La paura e il fattore economico…
In primis si citi l’arcinoto Bin Laden (ma esiste davvero, visto che sembra impossibile acchiapparlo? vabbene le difficoltà del nostro Pisanu nel cuccare Provenzano, ma la Cia con ‘sto barbuto sceicco sembra stia facendo la parte del pirla o di chi ci marcia…). Bin Laden vuol dire terrorismo, e terrorismo vuol dire paura di viaggiare, sicchè fin quando Bin Laden parla alla gente con più facilità delle sorelle Lecciso (ormai quasi censurate o quantomeno centellinate dalla Tai Tivù) di turisti in giro se ne vedranno sempre meno.
Sul Belpaese è poi in atto una bella crisi economica: Berlusca o non Berlusca, aumenti del petrolio, scioperi o non scioperi, euro o non euro, (soprattutto) nelle grandi città fin quando non si passerà a 12 suddivisioni dell’anno di sole tre settimane la cosiddetta gente farà fatica ad arrivare al 22° giorno del mese. E se manca la lira (si scusi la vecchia terminologia dell’anziano che scrive), se di soldi non ce ne sono, nisba turismo.
E come se terrorismo e poca lira non bastassero, ecco aggiungersi pure i disastri nel cielo, aerei che vengono giù come le pere, gente che legge di voli interrotti a metà (si fa per dire, finiscono in fondo al mare) per errori nel pieno di benzina, comandante e copilota impossibilitati a comunicare per non aver frequentato la Berlitz (ma per imparare l’inglese sarebbe anche bastato vedere Liverpool – Manchester United in Eurosport).
…ma ci sono altre concause che colpiscono la categoria
Disastri aerei + niente soldi + Bin Laden = basta per mettere in crisi le agenzie di viaggi? Sarebbe già più che sufficiente, ma non finisce qui, anzi, la sberla diventa un cazzotto se si aggiungono:
1) Le nuove tecnologie (internet e compagnia cantando) che informano e istruiscono il (ormai ex) cliente dell’agenzia (che vede dov’è, com’è fatto e quanto costa un hotel, vede quando parte, dove va e quanto costa un aereo dopodichè si costruisce il suo pacchetto e chi s’è visto s’è visto (nel senso di –ex- agente di viaggi).
2) La concorrenza di chi un tempo collaborava con l’agenzia (o così si credeva, ma in realtà, da quel tempo, albergatori e compagnie aeree hanno sempre cercato di fottere –leggasi appunto le agenzie viaggi- chi stava vendendo i loro prodotti. Ecco allora gli alberghi (con offerte speciali o altre invenzioncine) vendere (soprattutto online) a prezzi più bassi di quelli di agenzia, ecco le compagnie aeree offrire al cliente (oltre al biglietto) quei servizi che compongono un pacchetto (albergo, autonoleggio etc etc) un tempo (darsi una toccatina, ma sta accadendo) venduto dall’agenzia viaggi.
3) I grandi tour operators che fregano i clienti alle agenzie viaggi. Perché non risparmiare la commissione data all’agenzia (vendendo direttamente) e avere la possibilità di fidelizzare il cliente (che altrimenti potrebbe essere sviato dall’agenzia verso la concorrenza)? Ecco allora beccare il contatto del cliente con una semplice richiesta di dati durante un viaggio e/o un soggiorno in un Villaggio e l’affare è fatto.
4) Le campagne denigratorie nei confronti di chi vende viaggi. Nella moda, nelle banche, nella gastronomia non ci sono errori professionali (tessuti fallati, costi eccessivi, pasce avariato) truffe, raggiri, fregature (o quantomeno la stampa del settore non lo dice): solo nel turismo ci sono le carrette dei cieli, gli alberghi coi lenzuoli bucati, le agenzie fantasma.
5) La concorrenza di altre agenzie (riunite in network, la –tanto per fare un esempio- Yellow piuttosto che la Red Travel, una minoranza comunque esistente) che vendono sottocosto (in economia si dice in dumping) viaggi comprati “all’ingrosso” dai più importanti tour operators e quindi a basso costo (mentre le ‘normali’ agenzie beccano ridicole commissioni se non si ammazzano con proibitivi fatturati).
6) La luciferina scoperta che “più si vende e meno si guadagna”, eh sì, perché (commissioni da fame, a parte, slungate da quasi tutti i tour operators alla quasi totalità dei ‘dettaglianti’) una volta bastava una pratica di un bel viaggione per fare giornata mentre adesso tra Sharm di massa superscontati e uno Low Cost da 2 soldi in un hotel 2* ci fai la birra –così almeno si diceva una volta-).
7) La prossima vendita diretta (notiziaccia fresca fresca, Corriere della Sera 18 settembre, per ora relativa al solo mercato tedesco). di biglietti aerei e pacchetti di viaggio da parte dei Supermarket (ma non più tramite agenzia viaggi ubicata nel Centro Commerciale: il tutto finirà sul bancone del pesce e sarà venduto come una spigola, un salame di Varzi o un paio di mutande. Cuntent?
Basta quanto sopra? Agenzie viaggi in grossa crisi, pertanto. Come venirne fuori?
I (modesti, nessuno è perfetto) consigli alla prossima puntata…