate ‘drammatica’ per il Turismo Outgoing c’è solo da fargli leggere quanto segue?

27 luglio (ripetiamo 27 luglio: per quanto riguarda le vendite  i giochi sono fatti), alle 9.06 dal fax di un’agenzia viaggi ‘spunta’ un foglio nel quale un tour operator offre Ibiza (!!!! una destinazione che si vende, anzi, si vendeva, come (dicono gli spagnoli) il Churro, l’umile frittella calda a bastoncino servita col cioccolato. Ma offre solo qualche partenza? None, vende tutte le partenze, e vende pure il solo volo (da Bergamo e Venezia, il 6 10 11 13 agosto!!!!!!!). “Bagni” di questo genere (se non vendi Ibiza a ferragosto, quando la vendi, a metà novembre?) potrebbero abbattere un colosso. Invece no, questo tour operator bene o male ne verrà fuori, non solo, quando sarà intervistato in autunno canterà pure vittoria (ma qualcuno che porterà i libri in tribunale quest’anno ci sarà…).

Spigolando tra turismo e dintorni

Alla Ryanair cominciano a preoccuparsi per il malocchio (e stanno correndo ai ripari)?
Eh sì, il 16 luglio un loro aereo (decollato da Ciampino e diretto a Parigi, 130 persone a bordo) ha effettuato per due volte consecutive un atterraggio di emergenza per un guasto al carrello (TTG Newsletter, 16 luglio h 17.02). Dopo il deciso anatema di Cimoli, presidente Alitalia, contro le compagnie Low Cost (in primis appunto la Ryanair) e gli aeroporti che le “aiutano”, il management irlandese non prende nemmeno in considerazione (ci mancherebbe) la possibilità di azioni dolose nei confronti dei suoi aeromobili. Non esclude però tassativamente che la concorrenza possa essere barbinamente ricorsa al malocchio (per rompere i carrelli altrui invece di usarlo per sventare i propri scioperi). Ancorché nordico eppertanto assolutamente non scaramantico, Mr Ryan ha comunque disposto che dai suoi aerei in volo pendano 13 corni rossi su ali, coda e fusoliera, e che al momento del decollo il comandante faccia le corna mediante sollevamento verso l’alto di indice e mignolo tesi mentre le hostess distribuiscono ai passeggeri generose trecce d’aglio.

Alla Ryanair non devono invece preoccuparsi per la scemenza dei passeggeri?
E’ infatti accaduto (prosegue il citato –vedi sopra- TTG Newsletter) che l’aereo ha dovuto ovviamente subire le necessarie ispezioni tecniche ed è pertanto partito con 9 ore di ritardo, “ma la metà dei passeggeri a bordo, furibondi, hanno rinunciato al viaggio e sporto denuncia alla polizia giudiziaria in aeroporto”.
La vicenda (non nuova, anzi, la ‘rivolta’ a bordo in caso di guasti all’aereo è prassi comune) colpisce e nello stesso tempo aiuta a capire quanto è scema la cosiddetta gente. Dato che un aeroplano è una macchina (pressoché perfetta ma sempre macchina è), chi è quell’imbecille che nega che una macchina possa anche “rompersi” (e si tratta oltretutto di rotture riparabili, perché se così non fosse le proteste sarebbero accompagnate dal silenzio, di tomba)? E se qualcosa si rompe (mai successo all’“imbecille” protestante, l’auto, la lavatrice, il frigo?) e quindi la si ripara, non occorre forse tempo per la bisogna? Quel tempo si chiama ritardo. Cuntent?

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Uova con chistorr
Uova con chistorr

Il letterato responsabile di questa rubrica è pure gastronomo eppertanto si candida (a titolo assolutamente gratuito) al posto di Traduttore Ufficiale dei Menu presentati dal Turismo Spagnolo?
Eh sì, perché in occasione della presentazione dell’Aragona durante “La Spagna a Milano” si è proceduto a una degustazione gastronomica che tra altre specialità comprendeva: Molliche con Salame – Champignon Siktaque – Mascella con Funghi e Tostino con More – Gallina Tartufata alla Feira – Baccalà alla Segaiola – Olive condite al Fumo – Petardi di Baccalà. Tra mascelle, molliche, petardi e segaiole sembra ovvio che gli invitati mostrassero qualche perplessità alla lettura del menu.
Perplessità peraltro superate al momento della degustazione perché la qualità delle delizie palatali era inversamente proporzionale alla precarietà della loro traduzione dal castellano. Non solo, la bontà del tutto ammannito consiglia la segnalazione (casomai il lettore passasse da Huesca) di chi lo inventò (con i funghi validi protagonisti): trattasi dello chef Antonio Arazo, Ristorante Arazo (al letterato responsabile di questa rubrica, e pure gastronomo, risultava come Ristorante Apolo, ma va anche bene così), calle Alcoraz 2, 22002 Huesca, T 974 212736 (funghi, bacalao, caccia, prodotti della terra – chiuso la domenica).

Le tette italiane costano molto più delle tette spagnole?
Questo è il risultato di una approfondita indagine di “marketing parallelo” condotta dal curatore di questa rubrica dopo ore di attenta visione degli spot pubblicitari della TV italiana (Rai e Mediaset) e di quella spagnola (RTVE). Oggetto dello scoop il costo di un nuovo reggitette (il Freedom Bra) definito addirittura rivoluzionario (non ha lacci e laccioli, né nastri né gomene che lo imbrachino, in pratica si tratta di due orrende coppette di plastica rosa collegate da un gancetto d’ottone, si inumidisce l’interno delle citate orrende e le si applica premendole contro le tette dopodichè -a seconda di come vengono posizionate le due laide coppette e di quanto si stringe l’indumento- ecco apparire una “bela tusa” dall’aspetto quasi umano oppure una tettona mostruosamente dotata (per la serie ‘Na Schifezza’). Tutto ciò premesso, ecco lo scoop, sulle tivù del Belpaese il Freedom Bra è in offerta speciale a 34 euro mentre in Spagna ne bastano 19.95 (si pensa che il dato possa rivelarsi di notevole importanza per le turiste italiane in partenza per la Spagna e vogliose di mostrare il meglio della loro latteria sociale).

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