Venerdì 22 Novembre 2024 - Anno XXII

A Pasquetta la Festa dei popoli

Lunedì 17 aprile , dalle 10 alle 18, al Centro Parco Cascina Venara ci sarà un evento dedicato all’incontro tra i popoli e alla scoperta della cultura africana

Sudan (Foto: David Stewart-Smith)
Sudan (Foto: David Stewart-Smith)

Lunedì 17 aprile 2006 è festa. È la ‘Festa dei Popoli’. L’appuntamento è al Centro Parco Cascina Venara di Zerbolò in provincia di Pavia, dalle 10 alle 18. Si tratta di una manifestazione proposta da Olduvai Onlus in collaborazione con Amani Onlus Ong e dedicata all’incontro tra i popoli e alla scoperta della cultura africana. La prima, “Olduvai Onlus. Per la Natura, per l’Uomo”, è l’associazione che gestisce con il consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino ed il comune di Zerbolò, il Centro Parco Cascina Venara; la seconda, invece,  Amani – che in Kiswahili vuol dire pace- è un’associazione laica impegnata a favore delle popolazioni africane, in particolare nei settori dell’informazione, della cultura e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, oltre che nella raccolta fondi per la realizzazione di progetti di cooperazione e sviluppo in Kenya, Sudan e Zambia. Fondata tra gli altri dal padre comboniano Renato Kizito Sesana, Amani è una Organizzazione non governativa riconosciuta dal ministero degli Affari esteri.
Il 17 aprile, pertanto, sarà una giornata di festa dedicata ad un continente pieno di contrasti, dove è necessario condurre quotidianamente  una battaglia per favorire sviluppo, pace e giustizia. 

I nuba del Sudan (Foto: David Stewart-Smith)
I nuba del Sudan (Foto: David Stewart-Smith)

Durante la mattinata ci sarà la proiezione di dodici filmati -della durata di 5 minuti circa ciascuno- di Fabio Ilacqua e Roberto Pellitti riguardanti il fenomeno dei bambini di strada ed alcuni progetti educativi volti a sostenerli. Sarà, inoltre, allestita la mostra fotografica “I nuba del Sudan” di David Stewart-Smith. Tredici foto per raccontare un popolo del Sudan, il paese più vasto d’Africa. Qui i nuba hanno subito l’arabizzazione forzata e il genocidio programmato durante gli anni della guerra civile. Oggi una tregua, purtroppo fragile, sembra ridare speranza ai nuba, mentre la guerriglia continua in altre regioni, per esempio in Darfur. Una realtà che il fondatore di Amani, il missionario comboniano Renato Kizito Sesana, conosce bene: da oltre 10 anni lavora con i nuba e tra i nuba. Di recente è uscito il suo libro “Io sono un nuba” (Sperling & Kupfer). Le foto esposte sono quelle contenute nel calendario Amani 2005 “Nuba”, per gentile concessione Ipg/Contrasto. Scrive Padre Kizito nell’introduzione del calendario:
“Mi alzo. Gli amici nuba che mi accompagnano non si muovono. Hanno voluto lasciarmi il privilegio dell’unico angareb che ieri sera era disponibile, loro dormono su stuoie poste direttamente sulla terra. Questo respiro leggero è il loro, o è il respiro del creato?
La debole luce di quella frazione di luna e delle stelle è sufficiente per muoversi in questo posto di cui conosco ormai ogni roccia, ogni anfratto. Tutto è avvolto da un silenzio soffice, con sullo sfondo leggeri rumori familiari. Se dovessi incontrare qualcuno, sarebbe certamente un volto amico.” 

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La squadra Yassets
La squadra Yassets

È prevista un’interruzione per il pranzo, naturalmente a base di ricette africane, poi si riprendono le attività alle 14.30 con la presentazione e la proiezione del film-documentario Young Satellite-Amani Yassets Football Club, di Ignazio Oliva. Girato a Nairobi, racconta la storia dello Yassets Football Club, la squadra di calcio a cui Padre Kizito e Amani hanno dato vita per far fronte al fenomeno dei ragazzi di strada. Lo sport dà loro l’occasione di giocare e divertirsi, ma anche di stare lontano dalla strada, di vivere con i coetanei un momento importante della propria crescita, di imparare lealtà, amicizia, rispetto di sé stessi, degli avversari e delle regole. Il Club intende promuovere la crescita e lo sviluppo dei giovani incoraggiandoli, oltre che nell’impegno sportivo, ad intraprendere attività formative e redditizie che permettano loro di guadagnare e imparare un mestiere e difendersi così dalle impietose percentuali di disoccupazione. Il Club, fondato nel 1993, conta oggi oltre 300 iscritti tra ragazzi e ragazze di differente estrazione sociale ed economica.

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