Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

L’alfabeto delle Olimpiadi torinesi -1

L’alfabeto è “ordine condiviso”, lettere che prendono significato solo come sequenza o quando si accoppiano a una parola, per esempio in “A come Amore”. Giochiamo a rinchiudere in un “recinto visibile” un evento grande come un’Olimpiade

Hockey su ghiaccio, Italia contro Germania
Hockey su ghiaccio, Italia contro Germania

H
Hockey

Magari, succedesse. Il Palaisozaki e Torino Esposizioni
sono pieni di gente che assiste al torneo di hockey. D’accordo, ci sono
i giganti mondiali, Canada e Svezia, Repubblica Ceca e Russia, ma non è
solo quello. L’Italia che perde (la nazionale femminile con punteggi da
tennis, quella maschile più di misura) fa audience, genera entusiasmo
lo stesso. Se fosse l’inizio della “decalcizzazione” del pubblico, il
risultato sarebbe storico. Stessa percezione per il curling,
sbeffeggiato da tutti come noiosissimo, ironicamente definito “pentole
scivolanti” da comici a corto di idee.
Eppure, la tradizione delle
bocce, in Piemonte, è solidissima. Quindi, impianti pieni e, un giorno,
persino uno share del 21% in tv. Tanto che è stato allestito un campo
di prova per tutti in piazza Solferino. Quel che incanta è anche,
forse, il fatto che i giocatori abbiano 40-50 anni, in un mondo
dominato dall’immagine dei ventenni.

I
Italia Non ci crede
nessuno, ma l’Italia ha molto da dare. Sprofondati come siamo nei
problemi che qualcosa o qualcuno ci impedisce di risolvere, ci
dimentichiamo quali tesori comuni abbiamo. Ce lo ricorda non solo la
prova sportiva, ma la cerimonia di apertura, quando una sintesi della
penisola in fatto di arte, musica, inventiva, creatività , design ecc.
viene esposta come in un suk. E la vetrina piace, perché ci vedi un
sacco di cose interessanti. (Ha da passà a’ nuttata…).

Idrogeno
Il gas del nuovo millennio (vedi Jeremy Rifkin, “L’economia
all’idrogeno”) quello che regala energia pulita in quantità e bilanci
in attivo. La ricerca sta partendo, in Italia e in Europa e le
Olimpiadi sono la vetrina per mostrarlo. In due modi: scaldando una
struttura olimpica a Cesana e offrendo a Torino “l’Hy Park”, dove si
mostra cosa si sta facendo di concreto. Il bus a idrogeno che porta
passeggeri, la Panda Hydrogen a disposizione, gli scooter “Hysyrider”
sono altrettante speranze per il portafoglio e per i polmoni.

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Via Po, Luci d'artista
Via Po, Luci d’artista

L
LuciE lustrini, laser e luminarie. Luci sui monumenti, sulle
statue, sui ponti. Luci sulle facciate delle case, sui “totem” rosso
cinabro, sulle bandiere, sugli stendardi.
Laser sul fiume, nel
cielo e nella grande bomboniera delle premiazioni. Luci d’artista nelle
vie e nelle piazze, luci “logo” nelle “case” delle varie nazioni
partecipanti.
Luci ed effetti luminosi negli spettacoli,
all’aperto e nei teatri. Lustrini dappertutto, che luccicano al sole e
alle luci artificiali.

M
Medal Plaza&Madama Certo, era
difficile pensare che l’operazione di Filippo Juvarra venisse replicata
quattro secoli dopo. Il grande architetto aveva preso il corpo di un
palazzo-castello medievale, che a sua volta aveva inglobato una porta
romana, e gli aveva appiccicato addosso una facciata barocca.
Genialmente barocca, con tanto di vetri, stucchi e leggiadria, laddove
il retro del medesimo palazzo presentava mattoni rossi e pesantezza
strutturale. Così era nato Palazzo Madama, il palazzo delle Reggenti
dei Savoia. Davanti al palazzo, sede del CIO durante i Giochi, si è
costruito un palco-astronave argentato, che sta al barocco come
quest’ultimo al romanico-gotico.
Un’altra pagina architettonica,
un salto estremo. Come quando in un “loft” si mette una bel mobile
rococò. Contaminate, gente, contaminate.

Medaglie Sembrano CD
all’oro (argento-bronzo) ciambelle metalliche, vecchi dischi a 45 giri
con il vinile trasformato per suonare un’altra musica. Oggetti di
design, lontani dalla “patacca” classica. E poi quel buco centrale
sembra suggerire di guardare al di là della vittoria, di celebrare ma
pensando ad un nuovo traguardo. Molto torinese.

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