Hong Kong, la città
Il profilo architettonico di Hong Kong è uno dei più celebri ed emozionanti del mondo, dominato da grattacieli che di notte s’illuminano riflettendosi nella baia.
Contrastano, nella loro lucente modernità, con i vecchi tram a due piani che transitano incessanti sull’isola e con i ferry, i vaporetti dal sapore vittoriano che collegano l’isola alla terraferma di Kowloon: vanno e vengono, senza nemmeno invertire la prua e a bordo i sedili sono dotati di ingegnosi schienali mobili che permettono al passeggero di sedere orientandosi secondo il senso di marcia.
Dei principali grattacieli solo il più alto, il “World Financial Center”, è davvero recente. Degli altri, i più celebri hanno una ventina d’anni, come il “Lippo Center”, simile a un teleobiettivo, oppure la sede della “Hong Kong and Shanghai Bank” di Norman Forster, che pare costruita con il meccano, o ancora il grattacielo della “China Bank” di Ieoh Ming Pei, che non finisce di stupire per la leggerezza dei moduli piramidali che si arrampicano verso il cielo.
L’isola di Hong Kong è attraversata da autostrade urbane, vietate ai pedoni, i quali hanno a disposizione delle strade pedonali tutte per loro, protette e coperte, con ponti per gli attraversamenti.
Le auto private sono cinquanta su mille abitanti, il loro acquisto viene disincentivato con tasse molto elevate e con un sistema di trasporto pubblico molto efficiente, utilizzato da nove cittadini su dieci. Le cinque compagnie di autobus e quella di tram sono tutte private, la metropolitana è al settantacinque per cento pubblica.
La carta Octopus (piovra) una pre-pagata per residenti e stranieri, è il nuovo “denaro” di Hong Kong: si può spendere sui mezzi pubblici, nei taxi, nei musei e nelle principali catene di supermercati.
Cathay Pacific
La principale compagnia di Hong Kong, Cathay Pacific, controllata dalla famiglia Swire, è la terza compagnia al mondo per profitti, la sesta per capitalizzazione di Borsa, la quarta nel cargo.
Nel 2004 ha trasportato tredici milioni e settecentomila passeggeri e nel 2005 un autorevole sondaggio l’ha proclamata “compagnia dell’anno”. Un terzo del fatturato di cinque miliardi di Euro è realizzato nel cargo. Hong Kong è il più grande centro di smistamento merci del mondo.
Cathay parte da una condizione geografica di vantaggio: ha una vocazione al lungo raggio, e l’aeroporto di Hong Kong su cui è basata rappresenta una “grande porta”, finora quasi obbligata, sull’Asia. Con il prossimo orario estivo i voli tra Roma e Hong Kong diventeranno quotidiani: il risultato arriva dopo una lunga trattativa proprio al ventesimo compleanno del collegamento (l’Alitalia non esercita più questa rotta dal 2001).
Il prossimo obiettivo per Cathay è rafforzare i collegamenti con la Cina, sulla quale per ora ha diritti di traffico limitati.
Le prospettive si sintetizzano in pochi numeri: solo l’un per cento dei cinesi ha il passaporto; nel 2002 hanno volato sedici milioni e mezzo di cinesi (più trentasette per cento rispetto al 2001) che saliranno a cento milioni nel 2010.