A Vendicari, baie e paludi
Poco prima di Marzamemi, un segnale turistico indica la deviazione a sinistra per Vendicari; lasciata l’auto in un parcheggio a pagamento, si entra a piedi nella riserva, un’area protetta dall’ecosistema delicatissimo, dove è possibile seguire itinerari a tema per scoprire le varietà di uccelli che vivono nelle paludi di Vendicari, tra i quali fenicotteri, aironi, cigni reali e gabbiani, che si possono osservare dalle tante postazioni in legno costruite lungo il percorso; spostando poi l’attenzione sulla ricca vegetazione, composta anche dal ginepro, dalla palma nana, dal mirto e dall’eucalipto.
L’Oasi di Vendicari possiede anche un importante patrimonio storico, oltre che naturalistico. Sul mare, al termine del sentiero che porta alla piccola spiaggia su cui trascorrere la giornata, è infatti possibile vedere i resti di una tonnara del Settecento (attualmente in restauro), abbandonata da tempo.
Autentica archeologia industriale, sempre affascinante e misteriosa. Ma non solo; chi si avventura a piedi sino a qui per fare un bagno nelle acque particolarmente limpide e pulite di questa baia, scopre all’orizzonte anche la “silhouette” di una torre di epoca svevo-aragonese, appartenente al castello attribuito a Pietro d’Aragona.
La spiaggia di Vendicari è lunga ma molto sottile, dalla sabbia fine delimitata dagli arbusti. Si può scegliere tra le diverse insenature che compongono la riserva, ma i netini assicurano che sia Cala Mosche l’angolo più bello, da raggiungere rigorosamente camminando lungo la costa. In silenzio, per non disturbare gli animali che hanno scelto di vivere in questo splendido pezzetto di Sicilia.