Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

Shenzhen, figlia di Hong Kong

Città-modello, voluta da Deng Xiaoping trent’anni fa, Shenzhen è oggi una metropoli, con trenta milioni di abitanti, al confine con i Nuovi Territori di Hong Kong e a pochi chilometri dalla mitica Canton (ora Guangzhou) bagnata dal Fiume delle Perle

Edifici nella metropoli cinese
Edifici nella metropoli cinese

Per tornare alle due città vicine, Shenzhen e Hong Kong, la concorrenza fra le  metropoli è oggi serratissima. Shenzhen, che come Hong Kong dispone di un aeroporto internazionale e di un porto commerciale gigantesco, è ormai la meta prescelta da un’orda di patiti dello shopping, che preferiscono fare mezz’ora di fila al confine per comprare beni contraffatti in megacentri commerciali, piuttosto che spendere nelle eleganti boutique di Hong Kong.
In più, perfino molti ex cittadini della Corona britannica, spaventati dalla caduta libera del mercato immobiliare nella loro città, scelgono di comprare casa a Shenzhen piuttosto che investire ancora nell’affollata ex colonia. Inoltre, poiché la vita è meno cara che a Hong Kong, molti vi abitano facendo i pendolari.

Economia globale e architetture avveniristiche

Spettacolo per l'inaugurazione della fiera
Spettacolo per l’inaugurazione della fiera

Nel 1997 Shenzhen è assurta al rango di “Sez”, cioè “Special economic zone”, porto franco a economia mista dove le industrie possono investire e riesportare gli utili a patto di non vendere in Cina. Una manna per le società straniere, molte delle quali hanno lasciato Hong Kong. E la riunificazione ha portato nuove opportunità commerciali.
In pieno sviluppo è la situazione fieristica dell’Expo, con mostre organizzate nel nuovo Shenzhen Conference Exhibition Center, vasto e ben organizzato.
Il centro fieristico è contraddistinto da un gran numero di torri che segnalano il sito urbano da grande distanza. Contrapposto a esse, si eleva il nuovo edificio a sviluppo orizzontale, sollevato dal suolo urbano di circa sette metri.
Anche quest’architettura è segno del grande sforzo che si sta compiendo in Cina  nel cambiare il volto del territorio, per dotarlo di una serie di infrastrutture in grado di proporla all’estero come motore della nuova economia globale.
Le proporzioni dell’opera sono gigantesche. Il telaio metallico che dà vita all’edificio, interamente vetrato, si sviluppa su una lunghezza di mezzo chilometro, scandito dal ritmo di trenta metri che misura l’intervallo tra i telai che sostengono le volte vetrate. La grande profondità del corpo di fabbrica è ottenuta grazie alla particolare sagoma ad “A” di questi telai, che si specchiano sulla corsia centrale dell’edificio; tale spina distribuisce il pubblico sul suo asse longitudinale e ospita la distribuzione verticale e i ballatoi a belvedere che offrono un’ampia vista sui locali espositivi.

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