E per ciò che invece si riferisce al Belpaese, da quanto visto e udito durante il Mondiale cosa si evince?
Si evince che:
… il Belpaese è l’unico Paese al mondo (si accettano scommesse) in cui ancor prima di una condanna si parla già di amnistia (Juve in C1? No! in Z 21, firmato Gian Paolo Bonomi)
… l’inno nazionale della squadra avversaria non va fischiato
… se un giocatore è infortunato per le terre i tifosi avversari non devono urlargli “Devi Morireee”
… se i tifosi della squadra ospite incitano i loro beniamini, quelli della squadra ospitante non devono cantargli “Vi Romperemo Il Culooo”
… quanto deciso dall’arbitro si accetta senza proteste e isterismi (se no, si smamma).
Infine …. lo sapevate che?
Fatto un raffronto tra una partita di questo Mondiale e una del campionato italiano, in una partita di calcio “all’italiana” viene fischiato il 30% in più di falli e si giocano 10 minuti di meno?
P.S. Alla fine di questi “pensieri balompedici rateizzati” si consenta una sola precisazione (che costituirà l’argomento di una prossima chiacchierata sullo Sport). Forse, in qualche occasione si è andati sopra le righe (anti-retorica-tricolore) o si è scritto qualche parolaccia (ma non sono state sdoganate?).
Resta il fatto che si sarà anche vinto un Mondiale, ma 21 pagine (pure partendo dalla prima) del Corriere della Sera di lunedì 10 luglio, saran mica forse troppine?
